Adunata a Latina: considerazioni ( Giugno 2009 )
Data:
Argomento: ANA


ADUNATA a LATINA: considerazioni

 

Nei giorni 9 e 10 maggio la città di Latina, e tutta la sua provincia con estensioni per tutto il Lazio, ha vissuto l’esperienza di ospitare l’Adunata Nazionale degli alpini. E’ stata a dire il vero una Adunata un po’ anomala, in quanto, fino alla domenica mattina a sfilata iniziata, il dato che più saltava agli occhi era…l’assenza degli alpini, non ho mai visto in 32 anni di adunate, vie e piazze principali della città designata libere dalla presenza di gente, o perlomeno non invase da faticare a camminare.



E questa latitanza si è notata persino in quello considerato il momento clou (sfilata a parte) delle manifestazioni e cioè il sabato sera dove si esibiscono cori e fanfare e si possono ammirare i fuochi pirotecnici: si poteva tranquillamente camminare incontrando conoscenti, anche perché di abitanti ce n’erano veramente pochini, colpa forse della decisione dell’amministrazione comunale di chiudere le scuole per 4 giorni e, in un posto di mare con belle giornate, questo equivale ad un invito all’esodo. In compenso le voci riportavano che i paesi e le città vicine, ad iniziare da Roma, erano presi d’assalto con conseguente diserzione delle iniziative proposte in città e questo è stato un male specialmente per i commercianti che avevano investito sulla manifestazione. E’ stata, se si può dire, guardando il lato positivo, un’Adunata più a misura d’uomo e in onore dell’Amministrazione e dell’organizzazione bisogna riconoscere che è stato il primo anno nel quale finalmente sono stati banditi in maniera quasi totale i cosiddetti trabiccoli dal centro città che è stato veramente goduto dalla gente; questo dimostra che se c’è la volontà, c’è anche la possibilità di estirpare questo aspetto negativo. Altro aspetto positivo, forse dato dalla ridotta percentuale di persone presenti, l’assenza di personaggi alterati a loro volta dannosi all’immagine associativa.

L’assenza di alpini notata nei giorni precedenti, induceva la domenica mattina gli organizzatori a far circolare la voce che la sfilata sarebbe durata meno del previsto e che l’ammassamento doveva essere anticipato di almeno 1 ora, ed invece…con il passaggio delle prime Sezioni ci si rendeva conto che la partecipazione sarebbe stata egualmente massiccia, con il risultato che alla fine siamo partiti con più di 1 ora di ritardo sul tempo previsto. Io personalmente ho sfilato con gli amici della Protezione Civile in testa al 2° raggruppamento e, con loro ho avuto la gioia di salutare quello che oramai è un amico: il Capitano di Fregata Marco Parente, Comandante del Battaglione d’Assalto “Grado” del Reggimento S. Marco che all’Aquila, nel nostro campo “GLOBO” assicura la logistica legata ai pasti. Ebbene Marco ha voluto, o è stato bonariamente convinto, sfilare con noi ed è stato veramente bello, nonché fortemente simbolico, come ha fatto notare lo speaker Manuel Principi, vedere tra le tute gialle ed arancioni della P.C. queste due figure in mimetica e col basco con fregio rosso perfettamente integrati con gli amici alpini, tanto da scambiarsi i fregi e distintivi. Al termine della sfilata, giusto il tempo per i saluti e via sulla strada del ritorno con la mente già a Bergamo 2010 e nel cuore il ricordo di una Adunata che, grazie alla caparbietà e allo spirito alpino, ha saputo dare ancora una volta l’immagine della nostra Associazione.

 

Franco







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