I favolosi... (Aprile 2016)
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I FAVOLOSI …

… anni sessanta. Bene: è un titolo un po’ anomalo e che può dare adito a molteplici ipotesi. Sveliamo subito: si tratta di raccontare per sommi capi quanto è avvenuto la sera del 18 u.s. nella nostra sede dove di alpino c’era solo la baita, il resto, serata culturale con tema: i favolosi anni sessanta - settanta, musiche popolari e cronache e avvenimenti di allora. L’affluenza che inizialmente sembrava un po’ tirata alla fine si rivelò decisamente superiore al previsto. L’ideatore, il proponitore dell’avvenimento chi poteva essere se non lui, il nostro Luciano. Pur aderendo da subito mi chiedevo quale sarebbe stata la scaletta della riunione, come avrebbe potuto riempire quell’ora e mezza soltanto commentando  le canzoni di allora di quelle che risuonavano un po’ dovunque  dai bar e discoteche  alle feste popolari. In verità il problema non era mio  ma  suo:  vi garantisco che Luciano seppe gestire egregiamente il tutto. Miscelando avvenimenti e canzonette, che lui non cantava anche se era in grado di farlo, ma  tramite le musiche di allora, i fatti contemporanei e le cronache di quei tempi ci ha offerto l’opportunità di trascorrere una bella serata. 


Non c’è che dire … o sul podio, su di un palco o non importa dove, con il suo modo ironico, sornione  decisamente accattivante ci permise di rivivere quegli anni mescolando Mina con Modugno, Fred  Buscaglione con Dorelli e via via su fino a risalire agli artisti degli anni ’70. Supportato dalla regia video-sonora di Maurizio ed Enrico ci ha riportato  a quanto noi più o meno “pischelli”  avevamo e/o eravamo: per lo meno una maggior spensieratezza dei giorni d’oggi … forse perché eravamo più giovani … mettiamola cosi. Non mi prendo la briga di convincere nessuno ma vi assicuro, per gli assenti di quella sera, che la platea dei presenti si trovò a canticchiare  e, non a comando, i motivi trasmessi mentre il commento di Luciano ricordava avvenimenti che furono e che ora sono patrimonio della storia … non vi posso far risentire  il sommesso, mica tanto, canticchiare dei presenti quando arrivò il motivo di Celentano con la mitica “Via Gluck” …  minuto dopo minuto il nostro relatore ci ricordava delle Olimpiadi di Roma,  di Benvenuti, Clay, Yuri Gagarin, il Vajont, Kennedy, la Caselli, la guerra in Vietnam, l’alluvione di Firenze del ’66, Don Backy e la guerra nel Sinai … chi ne parla più?  E’ stata una bella cavalcata tra le note e le cronache. Arrivammo alla fine …  peccato !!!  Ho un vago sospetto che il ns. Tacchia abbia in serbo altre cartucce da sparare … speriamo che si ripetano ancora  questi incontri dove c’è solo da imparare e per tutto questo gli dobbiamo un sentito: GRAZIE !!!  Allora: dai Luciano e … alla prossima lezione.
                                                                                                               PIO






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