Non è possibile (Aprile 2014)
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Non è possibile …

 … eppure ci risiamo. Io non so come saranno le cose quando queste quattro righe troveranno spazio sul nostro Penna Nera. Vengo al punto: l’altra sera, come in ogni famiglia, ci si apprestava alla cena quando mi è sembrato di sentire alla televisione il giornalista che ci informava sulle varie ipotesi  utili al superamento dell’attuale situazione finanziaria. E’ vero … sarà vero …ma ho capito bene…?   Ma no, ho pensato, avrò capito male, vediamo domani.



No  signori, avevo capito benissimo e ne ho avuto conferma il giorno successivo:   per rialzare l’Italia, isole comprese, sarà doveroso evitare gli sprechi della spesa pubblica, ridurla allo stretto necessario, diminuire il numero dei parlamentari, mettere all’asta le centinaia di auto blu ecc… ecc… tutto bene, anzi benissimo e, udite, udite, esaminare l’opportunità, o più chiaramente, mettere le mani anche sulle pensioni di guerra,  si avete capito bene, anche sulle pensioni di guerra: no su privilegi, diritti: chiamiamoli  diritti acquisiti, usurpati  no sui benefici derivati dalla posizione di parlamentare o di  trafficante evasore, senza scrupoli e chi più ne sa più ne metta …  purtroppo, sarà necessario,  fare “le pulci” anche alle pensioni di guerra. Vedo già il viso sofferente e  magari le lacrime di questo burocrate costretto  a tanto: mi ricorda tanto la  sua collega, si quella famosa di  tempo fa, alle prese con la riforma pensioni. Ma dico io: ci vuole una bella faccia solo a pensarla piuttosto che a proporla una cosa del genere:  ecco quindi un’ennesima cartolina rosa ( niente di poetico )  per quanti,  ormai prossimi all’ultima chiamata, hanno  avuto i più bei anni della loro vita, assassinati dalle tribolazioni e patimenti subiti  non per loro scelta ma con il terrore dell’imposizione per finire, a   quando salvata la pelle,  hanno dovuto rimboccarsi le maniche in Italia o all’estero, per rimettere in piedi un’ esistenza e una nazione fatte di macerie. Ripeto: non so come sarà la fine di questo ulteriore furto dichiarato: voglio sperare che ci sia un ripensamento in alto loco, ma che da subito e   in primis l’ANA con  tutte le varie associazioni d’arma o meno,  supportate dal buonsenso delle persone di buona volontà  facciano sentire la loro voce con fermezza contro questo ulteriore schiaffo a quanti ormai sono rimasti solo con le lacrime e la dignità di aver compiuto il loro dovere.

PIO

     







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