La SIA e il Bivacco scomparso (Novembre 2016)
Data:
Argomento: Squadra Intervento Alpino


LA S.I.A. E IL BIVACCO SCOMPARSO

Domenica 2 ottobre la squadra SIA ha effettuato la prima uscita autunnale che prevedeva l’ascensione al Rifugio Bertacchi e all’annesso Bivacco Giorgio Mazzucchi situati in alta Val S. Giacomo nei pressi del Passo Spluga sul confine con la Svizzera e a monte della stazione sciistica di Madesimo. Questa volta bisogna dire che il tempo non è stato clemente con noi, siamo infatti incappati nell’unica zona pervasa dal maltempo che per tutta la giornata ci ha martellato con nuvole basse, foschia che non permetteva di vedere nulla ed una umidità che rendeva scivolose le pietre dove poggiavano i piedi. Comunque imperterriti ci siamo incamminati dopo avere posteggiato le auto nei pressi del lago artificiale della diga di Montespluga ed in compagnia di alcuni nuovi amici portati dal nuovo affiliato Luca Colli  abbiamo raggiunto, non senza difficoltà di orientamento, un bivio in quota dove ci siamo divisi in due squadre: la prima capitanata dal Vecio Frattini si sarebbe diretta direttamente al Rifugio, mentre i secondi avrebbero tentato la salita al Pizzo Spadolazzo.


Purtroppo le condizioni meteo veramente avverse non ci hanno consentito di imboccare il sentiero previsto, ma poco male in quanto sarebbe stato troppo pericoloso salire sul pietrame bagnato e senza vedere nulla una volta arrivati in vetta, abbiamo quindi optato per il Lago Nero che abbiamo a malapena intravisto una volta arrivati e poco prima di dovere indossare le mantelle in quanto aveva iniziato a cadere una fastidiosa pioggia gelata. Rapido ritorno allora e, ridiscesi sul sentiero, ci siamo diretti a nostra volta verso il Rifugio Bertacchi dedicato alla memoria di un poeta della Valchiavenna e che sorge in prossimità del lago d’Emet a quota 2.175 e che abbiamo raggiunto ricongiungendoci con gli amici che ci avevano preceduti e ci attendevano al calduccio. E’ il caso ora di raccontare brevemente la storia del Bivacco Mazzucchi, voluto, ideato e TOTALMENTE finanziato (pagato) dall’indimenticabile Franco Mazzucchi già Vicepresidente Sezionale e fondatore della S.I.A. che volle dedicarlo alla memoria del figlio Giorgio morto a 24 anni durante una ascensione in Grigna. Nel lontano 1996 molti soci della nostra Sezione con in testa l’allora Presidente Giuliano Perini  accompagnato dal Vicesindaco di Macherio, tutta la SIA al completo e numerose autorità della valle parteciparono all’inaugurazione del bivacco Giorgio Mazzucchi e alla S. Messa officiata dal mitico Cappellano alpino Don Pietro Cagnoni in una giornata altrettanto uggiosa ma che è rimasta nella mente e nel cuore di quanti erano presenti e di quanti seguirono sulla stampa l’evento. Dopo questa premessa la doccia fredda, infatti ricordavo che allora all’ingresso c’era una scala che portava al piano superiore dove era approntato il bivacco corredato, come tutti i bivacchi, di posti letto, angolo cottura cibi, stufa e quant’altro serve in un bivacco per accogliere l’escursionista in qualsiasi momento anche a rifugio chiuso, mentre ora mi trovavo davanti una parete chiusa e nessun segno della scala. Parlando con Frattini e Marelli che insieme a me erano gli unici ad avere presenziato all’inaugurazione vent’anni fa, e che si ricordavano dell’emozione del buon Mazzuchi nel presentarci il “suo” gioiello, non sapevamo capacitarci del cambiamento fin quando il gestore ci ha raccontato che nel 2002 la Sezione di Milano del CAI, proprietaria del rifugio, lo ha venduto alla Sezione di Vallespluga che ha effettuato una ristrutturazione di fatto inglobando nella struttura del rifugio quello che era il bivacco, che ora si riduce in un sottoscala dietro la porta di ingresso dove abitualmente vengono riposti zaini e scarponi e sul quale, quando il rifugio chiude, il gestore posiziona 3 materassi !!! Penso sia inutile raccontare quale è stato il nostro sconforto e la reazione del sanguigno Giovanni a questa notizia, diciamo che se non proprio rivoltarsi nella tomba, il Vecio Mazzucchi ne sarebbe perlomeno contrariato, personalmente penso che questa “sistemazione” non rientrasse nei suoi progetti. Noi dal canto nostro abbiamo reso onore a Lui e ai nostri Veci recitando la Preghiera dell’Alpino davanti al pennone della Bandiera ed al termine abbiamo fatto rientro a valle accompagnati da una certa malinconia per quanto visto e con l’impegno di far sapere ai soci della Sezione di Milano che avevano vissuto quella bella pagina di alpinità e che magari in futuro pensavano di programmare un’escursione in Valle Spluga, che forse non è il caso di andare a cercare il bivacco che non c’è.
Franco Maggioni







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