Associazione Nazionale Alpini -
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Domenica 29 gennaio la Squadra ha effettuato l’uscita addestrativa in Val Vannino, una valle laterale dell’alta Val Formazza nella provincia del Verbano – Cusio – Ossola. L’esercitazione prevedeva la salita con ciaspole e sci da sci alpinismo su terreno innevato dall’abitato di Canza, un paese walser situato a poca distanza dalle celebri cascate del Toce, sino in prossimità del Rifugio Myriam posto a 2.050 mt. di altezza attraverso boschi e sentieri che, pur interessati dalle recenti nevicate, risultavano posti in sicurezza. Come sempre la bella compagnia ha contribuito ad far si che il tempo trascorso in salita non risultasse particolarmente lungo ne’ il percorso pesante e così poco prima di mezzogiorno raggiungevamo la zona interessata e qui, con la neve al ginocchio e godendoci la bellissima, seppur fredda giornata, ci concedevamo uno spuntino al sacco. Al termine ci dedicavamo alla parte dell’esercitazione che prevedeva la ricerca di eventuali dispersi sotto valanga e l’utilizzo delle attrezzature oramai obbligatorie per chiunque frequenta la montagna e cioè la pala, la sonda e soprattutto l’ARTVA, lo strumento indispensabile per la localizzazione di persone sepolte dalla neve.
A mio parere questo tipo di addestramento, che ripeteremo ancora nelle uscite dei prossimi mesi,è particolarmente importante perché (oltre che obbligatorio per legge) può fare la differenza tra la vita e la morte in casi di necessità e solo il continuo ripetere le procedure e correggere eventuali errori consente di non farsi trovare impreparati nell’emergenza. Teniamo poi presente che queste tecniche tornano utili anche fuori dall’ambito delle escursioni in montagna, basti pensare all’utilizzo a cui siamo stati chiamati in occasione dell’emergenza neve in Abruzzo dove ci siamo trovati ad operare in un ambientedove il pericolo di restare sotto la coltre nevosa era costante e dove l’imperativo era quello di non passare da soccorritori a soccorsi. Terminata l’esercitazione prendevamo insieme il sentiero di ritorno sino alla stazione di arrivo degli impianti di risalita posti a metà strada e qui ci dividevamo in due squadre, i ciaspolatori scendevano dalla via di salita, mentre gli sci – muniti (in tutti i sensi) si godevano una discesa su una pista oramai deserta, salvo riunirsi a fondo valle e riprendere la strada del rientro con l’appuntamento alla prossima.