Ciao Cavalier Molettin (Luglio 2015)
Data:
Argomento: Gruppo


CIAO CAVALIER MOLETTIN

Un altro grande Vecio del Gruppo ci ha lasciati: Carlo Sangalli di Pogliano Milanese è andato avanti a fine maggio raggiungendo nel Paradiso di Cantore i compagni di naia che lo avevano preceduto. Purtroppo una parte dei Soci del nostro Gruppo, praticamente i giovani e quelli entrati negli ultimi anni non hanno avuto la possibilità di conoscerlo ed è un peccato perché Carlo era una persona che valeva la pena di incontrare ed è stato uno dei protagonisti della nostra vita associativa per un periodo certamente denso di novità  e cambiamenti, quando per intenderci c’è stato il ricambio generazionale tra i reduci e noi (allora) bocia. Purtroppo le sue precarie condizioni di salute lo avevano allontanato dalla vita attiva del Gruppo e negli ultimi anni non frequentava più la Sede anche se non mancava mai, quando lo andavo a trovare, di informarsi sull’operato del Gruppo e di come procedevano le cose tra di noi non mancando mai di insistere sul fatto che l’armonia doveva sempre regnare tra i Soci.



Carlo aveva sempre una parola saggia da distribuire quando ce ne era bisogno e se mi si chiede ora quale è il ricordo di lui che mi torna alla mente dobbiamo andare ad una sera del 1993 (?) quando, tornando da Bresso dove ci eravamo recati a vedere ammassata quella struttura che sarebbe poi diventata la nostra nuova ed attuale Sede, ci fermammo a Pogliano proprio per sentire il parere di Carlo riguardo la possibilità di gettarci in questa impresa che ci avrebbe poi assorbito per 4 lunghi anni. Negli anni ’90, con lo pseudonimo di “EL MOLETTIN” è stato un articolista sagace e pungente del nostro notiziario PENNA NERA ed è a lui che ho pensato domenica scorsa a Ponte Selva quando ci è stato consegnato per la terza volta il premio per il miglior notiziario di Gruppo della Sezione di Milano, beh Carlo questo premio è anche tuo per quello che hai seminato negli scorsi anni. Non possiamo dimenticare poi tutte le sue partecipazioni per tanti anni agli incontri con i ragazzi delle scuole in occasione del 4 novembre e, con un sorriso è impossibile scordare la classica domanda che i bambini gli rivolgevano puntualmente vedendo quell’ometto canuto, sempre impeccabile e con l’ immancabile papillon: “ma tu quanti ne hai uccisi???” provocando naturalmente il suo giusto imbarazzo e la classica risposta che dava regolarmente: “Quando sparava l’obice non sapevamo dove andava, spero solo che non ci sia stato nessuno nei paraggi…e purtroppo dovevamo obbedire”. Lo avevo incontrato poco tempo prima della sua scomparsa ed avevo detto a chi mi chiedeva di lui in sede che lo avevo trovato abbastanza bene, in attesa di potersi trasferire per le vacanze estive nella sua casetta in montagna, purtroppo è salito ancora più su e anche questa volta ci ha stupito con un ultimo scoop non previsto, per volere della sua bella e numerosa famiglia, venuta a sua volta a conoscenza da poco della cosa, è stato reso noto che nel lontano 1985 il Carlo era stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica, ma non ci teneva a dirlo ed in ultimo l’altruistico gesto della famiglia stessa che ha voluto, interpretando il suo volere, autorizzare l’espianto delle cornee e ci piace immaginare che quegli occhietti vispi continueranno a guardare questo mondo che continua a cambiare restando fedele ai valori di sempre.

Franco

 







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