Piccolo diario (Giugno 2015)
Data:
Argomento: Gruppo


PICCOLO DIARIO

... mi sembra giusto ricordare quanto di bello è avvenuto in questi ultimi giorni, a partire dal 25 aprile quando il nostro gruppo alpini, secondo me, ha ben figurato per numero e l’immediato riconoscimento  per la comune camicia, fra i partecipanti al corteo. Con un po’ di rammarico o tristezza, comunque la si voglia vedere, è la costante  minor partecipazione popolare a questo evento di storica importanza avvalorando  il vecchio adagio che ricorda: una nazione senza memoria ripeterà all’infinito gli errori  fatti in precedenza. Speriamo di essere smentito. Continuando in questa piccola relazione mi piace ricordare le ore trascorse con il gruppo scout Legnano 1 qualche giorno dopo. Ho avuto sempre uno sguardo di simpatia  verso  questo movimento  giovanile, questi  ragazzi impegnati in un particolare momento della loro vita dove il motivo principale del loro essere assieme  nasce con lo scopo di educarsi alla vita, conoscere ed  apprezzare  la collaborazione  di gruppo, di  adattarsi  alle varie modalità di vita  occasionali o addirittura create, vedi il dormire in tenda, lavarsi con l’acqua  fredda, camminare con zaino in spalla o ubbidire  ad  un fischio che mi ha tanto ricordato quello del nostromo in marina. 
 



E’ quanto ho visto quella mattina quando invitati dai capi ( è giusto chiamarli cosi? ), nel loro accampamento abbiamo avuto l’opportunità di vivere assieme  un bel momento con  scambio d’idee e/o trasmissione di esperienze  derivate dal nostro lavoro. Ci siamo trovati in “ cattedra “ dove non c’era nessun registro, non c’erano voti da dare o appello  o richiami ma soltanto chiacchierare e  trasmettere loro, per quanto possibile, la positività di una vicendevole cooperazione  e  arricchimento dallo scambio di conoscenze di ognuno  specialmente quando  la pratica supera la teoria.

Scrivo qua il breve pensiero che i ragazzi ci hanno fatto avere dopo il nostro incontro:

Noi ragazzi del Gruppo Scout Legnano 1 del reparto Aldebaran abbiamo avuto il piacere di incontrare tre alpini: Angelo, Pio, Enrico. Dalle loro testimonianze abbiamo imparato che la scuola non insegna tutto perché oltre alla teoria serve la pratica, nonostante ciò bisogna far tesoro degli insegnamenti ricevuti in quanto le persone più esperte ti arricchiscono.

Ecco: alla luce di quanto ci hanno scritto  è piacevole  pensare come la nostra presenza possa essere stata gradita. Hanno evidenziato quanto loro trasmesso in quella silvestre aula magna,  seduti in quadrato sotto gli alberi senza bisbigli, distrazioni o sorrisini e dove l’inizio dell’attività giornaliera era cominciato  con la preghiera del Padre Nostro tenendosi per mano l’un l’altro. Durante  questa miniesperienza ci si chiedeva, noi … grandi,  dove stavano tutte quelle enormi ed insuperabili difficoltà  a  gestire i nostri ragazzi armati di telefonini, di comodità e vizi pronti a esternare senza pensarci due volte, la loro insofferenza al mondo degli adulti …. lì, sotto gli alberi zuppi d’acqua per le recenti piogge, l’umidità   ed il tentativo del sole di infiltrarsi   fra le tende  eravamo  in un’ altro mondo    ma che bello  … chissà se per noi adulti, ci sarà un’altra occasione simile … ciao ragazzi!  

Pio

 

                                     

 







Questo Articolo proviene da Gruppo Alpini San Vittore Olona
http://WWW.anasanvittoreolona.it

L'URL per questa storia è:
http://WWW.anasanvittoreolona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=361