Portiamoli a casa (Novembre 2013)
Data:
Argomento: ANA


PORTIAMOLI A CASA !!

 

Ci stiamo lentamente ma inesorabilmente avvicinando al traguardo dei due anni di “sequestro e prigionia” dei nostri due Fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, ostaggi di un paese che non riesce a conciliare la giustizia al suo interno, figuriamoci se rispetta quella internazionale. I nostri due marò sono infatti continuamente rimpallati tra la “giustizia” del governo centrale che si scontra con “quella” (come se ce ne potessero essere di diversi tipi) del Keraral che non riconosce le decisioni altrui e, mentre i nostri governanti impegnano le loro giornate a discutere argomenti che all’uomo comune costretto a fare i conti per arrivare a fine mese sembrano astrusi, i mesi passano e sui nostri ragazzi OSTAGGI sembra stia calando un velo di indifferenza.



Su questa situazione che ci ha fatto fare la figura dei perfetti incapaci per quanto riguarda la nostra dignità davanti al mondo intero (non dimentichiamo che lo scorso dicembre i due militari erano nelle loro case e qualcuno tuonava alla TV che non li avremmo più rimandati in India salvo poi rimangiarsi tutto, tanto ci tornavano loro) noi povera gente comune possiamo fare ben poco se non continuare a parlarne e fare in modo che non vengano dimenticati. Personalmente ho adottato una forma di protesta che, se anche non produrrà nessun effetto diretto, nel mio animo mi da una seppur minima soddisfazione. Dal momento che il “calamento di braghe” del nostro governo è dovuto a mere questioni economiche in quanto abbiamo troppi interessi commerciali con quel paese (in minuscolo) ebbene, ho adottato una micro forma di boicottaggio e da più di un anno in casa mia la parola India è stata bandita e non entra nessun articolo prodotto o commercializzato da quel paese. Lo so, è una misera soddisfazione e certamente non influisce in nessun modo sulla loro economia, ma se tutti noi facessimo qualche piccola azione di protesta forse potrebbe arrivare il segnale che la nostra gente è vicina ai suoi soldati, a cominciare da quelli tutt’ora impegnati nel servizio svolto sino a due anni fa dai nostri due fratelli in armi.

Franco Maggioni







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