12 Novembre 2011 (Dicembre 2011)
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Argomento: Gruppo


 

                               12 NOVEMBRE 2011

 

Con questa data si sono conclusi gli appuntamenti “storici” che ultimamente hanno impegnato il nostro gruppo: dico storici perché legati veramente alla storia d’Italia, alla nostra patria. Anche la visita ai cimiteri, ai nostri soci “andati avanti” ha sempre trovato un attimo di raccoglimento davanti al monumento dei caduti delle guerre di ogni tempo morti in battaglia, nei campi di prigionia o dispersi chissà dove.  Le ricorrenze di questi giorni sono state ufficializzate dalla presenza delle autorità civili, militari e religiose con il coinvolgimento delle scolaresche e della popolazione (… diventa sempre più difficile parlare di cittadinanza compartecipe ai momenti patriottici, alla cerimonia dell’alzabandiera, alla deposizione delle corone alla memoria ecc, ecc … ).

 



Ogni volta ci guardiamo fra noi alpini, comunque partecipi e contiamo sulla punta delle dita i presenti fra quelli per obbligo istituzionale e i restanti per senso di dovere civile ed in comunione alla motivazione del nostro essere in quel punto, in quel momento e per quel particolare motivo. Spesso lo sconforto affiora anche se nessuno lo dice apertamente e a volte, anzi molte volte, ci si chiede se ha senso continuare, se abbia una valenza in tutto quello che si cerca di fare. Tanto l’indifferenza è visibile e maggiormente lo è l’insofferenza di numerosi autisti bloccati dai vigili al passaggio del corteo a tal punto da tenere qualche chiassata. Poi, negli ambienti familiari, dei cosiddetti benpensanti o piuttosto dei totali assenti, ci si rammarica per l’attuale mancanza di valori pressoché totale. Se si ignora volutamente la storia con annessi e connessi, diventa impossibile avere e tramandare un qualcosa chiamato valore.  Di conseguenza si ha la sensazione di combattere contro i mulini a vento specialmente quando queste cerimonie sono ridicolizzate da sorrisi ironici e di manifesta sufficienza.  Comunque non tutto è così nero se solo si pensa a quanta buona volontà esiste in tanti genitori, nelle organizzazioni laiche o religiose che si sforzano di instillare nei nostri ragazzi le cose veramente importanti, per finire alle tanto criticate maestre impegnate ad insegnare agli scolari oltre alle altre materie, l’inno d’Italia ed in omaggio agli alpini, anche il famoso “sul cappello”. Assieme alle autorità un folto gruppo di alpini, anzi più numeroso del solito, stamattina, ha partecipato alla commemorazione dei carabinieri caduti a Nassiriya uccisi mentre con la loro presenza ed aiuto si affiancavano alle forze democratiche di quel paese durante la lunga e difficile strada della libertà. Purtroppo dopo di loro ancora morti, ancora vittime, ancora guerra eterna tragedia della nostra terra. Tutto ciò sembra voler demoralizzare chi con tenacia persiste nella ricerca della pace e nel contempo impedire che valori, tradizioni, storia scompaiano nel totale oblio. Dovere di cronaca però impone di riportare un particolare positivo e, in quanto tale da evidenziare. Al termine della cerimonia, mentre echeggiavano le ultime note del “silenzio” si udirono degli applausi pochi ma sinceri da parte di chi crede ancora al messaggio di quel momento. Quindi, e a maggior ragione, bisogna continuare o per convinzione personale o per quegli applausi o per non tradire la fiduciosa certezza di quella ragazzina chiamata Anna Frank. Tutti sappiamo chi sia stata e come sia morta a pochi giorni dalla liberazione in un campo di concentramento: nel suo “diario” aveva avuto il coraggio di scrivere che nonostante tutto l’umanità era buona.          

Pio

 







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