LINEA CADORNA (Giugno 2017)
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Argomento: Gruppo


LINEA CADORNA  UN’ESCURSIONE NELLA STORIA

 

La giornata di giovedì 27 aprile resterà, ci auguriamo, nella memoria degli studenti delle terze classi medie di San Vittore Olona come una bella esperienza vissuta di persona tra le vestigia di un’opera realizzata oltre un secolo fa ma che ancora oggi costituisce un esempio di ingegneria ed è giustamente diventata un museo a cielo aperto denominata Linea Cadorna, un colossale susseguirsi di trincee, gallerie e postazioni in grotta creata oltre un secolo fa con lo scopo di contrastare una eventuale invasione del nostro territorio violando la neutralità svizzera. Tre alpini del nostro Gruppo: Pio, Doriano e il sottoscritto hanno accompagnato una sessantina di ragazze e ragazzi della Scuola Media G. Leopardi di San Vittore Olona che, accompagnati dalle loro insegnanti alle quali va la riconoscenza per aver creduto in questa iniziativa ed aver trasmesso ai ragazzi il giusto interesse, hanno potuto constatare direttamente i sacrifici costati a che ha partecipato alla costruzione e chi successivamente ha trascorso il periodo bellico abbarbicato lassù anche se il tratto da noi visitato non era certamente impervio essendo quello che dominava la Val Ceresio salendo da Viggiù.



L’uscita era stata da noi proposta lo scorso anno e, come preparazione, è stata preceduta da una serie di incontri tenuti nelle rispettive classi la settimana precedente da un paio di noi alpini che hanno illustrato agli studenti le condizioni di vita e le modalità di costruzione dei manufatti che avrebbero poi visitato, nonché impartito istruzioni sul comportamento da tenere e l’abbigliamento da utilizzare in quell’ambiente montano. Fino all’ultimo momento la buona riuscita dell’escursione è stata in forse in quanto il forte calo delle temperature e il fatto che il giorno precedente si era registrato il picco di maltempo del periodo ci aveva fatto temere il peggio tanto da dover predisporre una percorso alternativo, ma l’indomani giunti sul posto e constatato che la fastidiosa pioggerella non avrebbe costituito pericolo si decideva di iniziare comunque l’escursione. Sul posto eravamo attesi dal capogruppo degli alpini di Viggiù Germano Maltauro al quale va la nostra infinita riconoscenza per l’impegno profuso affinché tutto andasse per il meglio che con un altro alpino ci ha affiancati nell’accompagnamento di quella allegra brigata, a volte incitandoli sino ad arrivare in vetta.  Accompagnati quindi dagli amici di Viggiù, artefici tra l’altro della ricostruzione e manutenzione di quel tratto della linea, e che hanno anche assicurato un servizio auto di scorta,  dopo circa un ora e mezza di cammino (in salita) siamo giunti in prossimità della vetta del Monte Orsa a 1.000 mt di quota da dove è iniziata la visita vera e propria entrando nelle viscere della montagna e raggiungendo una postazione con cannone puntato sulla vallata sottostante. A questo punto la stanchezza della salita e l’immancabile domanda: ”ma quanto manca???” sono diventati solo un ricordo e gli studenti, armati di torce e ben coperti per evitare gli sbalzi termici, hanno potuto visitare diverse caverne scavate nella roccia e percorrere i camminamenti e le trincee che corrono su tutto il versante della montagna rendendosi conto del lavoro occorso, specialmente considerati i mezzi allora disponibili, per la realizzazione. Purtroppo se la pioggia ce l’aveva fatta buona, lo stesso non si può dire delle nuvole che purtroppo non hanno consentito di poter godere del panorama sulla Val Ceresio e il lago sottostante e che avrebbe permesso di capire meglio la dislocazione delle postazioni rispetto all’eventuale nemico ma d’altra parte l’immaginazione ci ha permesso di fare di necessità virtù. L’area pic nic del vicino Rifugio Monte Pravello ci ha consentito di consumare il pranzo al sacco in un clima di allegria tra i ragazzi, le insegnanti e gli alpini ed al termine, dopo l’immancabile foto di rito, è iniziata la discesa che in poco più di un ora ci ha permesso di raggiungere il pullman a Viggiù, in tempo per evitare la pioggia che riprendeva a cadere. Personalmente mi ritengo pienamente soddisfatto oltre che per aver dato la possibilità di vivere una giornata particolare a questi ragazzi, molti dei quali hanno scoperto la soddisfazione dell’arrivo dopo la salita, il piacere di mangiare un panino con i propri compagni e stare all’aria aperta per quasi un giorno senza…telefonini (che tra l’altro lassù manco funzionano). Un ringraziamento particolare, all’alpina (e loro sanno cosa vuol dire) alle insegnanti Cristina, Sara, Laura, Gabriella, Luciana e Caterina perché hanno dimostrato che quando si lavora col cuore i risultati si vedono e se alla fine tutto è andato per il meglio chissà che questa uscita non possa diventare un appuntamento fisso. Da parte delle insegnanti le prenotazioni sono già partite.

 

Franco Maggioni

 

 







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