Sicuri in montagna (Febbraio 2012)
Data:
Argomento: Squadra Intervento Alpino


  

SICURI IN  MONTAGNA

 

 

Domenica 15 gennaio i componenti della S.I.A. hanno partecipato alla giornata organizzata dal Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo del C.A.I. finalizzato alla prevenzione e al soccorso in montagna con particolare riferimento alle situazioni che si vengono a creare in occasione di valanghe. Come lo scorso anno il corso si è tenuto ai Piani di Bobbio (LC) e, pur avendo partecipato alla scorsa edizione, tutti noi siamo stati concordi nel giudicare in modo molto positivo e soddisfacente questa esperienza che dovrebbe essere in qualche modo “un obbligo” morale per chiunque frequenta la montagna in inverno.



Certamente il fatto che noi otto formassimo una sola squadra con due istruttori ci ha permesso di comprendere al meglio quanto ci veniva spiegato ad iniziare dall’utilizzo e dall’importanza dell’apparecchiatura ARVA che viene utilizzata per la localizzazione ed il ritrovamento dei sepolti da valanga, nonché dal corretto modo in cui si deve operare, utilizzando sonda e pala, per liberare l’infortunato senza arrecargli ulteriori danni e rispettando i tempi ristretti richiesti dalla procedura di ricerca. Non bisogna infatti dimenticare che, dal momento dell’evento (valanga), il tempo a disposizione per estrarre da sotto la coltre nevosa una persona è fissato al massimo in 15 minuti: in questo caso le possibilità di ritrovamento in vita sono del 92 %. Dopo questo lasso di tempo e dai 15 ai 35 minuti la percentuale cala del 62 % con la possibilità del solo 30 % di ritrovamento in vita in quanto subentrano fattori come l’asfissia che da sola costituisce oltre la metà delle cause di morte per valanga. E’ quindi indispensabile operare nel minor tempo possibile rispettando le procedure che i magnifici istruttori presenti ci hanno illustrato facendoci anche fare delle simulazioni cronometrate in una zona dove erano “sepolti” manichini, zaini ed altri oggetti che dovevano essere ritrovati, mentre qualcuno si impegnava a chiamare i soccorsi, ad allestire la piazzola per l’elicottero o interrogava l’eventuale sopravvissuto. Complessivamente il giudizio non può che essere positivo e a tutti gli operatori va il più sentito ringraziamento per il tempo dedicatoci e la competenza dimostrata con un arrivederci alla prossima edizione. Un’unica nota polemica riguarda il fatto che lo strumento veramente indispensabile e che non dovrebbe mai mancare nell’attrezzatura di chi va in montagna è appunto l’apparecchiatura ARVA che è quello che fa la differenza tra la vita e la morte, ebbene questo scatolino, naturalmente coperto da brevetto e monopolizzato da tre o quattro marche, che altro non è che un trasmettitore – ricevitore di un segnale radio, a fronte di alcune decine di euro di costo di materiale, ha un costo veramente spropositato, nell’ordine di circa 400 Euro. Ebbene è pur vero che per la sicurezza non si dovrebbe stare a guardare il prezzo, ma se ci fosse un revisione dei costi da parte delle aziende costruttrici, ci sarebbero sicuramente più persone che si attrezzerebbero rendendo più agevole anche gli interventi dei soccorritori.

 

Franco







Questo Articolo proviene da Gruppo Alpini San Vittore Olona
http://WWW.anasanvittoreolona.it

L'URL per questa storia è:
http://WWW.anasanvittoreolona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=235