Ritorno a S. Ginesio (Luglio 2017)
Data:
Argomento: Protezione Civile


RITORNO A S. GINESIO

 

Nel secondo fine settimana di giugno ho avuto l’occasione di ritornare a S. Ginesio il borgo marchigiano dove , con altri volontari del 2° Raggruppamento, ho avuto modo di operare alla fine dello scorso anno durante l’emergenza del terremoto. In tanti anni di volontariato è una delle poche volte che mi capita di ritornare sui luoghi del disastro e devo dire che a distanza di pochi mesi la situazione rispetto a tante, troppe, realtà che ogni giorno vediamo alla TV è decisamente positiva grazie alla caparbietà e alla fermezza degli abitanti che hanno voluto e saputo ripartire e tornare a far rivivere il loro paese. Naturalmente la situazione non si può dire normalizzata ne’ che ad ogni sguardo non si notino le “gabbie” in cui sono rinchiuse le abitazioni pericolanti e i bellissimi edifici storici a cominciare dalla Collegiata, ma il solo fatto di potersi sedere e mangiare la pizza nella piazza principale è psicologicamente la migliore medicina per gli abitanti e se a questo aggiungiamo che quei matti scalmanati dei giovani sanginesini hanno ripreso possesso dei loro punti di ritrovo storici, ecco che il futuro appare meno cupo. L’occasione di questa rimpatriata è stata la rievocazione storica chiamata “IL RITORNO DEGLI ESULI” giunta quest’anno alla sua XIX° edizione e che si rinnova con cadenza triennale da 54 anni per ricordare un patto di solidarietà nato nel XV secolo fra il comune di S. Ginesio e quello di Siena. 



La rievocazione narra dei trecento sanginesini che tra l’anno 1450 e l’anno 1460 furono esiliati con l’accusa di sedizione, per aver tentato di riportare San Ginesio sotto il governo dei Duchi da Varano, Signori di Camerino, dal cui tirannico dominio la città si era liberata nel 1434. Gli esuli trovarono rifugio a Siena; lì si arruolarono nella guardia civica, si distinsero per diligenza e per fedeltà a tal punto che furono inviati a San Ginesio ambasciatori senesi, che perorassero la causa degli Esuli e ne ottenessero il rimpatrio. La causa fu vinta per l’eloquenza degli oratori senesi e per lo spirito civico mostrato dai sanginesini. I trecento fecero ritorno in patria, accompagnati da notabili senesi, recando in dono due simboli che contraddistinguono una comunità ben ordinata: il Crocifisso, da venerare nella chiesa Collegiata, come testimonianza dell’impegno di pace, e gli Statuti della città di Siena, su cui uniformare il buon governo della Terra di San Ginesio. Ogni tre anni quindi viene riproposto con dai figuranti delle due comunità in abiti storici la rievocazione storica del rientro degli esuli nella loro terra con l’incontro delle due delegazioni fuori dalle mura cittadine e del corteo sino alla piazza principale con l’esibizione di sbandieratori e saggi. Questo “gemellaggio” si è consolidato in occasione del terremoto quando tutti i tesori storici e le opere d’arte della città sono stati trasportati a Siena dove sono stati restaurati. In occasione di questa ricorrenza di festa, la prima fortemente voluta malgrado il terremoto gli organizzatori e l’Amministrazione comunale hanno voluto accomunare il ringraziamento a quanti si sono prodigati per alleviare il loro disagio nel periodo del sisma e quindi invitato ad essere presenti a questo momento che segna la loro voglia di rinascita e speranza di ritorno alla normalità. La domenica mattina quindi presenti le autorità cittadine sanginesine e senesi, quelle militari e della Protezione Civile rappresentata dal capo dipartimento Fabrizio Curcio si è celebrata nella piazza una S. Messa alla presenza del simbolo storico della città il SS Crocefisso che era stato messo in salvo dal terremoto, al termine della quale sono stati chiamati sul palco e premiati dal Sindaco Mario Scagnetti con una pergamena quanti, singoli ed associazioni, hanno partecipato all’emergenza. Personalmente ho avuto l’onore di ritirare l’attestato per la Sezione di Milano e dedicato a tutti i volontari del Nucleo di P.C. che si sono avvicendati nel periodo in questione. Certo, non è stato un intervento ma una gioiosa partecipazione alla festa di una comunità, ma è stato bello rincontrare gente conosciuta in un momento triste e che ora guarda al futuro con una speranza in più.

 

Franco Maggioni







Questo Articolo proviene da Gruppo Alpini San Vittore Olona
http://WWW.anasanvittoreolona.it

L'URL per questa storia è:
http://WWW.anasanvittoreolona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=433