La festa è finita... gli alpini se ne vanno... (Giugno 2014)
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  LA FESTA E’ FINITA  … gli ALPINI  se ne vanno …

… purtroppo si riparte, com’è giusto che sia, ma non lo  dico con rammarico o delusione ma come serenità impone: tutto passa  è vero, l’importante che il trascorso non  ci lasci dispiacere, delusione ma piuttosto la convinzione  di aver vissuto un momento positivo come per il sottoscritto è stato. L’adunata di Pordenone  2014  ora  è  materia di ricordi e che ricordi … piacevoli a 360°. Abbiamo sempre sostenuto che tutte le Adunate sono uguali, la scaletta è sempre la stessa:  vero, tutto vero,  rimane comunque il fatto che anche questa volta c’è stato quel qualcosa che distingue un’adunata dall’altra. E’ chiaro che  la firma dell’articolo è mia e quindi non posso parlare  di quanti erano con me: spero, anzi sono convinto e forse per altri motivi  che  il riandare a quei giorni  susciti loro la soddisfazione di esserci stati. 
 

                                                                                                                                            

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         



Piccola premessa: è significativo che i nostri amici carabinieri siano venuti  da subito a controllare in sede forse dubbiosi del nostro ritorno o meglio che tutti siano tornati in  buone condizioni senza aver dimenticato qualcuno in terra friulana. Detto ciò,  riprendo. Come posso dimenticare il pomeriggio e sera trascorsi con il maresciallo Renzo  e la signora Paola in quel di Treviso.  Accolti come più che amici, per la cronaca eravamo in tre,  ho rivissuto assieme a loro un turismo familiare  visitando quella bellissima città avendo in Renzo una guida con la g maiuscola: del resto lui c’è nato e le vie, i canali, i palazzi  di quella città non avevano segreti per lui: era veramente piacevole respirare l’entusiasmo che trasmetteva quando voleva farci apprezzare il bello che la città di Treviso nasconde fra le sue mura. Siccome la nostra guida era, è  un militare,  eccolo più che voglioso di ricordarci che la sua città  si trova  presso il fiume Piave, lungo il quale si dispiegava  la prima linea durante la guerra  del ’15-18:  bisognava  assolutamente rendere omaggio al sacrario militare di Fagarè, alla postazione di mitragliatrici del 3° batt. bersaglieri sulla riva del fiume, scoperta casualmente da qualche anno e  ora monumento di quel  periodo che segnò la storia della nostra  Italia: l’escursus  storico  si concluse al Molino della Sega sempre nella zona di Treviso dove i ragazzi del ’99 ebbero il loro  battesimo  di fuoco: con questo piccolo pellegrinaggio,  nel nostro piccolo,  rendemmo onore a quanti  lì combatterono e morirono.  Il “militare” poi non ammise scuse e così ci trovammo costretti, dico,  costretti ad  onorare l’ospitalità coronata da una cena in famiglia, una cena  non certo da caserma  servita da Paola con discreta e cortese  signorilità. Tornammo  al campo di Cordenons  in quel di Pordenone  a notte fonda  già precettati per la futura adunata in quel di Treviso  … gli ordini sono ordini … Con la speranza che ci leggiate, rinnoviamo a Renzo e Paola un grazie veramente di cuore.  Ecco: già questo sarebbe sufficiente a   diversificare  l’adunata del 2013  da quella del 2014:  in verità ci sarebbero altre cose. Mi limito solo a ringraziare i poteri metereologici di Lassù quando per poco non rischiammo di rientrare in tenda con i gommoni della protezione civile ed è per questo che provo per gli alpini della Carnia, del Friuli e di quanti hanno  sfilato sotto un autentico  diluvio di acqua e tempesta una cameratesca solidarietà … purtroppo è successo a loro, nel momento in cui dovevano essere  osannati e  gratificati per quanto avevano operato per il buon esito della più grande manifestazione  alpina … Ancora una cosa: dobbiamo un ringraziamento all’ Amministrazione  Comunale di San  Vittore O. che nella persona del vicesindaco  Marco  Zerboni  ha voluto aderire all’invito della nostra associazione nazionale  a  partecipare  alla nostra  Adunata cosa già avvenuta l’anno scorso  a Piacenza. E poi?  … la storia potrebbe finire  ma non posso tralasciare l’incontro e il familiare  aperitivo a casa del  nostro Andrea in quel di Mossano e l’abbraccio con il mio vecchio compagno di naja … si parla del  1972 … Un quadretto a parte merita  Davide, un ragazzino  di Cordenons. Avevamo  piantato la tenda vicino la sua casa:  questione di poco ed eccolo nella nostra tenda a giocare a carte, a voler dormire con noi, a mangiare  anche il risotto che non era il suo piatto preferito  … forse il menù alpino e/o la fame lo fece ricredere. Ci fotografò uno per uno affibbiando ad ognuno un sopranome fatto solo di simpatia. Ci siamo salutati al mattino  del lunedì, … la scuola … toccava a lui … a  noi  invece l’impegno di smontare la tenda. Il ricordo dei suoi occhi tristi, forse pieni di lacrime che non volevano uscire mi accompagna ancor oggi.

Pio

 







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