Associazione Nazionale Alpini -
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Protezione Civile Luino 2008 (Luglio 2008)
Postato il di morang
Protezione Civile Luino 2008
Nei giorni 13-14 e 15 giugno si è svolta a Luino una esercitazione di Protezione Civile che ha visto impegnati i volontari alpini del 2° raggruppamento.
Come nelle precedenti operazioni, seppur di addestramento, l’intenzione dell’Associazione è quella di operare attivamente sul territorio con lo scopo di lasciare un segno tangibile dell’intervento donando alla popolazione un buon ricordo degli alpini.
Naturalmente il fatto di ritrovarsi con gli amici di altri Gruppi con i quali si sono condivise esperienze lavorative, anche in situazioni di reale emergenza, oppure di stringere nuove amicizie con nuovi volontari da poco entrati a far parte della nostra struttura, contribuisce a creare quel clima cameratesco e di fiducia tanto prezioso quando si lavora fianco a fianco.
Le aree operative erano situate nelle zone limitrofe Luino dove, per questioni organizzative, sono arrivato all’alba del sabato mattina perdendomi la magica notte al campo nel corso della quale (ho saputo dai presenti) il club ronfatori aveva provveduto ad abbattere una intera foresta..
Scendere dall’auto e salire sui camion della Sezione è stato tutt’uno e, salutati gli amici presenti, ci siamo subito recati nel paesino di Mesenzana dove la nostra squadra era destinata ad operare.
Divisi in tre gruppi abbiamo provveduto al disboscamento di alcune zone che oramai la montagna aveva conquistato e, calati in un valloncello, provveduto alla pulizia dell’alveo di un torrente dai detriti e ramaglie, sostituendo e fissando al terreno alcuni canali di scolo.
I membri della squadra rocciatori, equipaggiati di tutto punto hanno provveduto a mettere in sicurezza i sentieri che discendevano nel canale, a testare le attrezzature calando e recuperando personale e materiali nonché a calare nel vuoto l’addetto alla pulizia delle pareti del viadotto.
E già che c’erano hanno pure fatto provare alle nostre simpatiche volontarie Agnese e Pinuccia l’ebbrezza di imbragarsi ed essere calate e poi recuperate.
Purtroppo quando i Comuni pianificano i lavori da affidarci non tengono in conto il ritmo di lavoro degli alpini o lo paragonano a certe imprese con il risultato che in una mattina abbiamo fatto il lavoro di una giornata piena e questo ci ha consentito di rientrare prima del previsto e, dopo un pranzo con vista lago, abbiamo provveduto allo smontaggio del campo e al successivo rientro in sede.