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PER NON DIMENTICARE (Aprile 2009)
Postato il di morang
PER NON DIMENTICARE
Peccato fosse stata pubblicizzata in maniera sommessa l’occasione offerta dall’amministrazione comunale di essere fatti partecipi ad un momento molto particolare. L’incontro con un reduce, con un sopravvissuto ai campi di concentramento, di sterminio è avvenuto presso l’auditorium delle scuole medie presenti gli studenti più grandi, gli insegnanti oltre ad uno sparuto gruppo di adulti.
Il preludio musicale con pianola e fisarmonica veramente coinvolgente ha favorito da subito l’atmosfera più giusta nella quale il signor Castiglioni di Busto Arsizio visibilmente commosso introdusse gli ascoltatori in questa sua testimonianza che non potrà mai essere trasmessa ma specialmente compresa nella sua interezza. E’ importante evidenziare come il testimone abbia voluto dare inizio alla sua deposizione dopo aver tratteggiato a grandi linee quel momento politico, il perché e il per come si arrivò all’ascesa al potere di Hitler e a come un’intera nazione si trovò, purtroppo, coinvolta in qualità di protagonista a infiniti massacri e carneficine prive di una qualsiasi giustificazione. Era evidente la volontà del relatore di coinvolgere particolarmente gli alunni e di voler inculcare loro un piccolo ma smisurato consiglio che, alla fine, trova la sintesi in poche parole…ragazzi ogni volta che vedete una svastica pensateci…!!Il suo non è stato un semplice elenco di date ed episodi che comunque non sono mancati ma una proclamata e ribadita volontà di testimoniare quasi obbligato da un undicesimo comandamento.
Non secondala dichiarata convinzione esasperata dal senso di colpa diessere sopravvissuto al prezzo di una vita altrui. Era tangibile, visibile la sofferenza di quell’uomo autocondannatosi per una colpa priva di responsabilità e alcun fondamento. Solo la storia documenterà nella sua intierezza e di certo sarà perfetta nelle date, nei fatti ma totalmente manchevole su quanto dolore e sofferenza abbiano schiacciato quella umanità rinchiusa nei campi, torturata, gassata nei forni crematori. Ai pochi superstiti è rimasta la “condanna”di vivere anno dopo anno fin dalla loro liberazione il peso mostruoso di quei giorni.
Ancora una cosa: quelle due ore sono state una testimonianza di fede vera, autentica temprata da tanto sfacelo quando la più logica e comune domanda è: ma Dio dov’era…davanti a tanta fermezza a noi rimane il dovere del rispetto più profondo. La fisarmonica, la musica concluse questa testimonianza/invito a non dimenticare assieme all’applauso ma quello più vero partito dal cuore.