UNA BELLA SERATA
… e quella mi è particolarmente piaciuta: vengo al fatto. Com’è noto ormai da qualche tempo i responsabili di vari gruppi si ritrovano con cadenza trimestrale, a turno, nelle sedi vicine. Ho partecipato spesso a questi incontri e cosi lo è stato quando ci dovevamo trovare nella sede di Castano Primo. Tempo brutto, uggioso e tanta voglia di stare a casa però…. eccoci arrivati a destinazione. Non so spiegarmi il perché ma l’attimo in cui sono entrato ed era la prima volta, mi sono sentito da subito a casa mia, come ci fossi stato da sempre, insomma un socio di quel gruppo. La sede, la casa degli alpini, la casa di tutti noi: è stata una splendida sensazione che spesso mi ritorna alla memoria quasi mi si fosse svelato in quel preciso istante quel piccolo/grande segreto che accomuna e unisce gli alpini di tutto il mondo.
Il servizio militare con le caratteristiche specifiche richieste da chi agisce in luoghi particolari mare, montagna, pianura ecc…è sicuramente l’origine di quel legame che unisce l’uno all’altro con una misteriosa , invisibile cordata. E’ stato servito da subito il caffè dell’accoglienza ed il buon vino era già lì pronto….vorrei puntualizzare che anche nelle altri sedi l’accoglienza è sempre, dico sempre più che famigliare… quella sera però è scattato quel qualcosa che me lo fa ricordare sempre con maggior piacere. Passando alla cronaca. Come tutti sanno durante ogni incontro ciascun gruppo relaziona sulle proprie attività in programma. Bene: quella sera ed è utile ricordare che il periodo era pre-natalizio, da ogni gruppo è scaturita una enorme quantità d’impegni, appuntamenti, tutto con un fine sociale, di volontariato, d’aiuto e solidarietà, insomma una valanga di positività pressoché ignorata dai più ma presente ed operante. E’ quanto puntualizzò con entusiasmo il nostro consigliere sezionale Piva : effettivamente tutti questi impegni non escono dai confini del paese…..figuriamoci se arrivano ai grandi mass-media potendo contrastare in tal modo, per quanto poco, il pessimismo di una costante cronaca nera. Cosi le sue parole si sono rivelate non soltanto un compiacimento ma piuttosto un discreto ma chiaro invito a non smettere mai, a non cessare mai memori del motto alpino….onora i morti aiutando i vivi. Senza dubbio se questi “comandamenti” fossero applicati in piena totalità non esisterebbero tanti pasticci sociali: ci vuole proprio la fede e la volontà alpina a dimostrare che val la pena di crederci e di non mollare mai:
Pio