Don Carlo Gnocchi ... finalmente Beato ( Dicembre 2009 )
Data:
Argomento: ANA


Don Carlo Gnocchi… finalmente Beato!

 

Sabato 24 e Domenica 25 Ottobre un’importante cerimonia che coinvolgeva in particolar modo tutti gli Alpini, aveva finalmente inizio, si trattava nientemeno che della tanto attesa beatificazione di Don Carlo Gnocchi cappellano Alpino che ha partecipato in prima persona alla tragica Campagna di Russia.  Penso che non sia necessario spendere parole sulla sua vita, poiché tutti sanno come Lui stesso in prima persona abbia vissuto le tragedie di questa triste vicenda e come poi abbia proseguito nell’assistenza di chi  aveva bisogno, in particolar modo i mutilatini di guerra.



Parliamo invece di come si è svolta questa bellissima cerimonia, che ha avuto inizio la sera del sabato con la traslazione della salma di Don Gnocchi, adagiata nella sua teca, dalla fondazione a Lui stesso dedicata, alla chiesa di san Pietro in Sala dove si è tenuto un momento di preghiera, proseguendo poi per la Chiesa di San Bernardino alle Ossa.  Qui la salma è giunta attorno alle ore 17, ed è stata faticosamente traslata, visto il forte peso della teca contenente le spoglie, pesava più di 600 kg, dal furgone al centro della piccola, ma molto bella, Chiesa appositamente approntata per tale evento. Qui ha avuto inizio il bellissimo e tanto atteso compito di un gruppo di giovani Alpini i quali si sono spontaneamente offerti per fare Picchetto d’Onore alla teca per tutta la notte alternandosi a vegliare e riposare accanto alla salma di Don Gnocchi. Mentre un sacerdote parlava della vita di Don Gnocchi, tantissime persone come in un pellegrinaggio, si avvicinavano alla teca rendendo omaggio all’ormai quasi beato. Essendo la chiesa molto piccola si è dovuto creare un percorso obbligato attorno alla teca, da un lato i pellegrini entravano e girando attorno alla salma, dal lato opposto uscivano. Molto significativo è stato il momento in cui la persona che ha ricevuto la vista, grazie alla donazione delle cornee del beato, ha raccontato le sue vicende vissute accanto a Don Gnocchi durante la sua missione di aiuto a tutti coloro che ne avevano bisogno. Al termine di quest’importante momento, siamo riusciti, a turno, a mangiare un boccone, erano già le 20, ed alle 21 iniziava una veglia e un momento di preghiera presso la chiesa posta a fianco della piazza dove era situata la cappella contenente la teca con le spoglie del Beato, il pellegrinaggio dei fedeli ha avuto termine attorno a mezzanotte. i buon mattino della domenica 25 ci siamo preparati a ricevere altre persone che intendevano rendere omaggio al Beato. La gente era veramente tanta, non pensavo che Don Gnocchi fosse cosi tanto ammirato e che, in quel bellissimo giorno, potesse esserci un così grande afflusso di persone, sia Alpini che non, a rendergli omaggio.  Alle 8.30 la teca portata a spalla da un gruppo di circa due dozzine di Alpini, veniva trasferita dalla Chiesa di san Bernardino alle Ossa, alla Piazza Duomo dove è stato approntato un altare esterno sul sagrato del Duomo. La piazza a fronte del Duomo è stata suddivisa in settori ognuno di diversa conformazione e dimensione per permettere un afflusso ordinato ed una buona accessibilità da parte del corteo che accompagnava la salma del Beato. Tanti erano gli alpini tanti i fedeli e tanti i sacerdoti che hanno partecipato e reso possibile lo svolgimento di questa bella e toccante cerimonia. Le riprese dall’alto delle telecamere proiettate poi sui maxischermi permettevano di seguire lo svolgimento della cerimonia a tutti coloro che erano impossibilitati ad avere buona visibilità dell’altare. Molti sono stati i momenti dove il Cardinale ha ricordato le vicende vissute dal Beato durante la sua vita, e si poteva notare l’interesse di tutti i partecipanti che, in silenzio, ascoltavano e partecipavano in modo molto intenso alla cerimonia di beatificazione. Fortunatamente anche il tempo è stato buono e favorevole all’ottima riuscita della cerimonia stessa, che attorno alle 11.45 terminava con il collegamento con Piazza San Pietro dove il Santo Padre, recitando la preghiera dell’Angelus, ricordava il Beato in mezzo ai suoi Alpini, porgendo inoltre un saluto e impartendo la Sua Benedizione a tutti i presenti. Da qui, al termine del collegamento, un corteo con Fanfare, Labaro degli Alpini, Vessilli e Gagliardetti dei vari Gruppi Alpini, seguiti dai partecipanti alla cerimonia, ha accompagnato la teca contenente le spoglie del Beato verso la chiesa di San Sigismondo in Piazza Sant’Ambrogio. Il corteo ha avuto termine a fronte del Sacrario di Sant’Ambrogio e lì si poteva poi visitare il Beato posto nella chiesa sopra citata. Era incredibile pensare che la Piazza Duomo cosi grande e così deserta nelle prime ore del mattino, potesse poi vedere cosi tanti partecipanti alla cerimonia, quasi da non poter contenere tutti nella piazza stessa. Sono veramente contento di aver partecipato ed in piccola parte contribuito, con la veglia al Beato, a questo importante momento di vita alpina, ma allo stesso tempo sono dispiaciuto per coloro che, per un poco di pigrizia o che altro non ha partecipato a questo momento, ne sarebbe veramente valsa la pena, ma, come si può pretendere che gli altri possano pensare come noi che abbiamo partecipato? Se non vi è interesse è naturale che non si può dare il giusto valore a ciò che si fa!  Ma non ci scoraggiamo certo per questo, ed armandoci di coraggio, proseguiamo nel nostro duro, ma anche piacevole cammino, sicuramente per tutto ciò saremo giustamente appagati più di quanto già lo siamo ora.

 

  

                                                                                                             Enrico







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