Assemblea della Protezione Civile sezionale (Gennaio 2013)
Data:
Argomento: Protezione Civile


ASSEMBLEA DELLA PROTEZIONE CIVILE SEZIONALE

L’Assemblea annuale del Nucleo di Protezione Civile della Sezione di Milano si è svolta sabato 1 dicembre presso il 3P, la struttura di Cesano Maderno che è oramai diventato il punto di raccolta nevralgico delle strutture, attrezzature e mezzi della colonna mobile della Regione Lombardia con un piano riservato alla compagine milanese. Il programma prevedeva la consueta assemblea dei volontari per fare il punto sui risultati conseguiti tramite gli interventi effettuati nel corso dell’anno culminati con il terribile sisma che ha colpito l’Emilia, nonché le esercitazioni compiute in modo da essere pronti  ad intervenire in caso di calamità. Il coordinatore Donelli ha ampiamente illustrato i risultati raggiunti e le problematiche derivanti dalla normativa attuale che impone ai volontari di conseguire l’abilitazione per poter operare in sicurezza rispettando quanto richiesto dalla legge attuale.



Naturalmente come in ogni assemblea che si rispetti ci sono stati scambi di opinioni anche “vivaci” ma senza mai trascendere lo spirito di collaborazione e, permettetemelo, di amicizia che unisce quanti condividono le stesse idee ed ideali volti al, purtroppo sempre attuale, aiuto al prossimo. Sono stati presentati i periodi di allertamento che prevedono una disponibilità all’intervento anche in periodi critici come le festività, le ferie ecc., ma come ben sappiamo le disgrazie non guardano mai il calendario, forse l’unico “rimpianto” riguarda il fatto che tempo fa eravamo più spontanei, liberi e non legati alle regole che oramai comunque devono essere rispettate per poter agire in sicurezza. Terminata l’assemblea un momento particolarmente emozionante per noi è stato quello della consegna da parte del Presidente Boffi di un riconoscimento al nostro Vecio Giovanni Frattini per i raggiunti 80 anni che purtroppo lo escludono (ufficialmente) dalla partecipazione attiva alla Protezione Civile anche se, conoscendo il nostro, sarà fortunatamente difficile tenerlo lontano dai suoi amici in arancione e d’altronde la sua esperienza è prezioso esempio per tutti noi. Terminata la parte diciamo burocratica, i volontari e i loro famigliari hanno preso posto nei due grandi tendoni (riscaldati) allestiti nel magazzino dove Monsignor Bazzarri della Fondazione Don Gnocchi ha celebrato la S. Messa anche in ricordo dei nostri Soci “andati avanti” avendo parole di elogio per quanto viene fatto in maniera gratuita ed altruista per il bene comune. Ha fatto piacere a tutti naturalmente sentire le parole dell’officiante specialmente quando si è detto onorato di essere stato invitato in quell’ambiente, forse inusuale, ma importante in quanto definito officina dell’altruismo, laboratorio della disponibilità e posto dove ci si trova per addestrarsi e programmare gli interventi a favore dei bisognosi di aiuto. Terminata la S. Messa alla quale ho partecipato avendo l’onore di fare l’alfiere al Vessillo Sezionale, è iniziata la parte conviviale, alla quale non ho purtroppo potuto partecipare, che ha visto un’ottantina di volontari e famigliari riunirsi attorno al una tavolata per condividere un momento di allegria. E a questo punto, anche se è natale, permettetemi una “frecciatina cattivella” derivante da una considerazione fatta dalla mia postazione privilegiata di Alfiere del Vessillo sezionale ricordando quanto detto da Donelli nel corso della riunione riguardo all’autorizzazione da parte del Dipartimento di P.C. ai volontari partecipanti all’emergenza in Abruzzo di fregiarsi del relativo “nastrino”. Alla S. Messa erano presenti anche due rappresentanti di un’altra associazione di volontariato con le loro belle divise immacolate e non ho potuto fare a meno di notare che sul petto del più giovane  spiccava una fila di nastrini colorati  modello campagne di guerra, cosa che manco mio padre dopo 3 anni di conflitto e 1 di campo di concentramento!! Accanto a  lui il suo superiore aveva una doppia fila di nastrini e il mio occhio continuava a correre dale loro alle divise dei nostri attempati, collaudati e molti purtroppo vicini all’età pensionabile quale volontario che per l’occasione di festa sfoggiavano la divisa gialla molto spesso striata di righe scure (si perché il colore del fango e dello sporco dell’emergenza non riesci più a toglierlo) sulla  quale facevano bella mostra solo il logo dell’A.N.A. e al massimo il nostro amato Tricolore in varie fogge. Ad essere sinceri anche tra noi ci sono alcuni che, modello pavone nella stagione degli amori, esibiscono un gran pavese forse nella speranza di trovare morosa, ma per fortuna sono pochi e non fanno parte della nostra Sezione. Buon natale.

Franco

 

 







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