IL 25 APRILE A SAN VITTORE OLONA E’ PIU’ BELLO
E’ mezzogiorno del 25 aprile, sono appena tornato dalla cerimonia commemorativa del 65° anniversario della Liberazione tenutasi in paese e, guardando le immagini che scorrono al telegiornale sulle analoghe manifestazioni tenutesi in altre parti d’Italia, mi viene da pensare di abitare in un’altra Italia. Scene di violenza, contestazione, insulti e mi chiedo, provocatoriamente, se abbia un senso tutto questo. Poi penso alla bella cerimonia alla quale ho partecipato stamane e la risposta è SI !
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A San Vittore abbiamo partecipato ad una manifestazione di “vera gente”, di persone che seguivano il corteo che rendeva il giusto omaggio alle VITTIME, spingendo passeggini con bimbi piccoli, con intere scolaresche accompagnate dalle insegnanti e dal Direttore Didattico, dai vessilli delle associazioni presenti sul territorio e con un’unica grande ed apprezzata assenza: le bandiere di partito. Prima dell’inizio della manifestazione, in prossimità del campo sportivo, dove era in svolgimento una manifestazione di maratona, ho incontrato quale giudice di gara il capogruppo di un Gruppo Alpino della nostra zona che mi ha detto che al loro paese, molto più grande ed importante del nostro, gli alpini ed altre associazioni non partecipano più alla cerimonia del 25 aprile appunto per la presenza di simboli partitici con i quali la gente non sente legame. Il modello sanvittorese sembra a questo punto essere il classico uovo di Colombo che consente di riavvicinare la popolazione agli IDEALI quelli con la A maiuscola, che da troppo tempo si danno per persi accusando la società di perdita di valori, mentre in effetti la gente ha voglia, sente il bisogno di riconoscersi in qualcosa di più alto e prezioso che fa parte della nostra storia. Devo sinceramente dire che il vedere alla televisione scene in cui vengono fischiati, offesi, malmenati ed impediti a parlare dei rappresentanti di questo nostro Stato, mi ha fatto vergognare indipendentemente da quale sia la personale ideologia partitica, e dico apposta PARTITICA e non POLITICA perché questi atteggiamenti di “politico”, cioè l’arte di governare (ma anche di essere governati), non hanno nulla. Ed il fatto che questi atteggiamenti si notano soprattutto nelle manifestazioni più “importanti” che non in quelle certamente più locali ma sentite, mi fa pensare che forse in questo caso noi abitanti dei piccoli centri siamo molto più avanti, civili ed abbiamo avuto l’intelligenza di capire che l’unico modo di onorare chi ha dato la propria vita per la nostra libertà è quello di riunirci sotto l’unica Bandiera che è degna di rappresentarci: il nostro Tricolore.
Franco Maggioni
