Messa in Duomo 2012 (Febbraio 2013)
Data:
Argomento: Sezione ANA Milano


MESSA IN DUOMO 2012

 

È stata una giornata di grandi emozioni quella di domenica 9 dicembre. Il centro di Milano brulicava di persone, ma non solamente per la celebrazione della festa dell’Immacolata. Sulle teste della maggior parte dei partecipanti in piazza del Duomo c’era un cappello riconoscibilissimo: quello dell’alpino. L’arrivo nella metropoli lombarda, avvenuto alle otto in punto, in una piazza san Babila fredda a causa del clima tipicamente dicembrino e grigia per il colore prevalente che ti circonda ovunque tu volga lo sguardo, è stato allietato dal cielo completamente terso, ma soprattutto dal calore delle persone che già la affollavano.  Alcuni si aggiravano tra le bancarelle della fiera degli o-bei o-bei, che quest’anno hanno fatto tappa anche in Duomo, e che hanno donato un po’ di colore. Altri si erano già rifugiati nei bar aperti per riscaldarsi con caffè o cappuccino, tra una chiacchiera e l’altra.   



La celebrazione religiosa ha visto la partecipazione di molti gagliardetti e vessilli. Il discorso che è stato pronunciato sulla piazza dal presidente nazionale è stato ricco di spunti di riflessione. Ai giovani di oggi è stata sottolineata l’importanza degli alpini e ai padri/nonni è stato lanciato l’invito di parlare alle nuove generazioni, affinché non vengano dimenticati tutti gli sforzi fatti da questi uomini per costruire una patria migliore. Sforzi che non sono storicamente terminati, ma che continuano tuttora (basti pensare agli aiuti, recentissimi, offerti alle zone alluvionate e terremotate). Per noi del Complesso Bandistico Sanvittorese è stato un piacere portare un po’ di colore e calore nella città della Madonnina, onorandola con il celebre canto meneghino di D’Anzi, e suonando anche i brani per i nostri amici alpini: 33 fieri alpini, Stelle alpine, Trenta sold e l’immancabile Inno di Mameli.  Il lungo corteo, partito da piazza del Duomo e arrivato di fronte all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha visto la partecipazione, ai lati delle strade, di molte persone che cantavano sulle note di O mia bela Madonina e di Stelle alpine, che applaudivano il corteo e che tentavano di leggere i nomi delle città impresse sui molteplici gagliardetti alpini.  Siamo ritornati volentieri nella nostra Milano, dopo aver suonato – sempre con i nostri amici alpini – davanti al Castello Sforzesco, lo scorso maggio. E li accompagneremo sempre volentieri perché quello degli alpini è un gruppo affiatato, che accoglie sempre gli altri col sorriso sulle labbra. È come una famiglia, una grande famiglia capace di far sentire chiunque a proprio agio. Anche in una fredda mattina dicembrina.

Stefano Quaglia

 







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