Associazione Nazionale Alpini -
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Eravamo veramente in tanti martedì20 novembre a dare l’estremo saluto a Talisio Tirinnanzi, segno del bene da lui compiuto a 360 gradi, per chiunque ne avesse bisogno. Era infatti il tipico mecenate che ridistribuisce le sue risorse alla comunità, con spirito altruistico e uno sguardo al futuro che lo portava ad impegnarsi direttamente affinché ogni cosa si risolvesse in maniera positiva e senza spreco di tempo. Alpino classe 1919, così era scritto sugli annunci funerari, si perchè Talisio era anche (e soprattutto) un Alpino con la A maiuscola e per il suo Gruppo di Legnano e la sua Sezione è sempre stato presente e disponibile.
Quando molti anni fa scrissi la storia del “VALLE OLONA”, scartabellando tra i vecchi verbali di assemblea, ricevute di pagamento ed elenchi di iscritti vidi anche il suo nome accanto alle quote versate dal 1956 agli anni ’60, la cosa mi incuriosì.
Successivamente, in occasione delle iniziative organizzate per il 50° di fondazione del nostro Gruppo, fu grazie a lui se potemmo realizzare buona parte di quanto avevamo programmato e fu sempre grazie a lui se alle fine potemmo chiudere il bilancio delle celebrazioni senza perdite.
Non possiamo dimenticare che nella mostra allestita, sempre in occasione del 50°, ci consentì di utilizzare i bellissimi tabelloni sugli alpini che hanno raccolto molti consensi.
Da alloraho avuto la fortuna di frequentarlo e sentirlo telefonicamente con una certa regolarità, ed ogni volta non mancava mai di informarsi sull’andamento del nostro Gruppo, con un particolare interesse sulla presenza dei giovani, e a tal proposito, recentemente ha soddisfatto una mia curiosità riguardo l’iscrizione al nostro Gruppo agli albori della sua storia.
Mi disse infatti di aver fatto parte del “VALLE OLONA” nei primi anni, pur non essendo stato Socio fondatore e di averne mantenuto sempre un buon ricordo.
Ultimamente il suo nome era assunto alla ribalta nazionale per avere donato alla città di Legnano una intera scuola dedicata alla memoria dei suoi genitori mettendo in pratica quello che un tempo era prerogativa degli industriali lombardi: mettere a disposizione della collettività opere destinate al bene della gente donando parte di quanto la vita gli aveva dato, con la sola soddisfazione di fare del bene.
Quello della scuole era un suo sogno che è riuscito a portare a termine, ed il fatto che sia mancato proprio quando tutto si era positivamente compiuto sembra quasi far pensare che DOVEVA fare quello e dopo tirarsi in disparte con quella signorilità che lo distingueva.
La gente questo lo ha capito ed il tributo riservatogli il giorno del suo funerale è stata la prova che quanto ha seminato darà i suoi frutti, a noi il rammarico di avere perso un grande alpino e una bella persona.
Grazie Talisio, come ha detto il Presidente Urbinati, dopo la lettura della Preghiera dell’Alpino, sarà difficile emularti, ma è imperativo cercare di seguire il tuo esempio.