4 Novembre "15-18"
Sono appena tornato dalla cerimonia di commemorazione del 4 novembre: in realtà oggi è domenica 9 u.s. e la manifestazione si è svolta nel vicino comune di Cerro Maggiore.
La presenza degli alpini è stata sottolineata in un passaggio del discorso celebrativo tenuto dal Sindaco: sostenere che ciò non ci faccia piacere sarebbe un’ipocrisia bella e buona… ogni tanto qualche “botta” d’incenso non guasta…
In queste ricorrenze in tutti i comuni il rituale è classico e dovrebbe essere uguale per tutti ma se succede, come spesso, qualche svarione o sbavatura non si compromette la validità o il servizio della cerimonia.
La domenica precedente il gruppo aveva partecipato a quanto in programma nel nostro comune di San Vittore Olona … giocando in casa era più che un atto di presenza. Per l’appunto qualche giorno prima gli alpini alle scuole elementari con lo scopo di chiarire maggiormente ai ragazzi più grandi quanto già avevano appreso dalle loro insegnanti …. guai se non ci fossero con la loro passione e competenza. Ora riandando a ritroso negli anni sembra di poter intravedere alcuni risultati positivi. Qualche ragazzo di scuola è presente a quanto avviene davanti al monumento dei caduti, alla cerimonia dell’alzabandiera, nei momenti civili e religiosi in chiesa ed al cimitero: quei ragazzi sono la popolazione di oggi che, un po’ timida e un po’ curiosa, è sempre più cosciente di quanto avviene in quel giorno. E, prima delle scuole, come tutti gli anni gli alpini si sono recati sulle tombe dei soci “ andati avanti “, che hanno posato lo zaino a terra accomunando con questo gesto quanti perirono nella carneficina del 15/18; ricordo esteso alle altre migliaia, milioni di caduti del secondo conflitto mondiale, fino alle vittime degli ultimi giorni.
Questa infinita cadenza di lutti dovrebbe insegnare qualcosa all’umanità che purtroppo non può andare troppo fiera dei risultati fin qui ottenuti. Gli alpini con fiducia e tenacia vogliono ricordare e far ricordare fedeli al loro motto “ onorare i morti aiutando i vivi “ convinti ed è storicamente provato che chi vuole ignorare il passato ne ripeterà gli errori.
Ora, finalmente, il tricolore sventola sui pennoni degli edifici pubblici, l’inno nazionale non è soltanto la carta d’identità sonora delle competizioni sportive, certi politici hanno smesso di definire l’Italia “ paese “ ma evidenziano che è più corretto parlare di “patria “ mentre la ripresa festa della repubblica serve a ricordare dove siamo e chi siamo.
Anni or sono rientrando da un lungo viaggio all’estero, dopo chilometri e chilometri di guida, al confine con la svizzera il mio sguardo si è soffermato casualmente sulla nostra bandiera: mi sono scoperto a mormorare con un benefico senso liberatorio … finalmente a casa!
Non so se avessi potuto dire la stessa cosa senza quel famoso “ 4 novembre “…
Franco