PICCOLO DIARIO
... mi sembra giusto ricordare quanto di bello è avvenuto in questi ultimi giorni, a partire dal 25 aprile quando il nostro gruppo alpini, secondo me, ha ben figurato per numero e l’immediato riconoscimento per la comune camicia, fra i partecipanti al corteo. Con un po’ di rammarico o tristezza, comunque la si voglia vedere, è la costante minor partecipazione popolare a questo evento di storica importanza avvalorando il vecchio adagio che ricorda: una nazione senza memoria ripeterà all’infinito gli errori fatti in precedenza. Speriamo di essere smentito. Continuando in questa piccola relazione mi piace ricordare le ore trascorse con il gruppo scout Legnano 1 qualche giorno dopo. Ho avuto sempre uno sguardo di simpatia verso questo movimento giovanile, questi ragazzi impegnati in un particolare momento della loro vita dove il motivo principale del loro essere assieme nasce con lo scopo di educarsi alla vita, conoscere ed apprezzare la collaborazione di gruppo, di adattarsi alle varie modalità di vita occasionali o addirittura create, vedi il dormire in tenda, lavarsi con l’acqua fredda, camminare con zaino in spalla o ubbidire ad un fischio che mi ha tanto ricordato quello del nostromo in marina.
E’ quanto ho visto quella mattina quando invitati dai capi ( è giusto chiamarli cosi? ), nel loro accampamento abbiamo avuto l’opportunità di vivere assieme un bel momento con scambio d’idee e/o trasmissione di esperienze derivate dal nostro lavoro. Ci siamo trovati in “ cattedra “ dove non c’era nessun registro, non c’erano voti da dare o appello o richiami ma soltanto chiacchierare e trasmettere loro, per quanto possibile, la positività di una vicendevole cooperazione e arricchimento dallo scambio di conoscenze di ognuno specialmente quando la pratica supera la teoria.
Scrivo qua il breve pensiero che i ragazzi ci hanno fatto avere dopo il nostro incontro:
Noi ragazzi del Gruppo Scout Legnano 1 del reparto Aldebaran abbiamo avuto il piacere di incontrare tre alpini: Angelo, Pio, Enrico. Dalle loro testimonianze abbiamo imparato che la scuola non insegna tutto perché oltre alla teoria serve la pratica, nonostante ciò bisogna far tesoro degli insegnamenti ricevuti in quanto le persone più esperte ti arricchiscono.
Ecco: alla luce di quanto ci hanno scritto è piacevole pensare come la nostra presenza possa essere stata gradita. Hanno evidenziato quanto loro trasmesso in quella silvestre aula magna, seduti in quadrato sotto gli alberi senza bisbigli, distrazioni o sorrisini e dove l’inizio dell’attività giornaliera era cominciato con la preghiera del Padre Nostro tenendosi per mano l’un l’altro. Durante questa miniesperienza ci si chiedeva, noi … grandi, dove stavano tutte quelle enormi ed insuperabili difficoltà a gestire i nostri ragazzi armati di telefonini, di comodità e vizi pronti a esternare senza pensarci due volte, la loro insofferenza al mondo degli adulti …. lì, sotto gli alberi zuppi d’acqua per le recenti piogge, l’umidità ed il tentativo del sole di infiltrarsi fra le tende eravamo in un’ altro mondo … ma che bello … chissà se per noi adulti, ci sarà un’altra occasione simile … ciao ragazzi!
Pio