PIACENZA … dopo l’Adunata
Come sempre tutto finisce, tutto passa lasciandosi alle spalle solo i ricordi meglio se positivi; anche stavolta quando raccattando armi e bagagli siamo rientrati a “ baita “. Che dire? solite cose. Tutti i partecipanti sono concordi nel riconfermare l’uguaglianza di ogni adunata ma è altrettanto vero che sempre qualcosa la differenzi dalla precedente e fa sì che l’ultima si riveli migliore o peggiore . Quest’anno siamo partiti con la sfumata certezza del posto che ci era stato garantito: cosi ci siamo rifugiati nell’organizzazione canonica. Sembrava tutto ok … no signori: vai a dx ma poi devi ripiegare a sx e alla fine, ci siamo accampati in maniera, tutto sommato accettabile.
Anche il cielo fu dalla nostra parte permettendo di sistemarci senza il problema della pioggia: quella arrivò la notte ma in modo tale da far scatenare tutti gli scongiuri di nostra conoscenza per i tre giorni che saremo rimasti a Piacenza. Onestamente siamo caduti abbastanza in piedi quando pensiamo che nonostante le previsioni anche lo smontaggio della tenda riuscì nel migliore dei modi tanto da festeggiare, al ritorno, in un piacevole agriturismo. Solo chi ha provato a montare o smontare un tendone con annessi e connessi sotto la pioggia capisce cosa voglio dire ( con il bel tempo questa operazione necessita di almeno tre ore …). Già dal mattino del sabato si iniziò il tour per la città curiosando qua e là conoscendola per quanto possibile. In quei giorni la popolazione si è rivelata ben disposta, come sempre; la simpatia ci ha circondato da subito e cosa c’ è di più bello di sentirti coinvolti da questa atmosfera del tutto gioioso e gradevole : mi sembra d’aver notato anche l’aumentata correttezza degli alpini nei confronti della città che li ospita: è ovvio che lo scemo di turno ci sia sempre …. Il sabato sera che di solito richiede il pienone, il pigia pigia in centro città rincorrendo cori, musiche, incontri gioiosi e goliardici fra alpini e cittadini questa volta fu penalizzato da nuvoloni talmente minacciosi da scoraggiare qualsiasi avventura notturna ma piuttosto rimanere a cantare sotto le tende scambiando convenevoli e … cin cin con i vicini di campo sperando ardentemente nella giornata di domenica . Fummo premiati al punto che l’indomani ci trovammo sudati già dalle prime ore … meglio cosi e la fortuna ci accompagnò fino a sera quando a sfilata finita ci ritrovammo soddisfatti a casa, nella nostra tenda. Tutto come gli altri anni ? non proprio perché l’adunata di Piacenza fu onorata , per quanto ci riguarda, dalla presenza del nostro vicesindaco, Marco Zerboni, in rappresentanza dell’ autorità comunale di San Vittore Olona : tutto questo ci ha fatto un grande piacere. Vorrei essere stato nella sua testa quando indossando la fascia tricolore sfilò assieme a noi fra quelle grandiose ali di gente che non trova uguali in altre manifestazioni … vi inviterei ad indagare in proposito: rimane il fatto che si sia proposto per il prossimo anno quando ci troveremo a Pordenone … nessuno l’ha obbligato a sbilanciarsi : noi ci andremo ma forse ci sarà anche lui. Ora siamo alle solite: troveremo il posto?, ci sarà bel tempo ?, i bagni come saranno?, magari l’acqua e/o la corrente elettrica sarà a casa di Dio e la gente ci manderà a quel paese? vedremo... La nostra volontà di riprovarci ancora una volta c’è … eccome …..
Pio