COSTALOVARA
Dopo tanti rinvii finalmente carico armi, bagagli e via: destinazione Trentino, tour delle Dolomiti, visita alla mia caserma in quel di Bressanone seguita da rispettoso “ pellegrinaggio” a Lappago in val Aurina con puntata al lago di Neves: qui siamo a 1800 mt. In quel posto in tanta malora, sperduto e privo di ogni benché minimo svago o distrazione, il nostro plotone sopportò “ eroicamente” un impegnativo campo estivo della durata di un mese occupato nella ristrutturazione di due rifugi alpini di proprietà del C.A.I. ( Rif. Porro e Ponte di Ghiaccio a quota 2500 mt). Erano stati malridotti dal precedente utilizzo da parte dell’esercito durante l’impegno resosi necessario per i problemi causati dal terrorismo altoatesino d’allora: bisognava quindi riconsegnarli al legittimo proprietario come si erano ricevuti. Ho ritrovato dopo quarantacinque anni lo stesso panorama mozzafiato, splendido, una conca con il lago artificiale e le vette circostanti ormai spruzzate dalle prime nevi; sbirciando per un attimo mia moglie mi ha fatto piacere vederla entusiasta nonostante la pioggia e il freddo di quel giorno. Della mia caserma ora esiste solo il basamento con il palo dell’alzabandiera nascosto fra due pini più parte del muro di cinta ( muro del pianto? ) quasi un monumento-ricordo di quanti passarono in quel posto tanti mesi … cara caserma Vodice ormai nella memoria di noi ex genieri della brigata Tridentina …
Fu così che nel programma di questa scampagnata non poteva mancare una puntatina a Costalovara: ero curioso non perché avessi dei dubbi sulla validità della nostra casa-vacanza ma la curiosità non è solo femmina. Allora: ci si allontana da Bolzano e si affrontano i tornanti che salgono all’altipiano del Renon fino alla deviazione che ci porta al soggiorno alpino. Che dire? Bisogna proprio andarci perché merita per il valore paesaggistico che lo contorna, i boschi che invitano a piacevoli passeggiate con il vicino lago che propone attività veliche e/o natatorie d’estate e, durante l’inverno, pattinaggio e chi più ne ha più ne metta; percepisci quasi da subito l’ immediata sensazione di ritrovarti in un posto che conosci da sempre: ti accoglie un bel giardino prospiciente il fabbricato principale e la dependance; apprezzi da subito l’armonia architettonica del fabbricato, la luminosità dell’ambiente, la cortesia del personale, la pulizia delle camere senza dimenticare quanto propone lo chef e ancora il famoso trenino del Renon che offre la possibilità di percorrere l’altipiano ricco di interesse storico-turistico e gastronomico impossibile da soddisfare nell’arco di qualche giorno. Alla fine il tutto si trasforma in un’ amichevole ed inconscio invito a ritornare quanto prima e riassaporare ancora una volta la bellezza dei panorami, dei chalet con i balconi pieni di fiori dai sgargianti colori, il silenzio che ti accompagna vagabondando per i boschi. C’è pane in abbondanza per quanti hanno voglia e/o necessità di staccare dal frastuono e dalla frenesia della città. Concludendo: al ritorno dopo le bellezze di San Candido, Cortina, lago di Carezza, il Pordoi ecc… ci metto anche il nostro piccolo angolo alpino che si trova a Costalovara in quel di Bolzano: forse non ci crederete … è per questo che Vi invito a farci un salto.
Pio