CI SONO STATO
… non per curiosità ma con l’intento di ritrovare un alpino che avevo conosciuto a L’Aquila durante il mio impiego di protezione civile a seguito del terremoto del 2009 … avevo sì un numero di telefono ma ormai erano passati 10 anni … una parola … , d’altra parte la coincidenza di un viaggio da quelle parti mi offriva la possibilità di un tentativo che non mi sono lascito sfuggire … ho fatto non bene ma benissimo. Commentavo con un amico alpino del Veneto quanto sia stata ricca di soddisfazioni quell’esperienza … da invidia. Tutto iniziò con l’adunata di Milano, esattamente nella sede del gruppo di Legnano dove un alpino del coro di Ronciglione ( Vt), loro ospite, si rese disponibile relativamente alla possibilità di mettermi in contatto con il capogruppo di Accumoli. Fu cosi che dopo l’incontro nella sua città eccolo immediato nella disponibilità, da subito col farmi sentire suo amico e nel presentarci ad ognuno, sottoscritto e moglie, con … il mio amico alpino venuto da Milano …. roba da essere in costante imbarazzo. A seguire è stato un autentico tam-tam “verde”, un passa parola che mi ha permesso, a cascata: uno chiama l’altro, di venire a contatto con gli alpini di Fossa, Accumoli, Arquata del Tronto non tralasciando Amatrice. Non riesco a trasmettervi quanto e come questi nostri soci siano entrati nel mio mondo dei ricordi … è difficile perché ognuno di noi ha una propria sensibilità che lo guida nel valutare quanto lo circonda e lo coinvolga.
Ritorniamo all’amico dell’Aquila: al primo squillo del telefono non perse tempo in domande … ma da subito eccolo a impormi di non muovermi da dov’ero … sarebbe arrivato in un secondo e fu cosi che ci siamo abbracciati davanti alla chiesa Santa Maria di Collemaggio dando libero sfogo ai ricordi spaziando dalle rovine di allora, alle serate trascorse davanti alla loro tenda fra le tante magari davanti ad un bicchiere con tanta e tanta compartecipazione umana. Si trasformò poi in cicerone per le vie di un’Aquila che pian piano, troppo piano, si sta rialzando dai disastri del terremoto del 2009. Una semplice pizzata serale concluse il nostro incontro con lo scontato augurio di un arrivederci, possibilmente non più fra dieci anni … crediamoci!! Eccoci a Fossa, al villaggio costruito dagli alpini, dove la toponomastica, vie e quartieri trasudano alpinità… che dire della splendida chiesa dove le rondini si sono rifuggiate costruendo un nido sull’architrave portante del tetto …. Spesso mi sono sorpreso a sorridere con me stesso pensando a vari “moccolotti” in fase di costruzione … si legge nella … nostra … letteratura che le bestemmie degli alpini non arrivano al cielo: sicuramente se qualcuna l’ha superato è per un qualche buon motivo in primis la burocrazia un’autentica bestia nera che ha imbrigliato e soffoca ancor oggi ogni iniziativa dalla più semplice a quella più complessa mettendo a dura prova la pazienza e buona volontà di chi ha tempi e mezzi contati …. i nostri magutt non erano in Abruzzo a pettinare le bambole! E’ una costante sulla bocca di quanti abbiamo avvicinato assieme alla sfiducia e alla ferma convinzione su quanto sia stato sperperato e/o rubato … è molto amaro prendere atto di questo ma sempre con le pinze … tutto il mondo è paese! A fronte di queste negatività ti coinvolge il senso di riconoscenza di ognuno di loro quasi tu fossi stato, allora, un extraterrestre armato di buona volontà e di poteri magici … io sono convinto che anch’essi avrebbero fatto altrettanto nei nostri riguardi se queste calamità fossero successe quassù , nel tanto decantato Nord perché grazie a Dio siamo tutti uguali con una enorme riserva di generosità e altruismo solo che ci sembra vergognoso ammetterlo quasi fosse una pecca. Allontanandoci verso casa contemplavamo i paesini lassù sui monti dove svettano diverse gru a testimonianza di cantieri aperti: avevano i lampioni accesi ma le strade d’accesso erano bloccate dall’esercito … zona rossa, vietato entrare nel centro abitato mentre in zone limitrofe le note “casette”, dimostrazioni di un primo intervento, rimangono una realtà con una speranza di futuro, ma quale, come, quando?
PIO