FULVIA E “LE ALTRE”
In occasione della scomparsa della cara Fulvia, moglie dello storico pilastro sezionale Antonio Fenini, oltre che approfittare delle pagine del nostro Notiziario per porgere ad Antonio le condoglianze del Gruppo tutto, vorrei fare una considerazione. Quanto dirò forse suonerà strano per chi non ha conosciuto ed imparato ad amare Fulvia, Tina, Giulia, Milena e “le altre” mogli storiche della nostra Sezione. Per noi bocia di trent’anni fa erano (e qualcuna lo è ancora) una presenza costante e rassicurante a tutte le nostre manifestazioni, erano quelle che durante ogni sfilata ci accompagnavano a lato, sfilando discretamente a bordo strada, oppure appostate all’incrocio dove passava il corteo, senza interferire ne’ apparire, guardando il loro alpino che marciava.
Per noi era naturale vederle, il più delle volte senza conoscerne il nome, perché erano la moglie o, a volte, la figlia del Segretario (un abbraccio Stefania), del Presidente, del Consigliere e davamo per scontato la loro presenza che, senza rendercene conto, in qualche modo ci rassicurava ed erano diventate le figure “materne” della Sezione tanto che non mancavano mai di informarsi in ogni occasione su noi, il nostro lavoro e la nostra famiglia che hanno visto trasformarsi, mutando a nostra volta da figli a mariti ed infine genitori. A loro volta anche i miei figli hanno avuto modo di conoscerne qualcuna, come nel caso di Fulvia che abbiamo incontrato in alcune occasioni durante le ferie che trascorrevamo nelle stesse località di montagna e da allora quando ci si incontrava, la prima cosa che mi veniva chiesta riguardava proprio loro, i miei bocia. Qualcuno disse che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna ebbene penso, e non da ora, che il nostro sodalizio debba molto alle nostre donne, a donne come Fulvia e “le altre” che per una vita hanno seguito il loro alpino, l’hanno assecondato e magari a volte consolato quando aveva una delusione (perché anche questo succede in una associazione), sobbarcandosi la conduzione della casa e della famiglia mentre “lui” si dedicava agli alpini. Vorrei quindi poter tornare indietro di un paio di mesi, quando in occasione della Messa in Duomo ho avuto l’occasione di vederla per l’ultima volta per poterle dire, quale tramite per giungere a tutte le “altre”, il mio, il nostro grazie per quanto hanno fatto, e per aver permesso ai loro alpini di potersi impegnare per rendere grande la nostra Associazione.
Franco