Pellegrinaggio in Adamello (Ottobre 2010)
Data:
Argomento: ANA


PELLEGRINAGGIO IN ADAMELLO

 

Nei giorni 23, 24 e 25 luglio nelle vallate che circondano il massiccio dell’Adamello si è svolto il 47° pellegrinaggio organizzato dalle Sezioni di Trento e della Valle Camonica. Questa edizione era intitolata alla memoria di due personaggi che durante la guerra bianca erano nemici sugli opposti versanti e che nel 1968 si sono stretti la mano sulle nevi che li avevano visti protagonisti di epiche imprese: il Colonnello Fabrizio Battanta e il Major Alfred Schaltz. All’alba di venerdì mi ritrovavo con un gruppo di alpini della nostra Sezione a Vaprio d’Adda dove era fissato il ritrovo e, formati gli equipaggi, partivamo alla volta della Val Rendena e precisamente a Spiazzo dove era stato allestito il punto di partenza delle colonne che avrebbero raggiunto il Rifugio Carrè Alto dal versante trentino. E dato che quando la sfiga ci si mette raggiunge sempre il suo scopo, ecco che dopo aver mangiato qualcosa ed esserci caricati in spalla gli zaini incamminandoci sul sentiero, dopo circa due mesi di siccità e caldo torrido, puntuale e previsto si scatena una intensa perturbazione sotto forma di una serie di temporali anche violenti che ci accompagnano per tutte le 4 ore impiegate a raggiungere il rifugio posto a quota 2.400 mt.



 E qui abbiamo la bella sorpresa di scoprire che la tenda che avrebbe dovuto essere piazzata all’esterno del rifugio e dove avremmo dovuto passare la notte semplicemente … non c’è, perché il maltempo (ampiamente previsto) non ha permesso il trasporto del materiale necessario. E noi?       Si vedrà, nel frattempo una veloce lavata, seguita dalla cena e la continua richiesta al gestore su quale sarà la nostra “cuccia” per la notte che si preannuncia freddina e la solita risposta: “poi si vedrà, quando tutti saranno a dormire vedremo …” Vedremo una bella cippa, ed infatti memori della naiona arte di arrangiarsi, riusciamo ad entrare in possesso delle chiavi della bella chiesina posta all’esterno del rifugio e costruita 90 anni fa da prigionieri russi ed in un attimo ne prendiamo possesso stendendo a terra i sacchi a pelo, naturalmente rivolgendo prima una preghiera alla Madonna la cui statua lignea ci ha vegliato tutta la notte, anche se al mattino le mani, giunte la sera, erano pietosamente posate sulle orecchie quasi a protezione dal russante frastuono notturno. Con lo spuntare del sole abbiamo lasciato la chiesina rimettendo in ordine e ci siamo recati a fare colazione, terminata la quale abbiamo risalito la vallata in direzione del Carrè Alto ai piedi del quale si trova un cannone austriaco e dove era prevista una cerimonia che prevedeva la posa di una corona. Sul sentiero quasi tutti siamo stati sorpassati da un bellissimo esemplare di camoscio con le stellette, il Sottotenente degli Alpini Hera Galli, montagnina locale che ha utilizzato una licenza per essere presente in questa occasione sulle sue montagne. Raccolti attorno al cannone, allora simbolo di morte ed ora monumento alla ritrovata amicizia tra ex nemici, abbiamo reso gli onori ai Caduti mentre la nostra giovane Tenente riusciva a leggere la Preghiera dell’Alpino, malgrado le interruzioni di un organizzatore poco organizzato e alquanto incompetente (era lo stesso che doveva approntare le tende il giorno prima) che ha interrotto la cerimonia già iniziata guadagnandosi gli improperi dei presenti. Al termine siamo ridiscesi e, raggiunto nuovamente il rifugio, ci siamo predisposti per la celebrazione della S. Messa mentre nella conca continuavano a confluire le varie cordate e comitive provenienti dalle altre vallate. Come sempre la cerimonia è stata toccante e lo splendido scenario contribuiva a creare una atmosfera speciale mentre il ricordo non poteva non andare alle tante giovani vite spezzate e lasciate lassù quasi un secolo fa al ricordo delle quali noi tutti dobbiamo inchinarci con rispetto. Terminata la Messa abbiamo imboccato il sentiero di discesa a valle dove siamo giunti a metà pomeriggio e, raggiunto il paese di Spiazzo, ci siamo recati nella palestra della scuola locale dove era stato approntato il dormitorio per la notte. La serata è poi trascorsa in allegria come sempre succede tra di noi e devo dire che anche queste occasioni sono piacevoli per rilassarci, staccare dalla solita vita convulsa e ritrovare il piacere di stare insieme a gente che apprezzi e con la quale ti senti a tuo agio. La domenica mattina all’alba (è sempre all’alba !!!) eravamo già pronti, sbarbati e in ghingheri per la cerimonia conclusiva che ha visto sfilare per le vie del paese, in concomitanza del 50° di fondazione del locale Gruppo Alpino, migliaia di penne nere lì convenute per questa importante occasione. Il corteo ha poi raggiunto la nuova scuola dove è stata celebrata la Messa alla presenza delle autorità civili e militari, del Labaro Nazionale, di un gran numero di Vessilli e una marea di Gagliardetti, presenze che hanno giustamente inorgoglito i quasi 450 Soci del Gruppo locale (praticamente tutti gli abitanti maschi del paese). Di seguito il pranzo ottimamente preparato dai volontari del Nu.Vol. A. della Sezione di Trento ed al termine i saluti a chi rimaneva e via, sulla strada di ritorno con l’augurio di ritrovarci alla prossima edizione quella 2011 organizzata dalla Valle Camonica e probabile cerimonia al Tonale. Personalmente era la prima volta che partecipavo al Pellegrinaggio in Adamello e devo dire che rispetto a quello dell’Ortigara, mi ha dato più soddisfazione, oltre che per l’aspetto prettamente alpinistico, per la mancanza finalmente (data la collocazione in alta quota raggiungibile solo a piedi) degli incivili maleducati che approfittano di queste occasioni per fare cagnara stravolgendo quelli che sono i veri ideali che hanno ispirato queste manifestazioni, destinate al solo ricordo rispettoso di quanti hanno sofferto fino all’estremo sacrificio sulle nostre belle montagne.

Franco Maggioni

 







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