" Mo vedemo " ( Giugno 2009 )
Data:
Argomento: ANA


“ MO VEDEMO "

 

 E’ la costante emonotona risposta alle domande presentate dai vertici dell’ANA al comitato organizzativo dell’Adunata di Latina: il tesoriere nazionale Casini durante il suo intervento in quel di Milano non riuscì a mascherare il senso di impotenza e sconfortante fatalità. L’atmosfera dell’attesa era scoraggiante … no questo … no quell’altro … per questo non si sa … per quell’altro se po’ fa!! Nonostante queste prospettive piuttosto funeree gli alpini hanno “impugnato” l’ascia di guerra e sono partiti convinti che qualcosa di buono ne sarebbe uscito. Tutti i gruppi si sono attivati singolarmente rimpiangendo le comodità, la sicurezza dell’attendamento sezionale.



 Il nostro si è trovato a partire sereno e tranquillo per l’avventura di Latina convinti che meglio di così sarebbe stato difficile immaginare. Dai e dai siamo arrivati accolti a braccia aperte dalla famiglia Nicoletti, ma il come ci siamo giunti è un altro paio di maniche. Questa volta i nostri San Maurizio, patrono degli alpini, e San Cristoforo,patrono degli autisti, non hanno lavorato di comune accordo e sinergia forse a causa del super lavoro. Sicuramente ci sono stati dei malintesi fra loro e puntualmente si è ripetuta l’avventura dello scorso anno: nonostante le raccomandazioni, alle tre della notte in quel di Firenze il furgone ci ha piantato in asso. Ore di attesa, di nervose telefonate, con grandiosa e consolatoria pastasciutta sul piazzale della concessionaria in attesa del furgone sostitutivo; con dodici ore di ritardo arriviamo al traguardo. Immediato piazzamento del campo attorniati dalle preoccupazioni dei nostri ospiti a causa del notevole ritardo: alla fine sedettero a tavola con noi sotto la tenda … magnifico veramente!! Parlarvi dell’adunata vera e propria diventa un po’ più difficile e quasi imbarazzante. Correva voce che perfino il sindaco della città si sia dato per latitante o quanto meno presente giusto lo strettissimo necessario ad assolvere all’impegno burocratico. Non c’è stata la coreografia alla quale siamo abituati: indubbiamente Latina non è Bergamo, Cuneo, Vicenza, ecc. L’obbiettività della cronaca ci impone, tuttavia, di far notare l’assoluta assenza di trabiccoli e/o marchingegni di biblica memoria alpina, inoltre la quasi inesistente presenza di quella vergognosa ed umiliante sfilata di ubriachi sull’orlo dell’estrema unzione. Come sempre siamo stati onorati dalle persone che seguivano dalle transenne la sfilata seppur in numero ridotto che altrove ci hanno gratificato con applausi, simpatia e cordialità. La visita al museo della bonifica pontina e delle testimonianza dello sbarco di Anzio con documenti e ricostruzioni di vari episodi bellici addirittura dell’Africa, è stata una perfetta cornice della nostra avventura in terra laziale. Non vi dico con che animo riprendemmo l’autostrada diretti a Milano ma fortunatamente il furgone non ci tradì: Quasi volevamo deviare per Bergamo ed aspettare, già accampati, la prossima adunata ma, ragionevolmente, abbiamo deciso di tornare e armarci di un po’ di pazienza … solo un po’.  A maggio del 2010 manca pochissimo.

Pio







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