Per non dimenticare (Febbraio 2007 )
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Argomento: Gruppo


Per non dimenticare

Anche quest’anno, organizzata dall’U.N.I.R.R. (Unione Italiana reduci di Russia), si è svolta al Famedio del cimitero monumentale di Milano la cerimonia commemorativa in memoria di quanti non hanno fatto ritorno dalla tragica campagna di Russia del 1943. Questo appuntamento è importante per far sapere a questi Veci che non ci siamo dimenticati di loro, del loro sacrificio e di quanto è loro costato veder morire, e lasciarsi morire, tanti loro compagni di sventura. Per la dura legge della vita, ogni anno quanti hanno vissuto questa terribile esperienza sono sempre meno e si stringono fisicamente gli uni agli altri consapevoli che qualcuno mancherà il prossimo anno.



Il nostro Gruppo era presente con il Gagliardetto e prima dell’inizio della cerimonia ne abbiamo approfittato per visitare le tombe dei milanesi famosi o meritevoli della riconoscenza della città, per poi riunirci agli altri, alpini e non, che attendevano l’arrivo delle autorità. A questo punto siamo stati avvicinati da un Generale di C.A. dei Carabinieri, del quale purtroppo non abbiamo saputo il nome, che avevamo incrociato poco prima e che, simpaticamente, ha iniziato a raccontarci delle esperienze vissute a fianco degli alpini. Noi un poco in soggezione (anche se non più naioni, un Generale a tre stelle fa sempre il suo effetto!) lo ascoltavamo raccontare di quando militava in Alto Adige a fianco di un tale Generale degli alpini Federici che sarebbe poi diventato Comandante dell’Arma, ed insieme rischiarono di “finire in galera” per avere deposto una corona e reso gli onori al monumento ai Caduti in un clima che non permetteva di esternalizzare la propria italianità. Dopo il racconto, il Generale ci chiede un favore e si sa che, come a naia, la richiesta di un tale superiore diventa un ordine, e così io e Cinzio ci ritroviamo a scortare ed accompagnare nel famedio un personaggio particolare: il Capitano Piazza, reduce di Russia che prima dell’inizio della cerimonia riceve i saluti e gli auguri di moltissime persone e che di tutti ricorda perfettamente nomi e luoghi di operazione. E questo potrebbe non stupire se non si considerasse che il Vecio compirà 103 anni prossimamente e che con un piccolo aiuto da parte nostra si è fatto tutta la scalinata senza problemi. La cerimonia, accompagnata dai canti del Coro A.N.A. Milano, è stata come sempre toccante ed i racconti dei reduci hanno provocato in tutti noi una grande emozione unita ad un senso di gratitudine per quanto hanno fatto questi “giovani” di 60 anni fa. L’augurio a tutti loro è quello di poter continuare a ritrovarsi e per noi che i giovani sentano il bisogno  di incontrarsi con loro perchè non vada persa la memoria del loro sacrificio.


Franco







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