ARCONATE: 12/6/ 2022 INAUGURAZIONE BAITA DEGLI ALPINI
Lo dico subito: non ci sono stato. Ci tenevo molto, moltissimo, ma come per l’adunata, ho dovuto arrendermi per forza maggiore. Ripeto: ci tenevo moltissimo ma non per la cerimonia in se stessa molto simile a tante a cui avevo partecipato ma per qualcosa in più che l'ha resa pressoché unica: è stato il raggiungimento di un traguardo la cui fatica è nota solo a chi ha dovuto lottare contro tutto e contro tutti. Tutti i gruppi che hanno costruito la sede da zero o l’hanno realizzata in svariati modi perfino amicali in accordo con altre realtà presenti nel paese ecc., tutti sanno le acrobazie e l’impegno richiesto per arrivare alla meta. La storia di Arconate, fino alla data del 12/6/2022, merita un capitolo a parte. Sommariamente: nella “notte” dei tempi il sottoscritto assieme al capogruppo Franco Maggioni ci recammo a visitare il gruppo di Arconate in piena attività nella costruzione della sede e successivamente godemmo con loro quando raggiunsero il compimento del loro obiettivo; noi, allora, eravamo solo con l’idea, il desiderio di poter avere in San Vittore Olona, la nostra baita. Tante speranze e tanti dubbi e ricerche che a furia di dai e dai ci accompagnarono alla realizzazione della nostra sede che, peccando del legittimo orgoglio, per noi è la più bella di tutte. Arrivò la tragedia per il gruppo Alpini Arconate: il doloso incendio della sede. Una batosta che non ti offre nessuno spiraglio di uscita ma solo la rabbia e lo sconforto dopo tanti sacrifici. Ecco perché questa inaugurazione è diventata un simbolo, un esempio di tenacia tipicamente alpina: voler ripartire sapendo, ma non del tutto, a cosa si andava incontro con il proposito di riprovarci, di voler a tutti costi, realizzare la prima aspirazione di ogni gruppo: avere la propria casa, la propria baita. Seguimmo nel tempo, negli anni, la tribolazione dei nostri vicini, una tribolazione mista all’irritazione per i costanti paletti richiesti o imposti da una burocrazia sempre più farraginosa assieme alla latitanza nei tempi di risposta che avrebbero fiaccato la volontà di chiunque.
Questo non avvenne nel gruppo di Arconate, guidato e sostenuto dal capogruppo Ignazio Torno stroncato alla fine da un tumore senza poter godere del frutto di tanta fatica. Sono state innumerevoli le volte quando nella nostra sede ci raccontava e forse un po’ si sfogava, essendo fra amici, delle battaglie, degli intoppi, che sembrava sorgessero all’alba di ogni giorno. Ora la sede è là a testimoniare il frutto di tanta fermezza, costanza, per non dire cocciutaggine di Ignazio che ha saputo tener unito, guidare ,incoraggiare il suo gruppo. Non c’era il 12 giugno, non era presente di persona ma sicuramente lo era fra i suoi compagni di tanta fatica e fra gli intervenuti all’inaugurazione della sede. Ecco perché quella cerimonia del 12/6 u.s. meritava la massima partecipazione, lo dovevamo a Ignazio, al suo gruppo con l’ammirazione, quella vera priva di smancerie, che avviene fra persone che si conoscono e si rispettano. Tutto ciò sarà stato esaltato e ricordato in modo migliore dagli oratori ufficiali o dai professionisti della stampa ma anche noi del” Penna Nera” nel nostro piccolo non potevamo mancare.
PIO