ATTIVITA' di GRUPPO (Maggio 2017)
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ATTIVITA’ DI GRUPPO

… chi si ferma è …   e per  noi che non ci teniamo … si prosegue compatibilmente alle  “forze”  in campo. E’ anche vero che in sinergia con il Comune  e la banda cittadina qualcosa di buono può uscirne fuori proprio come nell’ ultima fatica che ci  ha occupato. Sabato 8/4:  bella serata musicale coinvolgente  sia per i pezzi musicali eseguiti magistralmente dai nostri ragazzi, oddio qualcuno meno ragazzo … sia per l’impegno profuso dai relatori.  L’argomento in scaletta raccontava della corrispondenza dei militari con le famiglie durante la guerra. Nello specifico:  le considerazioni e commenti del nostro alpino Luciano Tacchia, dello storico Giacomo Agrati  assieme all’assessore  alla cultura nella persona di Maura Alessia  Pera hanno dato un’anima,  chi con il commento e chi con la lettura, alle lettere inviate  dal fronte dai  militari sanvittoresi durante il secondo conflitto: corrispondenza a parenti, famiglie, amici e a quel “ centro postale” nella figura del parroco di allora: Don Magni.  Questo sacerdote a memoria di quanto si ricorda e/o si dice, era una persona molto severa  quasi scorbutica ma che  in realtà esaltò la sua missione di pastore d’anime diventando  un punto di riferimento e di comunicazione  tramite  il Bollettino Parrocchiale e la corrispondenza in genere con i suoi “ragazzi” dispersi in Africa, Grecia, Albania, Russia, in tutto quel mondo di allora sconvolto  dalla guerra.



Era curioso sentire dalle lettere dai vari  fronti, come i nostri soldati si preoccupassero più dell’andamento in famiglia, dei raccolti, degli animali, di tutte le realtà quotidiane che della tragedia che  stavano vivendo sulla loro pelle. Alle famiglie chiedevano le cose più banali: il pennino, la carta da lettere, l’inchiostro, anche generi alimentari, inoltre volevano rimanere al corrente dei rapporti  fra il parente A o B, e nel contempo raccontavano  del loro vivere con la fame, il freddo e le paure, il tutto sovente accanto  alla popolazione  con la quale venivano in contatto, convivenza che per loro spesso si rivelò preziosa e   addirittura  miracolosa  durante la disgraziata ritirata dalla Russia. L’incontro voluto dal Comune  assieme al Corpo bandistico e, ci mancherebbe, da noi Alpini volle essere ancora una volta l’adempimento all’obbligo che impone di non dimenticare e  “ da monito “ . Chiuse la serata una rielaborazione  musicale per banda del notissimo “Silenzio”  ascoltato sull’attenti da tutti i presenti in sala: inevitabile l’applauso! … ma non finisce qui … le cose o si fanno bene o … quindi  ancora in marcia  per un’ulteriore lezione di storia e, sta volta, nella nostra  baita. Non  potevamo  lasciarci sfuggire l’opportunità di avere fra noi ancora una volta il Prof. Restelli ormai  di casa, docente e studioso appassionato di storia, del come e perché le varie vicende o momenti storici abbiano avuto origine. Eccoci, quattro giorni  dopo la rievocazione e commento delle lettere dal fronte, alla conferenza del nostro ospite riguardante i militari italiani in Russia dal’41 al 1943: eroismi e disfatta. E’ ovvio che non vi trascriverò quanto il docente ci abbia illustrato  avvalendosi di materiale multimediale inerente il periodo storico: impossibile oltre a non esserne all’altezza, rimane costante il fatto che non sapremo  mai esattamente e  fino in fondo cosa furono quegli anni, i veri motivi o supposizioni che hanno condotto le nazioni europee a scannarsi fra loro. Colpa dell’uno, colpa dell’altro sembra che la Storia  abbia bisogno periodicamente di un certo numero di morti e se ci pensiamo un po’ l’umanità intera non è che ci faccia una gran bella figura!   La parte finale della serata  fu tenuta dalla collaboratrice/assistente del nostro professore che sintetizzò un ricordo dei vari caduti del nostro paese fra i quali spicca la figura di Raul Achilli caduto durante la campagna di Russia.  Eccoli subito i commenti del “solito“ Luciano che più o meno ad ogni nome sanvittorese puntualizzava guardando i presenti … ma si  …l’era chel là  … l’era giò al Casin al bass … l’era ul cusin de … ul so pà stea .. ma non te  se ricordi  … ma no l’è minga vera … la so mama l’era ….  con a seguire assensi e smentite  anche un po’ tristi al riandare a  ricordi o persone scomparse in quegli anni. Per finire: và evidenziato che nelle due  serate la partecipazione è stata soddisfacente e la cosa gratifica l’impegno di quanti si sono adoperati al buon esito di ambedue gli incontri.

                                                                                                                 PIO

   







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