A MARGINE DELL’ADUNATA NAZIONALE
Nelle giornate dall’8 all’11 maggio la città di Biella ha ospitato la nostra 96° Adunata nazionale che ha visto la straordinaria partecipazione di quasi 400.000 alpini provenienti da ogni parte dell’Italia e del mondo per festeggiare come sempre la gioia di stare insieme e dimostrare che, malgrado il trascorrere del tempo e la riduzione dell’elemento umano, noi ci siamo sempre e siamo sempre a disposizione della collettività. Detto questo, pur condannando senza se e senza ma gli atteggiamenti fuori luogo e certe manifestazioni di esagerata “goliardia”, è perlomeno fisiologico che su una massa così imponente di persone ci sia chi trascende e purtroppo, come abbiamo avuto modo di constatare negli ultimi anni, anche chi approfittando della situazione si cala in testa un cappello, magari acquistato sulla bancarella, che non ha nessun diritto di indossare ma che offende chi onorando quel cappello ha fatto il suo dovere in divisa e nella vita civile. Ma di tutto questo leggeremo sulla nostra stampa associativa grazie a persone più qualificate del sottoscritto, quello che mi ha però enormemente infastidito sono certe prese di posizione assunte da qualcuno che certamente in malafede da qualche anno aspetta i giorni precedenti l’Adunata per gettare fango sulla nostra Associazione e i suoi soci. Mi riferisco alle polemiche uscite appunto giovedì 8 maggio da parte di alcuni genitori sapientemente catechizzati da un collettivo femminista riguardo la presenza degli alpini nelle scuole locali dove si erano recati a spiegare chi sono e cosa fanno gli alpini, a detta loro con intenti militaristi e proponendo “canti bellici” con addirittura la “Canzone del Piave” …
Ora, premesso che qui l’intento denigratorio già preconfezionato sconfina nella più completa ignoranza in quanto stiamo parlando della “Leggenda del Piave” ufficialmente adottata quale inno suonato in occasione dell’Onore ai Caduti (di tutti i Caduti a cominciare da quelli che a prezzo della loro vita hanno consentito anche a questa gente la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero) in ogni cerimonia ufficiale, io che da oltre 30 anni mi reco nelle scuole a parlare agli studenti, dalle elementari alle superiori, non posso che pormi delle domande. Innanzi tutto vengo sempre invitato dalle insegnanti, segno che quanto faccio viene apprezzato; che spesso i bambini ci accolgono con canti come la Montanara, sul Cappello e simili nei quali non ravviso alcuno spirito guerriero, a me farebbe immensamente piacere che una volta venissero anche i genitori dei bimbi a vedere quanto “propino” ai loro figli, filmati nei quali parlo delle pene e lutti sofferti dai soldati nelle trincee e dalla popolazione civile a CAUSA della guerra e della sua ferocia e non per nulla l’immagine finale che propongo è quella della Colonna Mozza eretta in cima all’Ortigara dove spicca il motto “PER NON DIMENTICARE” giusto per far capire l’atrocità e l’inutilità dei conflitti che purtroppo ancora oggi affliggono molti Paesi e termino sempre invitando gli studenti alla solidarietà e a non ripetere gli errori della nostra generazione affinché il loro futuro sia improntato alla pace. Non ultimo il riferimento al fatto che la guerra che noi auspichiamo e che cerchiamo di dimostrare è quella contro l’indifferenza, il bullismo, l’egoismo. Chiudendo il discorso, penso che la risposta più bella che si può dare a chi non ci vuole bene sia la foto che correda questo articolo e che mostra una marea di VOLONTARI ALPINI sempre pronti ad aiutare quando ce n’è bisogno e quali sono le “battaglie” che stanno loro a cuore.
Franco Maggioni