Fare e far sapere (Marzo 2013)
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Argomento: Gruppo


FARE E FAR SAPERE

 

 

Spesso mi capita, parlando con conoscenti o colleghi di sentirmi dire la fatidica frase: “Ma che cosa ci stiamo a fare in posti come l’Afghanistan, l’Iraq…..ma non è meglio lasciarli nel loro brodo e che si arrangino da soli...” e sinceramente a me viene un gran magone. Magone che si accentua quando, ricevendo le nostre riviste associative leggo di quanto i nostri ragazzi laggiù hanno fatto e continuano a fare per quelle genti che non hanno conosciuto altro che guerra e sopraffazioni e che, forse per la prima volta, provano ciò che per noi è abitudine: la libertà o qualcosa che più le assomiglia.



Quando leggo che, anche grazie all’opera di nostri bocia migliaia di studenti tra i quali una buona percentuale costituito da ragazze sino a poco tempo fa escluse dalle aule, hanno potuto iniziare il loro percorso scolastico non posso che essere orgoglioso dell’opera svolta anche a nome nostro, di tutti noi. Alle scuole, come la nuova costruita nel villaggio di Kalat-e Kalil, si aggiungono ospedali, strutture di aggregazione, laboratori e tutto quello che serve a “costruire” una Nazione partendo dal concetto che tutti hanno gli stessi diritti. E qui viene il punto dolente, il far sapere, si perché è sacrosanto e giusto scrivere e raccontare di queste cose, peccato che queste notizie si leggano solo ed esclusivamente sulla nostra stampa, mentre all’opinione pubblica arrivano solo le briciole dai vari organi di informazione che sono pronti a gettarsi sulla notizia solo quando purtroppo si tratta di parlare di un attentato o di una disgrazia e qualcuno magari ci lascia la pelle, mentre sarebbe auspicabile che si illustrasse agli italiani come e dove vengono BEN spesi i nostri soldi, almeno quelli che non finiscono nelle tasche di amministratori nostrani disonesti e fare in modo che questi italiani siano fieri di quei ragazzi in divisa che li rappresentano e che in ogni parte dl mondo riscuotono il plauso di chi li conosce bene e li apprezza. Allo stesso modo i nostri bocia sarebbero consapevoli di essere nel cuore della gente, la gente perbene. E non dimentichiamo infine che estirpando, con aiuti concreti e mirati sul posto, l’integralismo e l’estremismo, si evita che lo stesso possa emigrare ed  attecchire nel giardino di casa nostra. Noi abbiamo la grande fortuna di conoscere questi fatti e quindi non dobbiamo avere  paura di farli conoscere ad altri, dobbiamo anzi sentirci in dovere di far circolare la nostra stampa per supplire alla carenza di informazione “ufficiale”.

 

Franco Maggioni

 

 







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