La libertà (Giugno 2016)
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LA LIBERTA’
Il 25 Aprile in tutta l’Italia si è festeggiato l’anniversario della liberazione e la nostra  comunità con le  varie associazioni  si adoperò  affinché   venisse celebrata  quella data. Attualmente, purtroppo, si ha la sensazione che la più parte della cosiddetta cittadinanza sia ben lontana da voler ricordare quello che la ”storia” spererebbe fosse di dominio comune.  Ora  si vive nel completo benessere,  nella totale libertà di fare, di andare senza chiedere il permesso a nessuno … per noi è naturale che le cose vadano in questo modo, l’abbiamo trovata questa libertà, questa benedetta grazia di Dio, non abbiamo fatto un passo per conquistarcela  e la possibilità  di lamentarsi a 360 gradi di ciò che non funziona o che dovrebbe essere migliorato  o lamentarsi per il solo gusto di farlo  è  palesemente contrario di quanto … allora … a quei tempi con quei regimi ed imposizioni  non si poteva neppur pensare o ipotizzare ma solo sperare, chissà quando, di concretizzare.  Fu così che giorno dopo giorno, passo dopo passo, la lotta ed il sacrificio di altri ci hanno dato  l’opportunità di  godere oggi dei risultati della loro fatica. Tanti allora pagarono con la vita … oggi ci si gira dall’altra parte … in verità non tutti  …  ma, da subito,  molti si adoperarono affinché  questo recente passato rimanesse  costantemente presente.



Partecipai ad un incontro voluto dal gruppo culturale sanvittorese  “La zuppiera”  e dalla sez. ANPI: l’argomento in programma relazionato dal Prof. Antonio  Quatela  autore del libro “Hotel Gestapo” illustrò  ai convenuti quanto avveniva  a Milano nell’Albergo Regina  in via S.ta Margherita 9 allora uno dei luoghi della tortura nazista. Cose terribili e assurde dove avvenne la totale sconfitta dell’essere umano fino alle  assurdità più inconcepibili … è possibile fucilare un cane  solo perché il suo padrone era  un oppositore  al partito nazista?    Anche il nostro gruppo in sinergia con il Comune e il complesso bandistico sanvittorese  organizzò una serata musicale durante la quale un’encomiabile quintetto di ottoni  coinvolse i partecipanti  con musiche  classiche, sacre e patriottiche … Ricordò in questo modo  quanto con  il passaggio dalla dittatura alla monarchia poi con il referendum  alla repubblica, si  realizzò: conferire al nostro paese la maggior consapevolezza dei propri diritti e doveri. Oggi si tende a esaltare solo i diritti perché i doveri sono sempre in discussione … appunto la libertà  che per qualcuno sconfina nel libertinaggio.  Piccolo inciso: qualche anno fa, in occasione della giornata della gioventù, quella dei “ragazzi di Taizè”, ebbi l’occasione di ospitare due ragazze della Bielorussia: rimasi spiazzato quando mi fecero capire se potevano, ripeto, potevano fotografare quanto vedevano dalla finestra di casa mia … un prato, il condominio adiacente … a mio modo  niente da meritare una foto-ricordo … forse perché, a quei tempi,  il loro paese  non era l’Italia con i suoi pregi e difetti ma con la sua libertà …  Il corteo del 25 aprile si ripeté come gli anni precedenti ma lo sconforto si ripresenta sempre più crescente  … in verità non mi sono preoccupato di vedere in quanti eravamo ma le tanto dichiarate associazioni esistenti, erano  sulla punta delle dita e la comunità era veramente risicata … puntualmente  si spera per il prossimo anno, nel frattempo sarei curioso utopisticamente di sapere come la pensano i caduti di allora …
                                                                                                           PIO






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