Volontario... o no? (Ottobre 2017)
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VOLONTARIO….O NO?

 

Per problemi famigliari quest’anno ho potuto fare le ferie verso la fine del periodo canonico ed ho avuto occasione di farmi una (indigesta) scorpacciata di notizie trasmesse dai vari TG in tempi che normalmente ci si isola ed un paio di notizie accomunate dalla stessa matrice mi hanno veramente infastidito. Parlo del fatto di quel Vigile del Fuoco Volontario della provincia di Vigevano che appiccava il fuoco a cassonetti dell’immondizia per emulare i suoi eroi dei telefilm americani sempre impegnati a spegnere incendi, mentre lui nella troppo tranquilla periferia pavese si sentiva inutile…e già questo fatto non meriterebbe alcun commento. Diverso, anche se simile nella dinamica la denuncia scattata nei confronti di 15 (dicasi 15 !!) vigili del Fuoco VOLONTARI di Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa indagati a vario titolo per truffa ai danni dello Stato ed incendio doloso dei quali 1 arrestato e 14 indagati perché dalle indagini risultava che questa squadra avesse all’attivo un numero di interventi triplo rispetto a quello di tutti gli altri e questo per il semplice fatto che era lo stesso caposquadra ad appiccare gli incendi, ad effettuare la chiamata di emergenza e successivamente ad intervenire. Ma se nel caso del pompiere di Vigevano si può riscontrare un problema mentale seppur alquanto pericoloso, per l’allegra brigata ragusana la motivazione era puramente economica, infatti questi “volontari” percepivano 10 € all’ora per questi interventi.



Arrivo al dunque.    Quando mi trovo a parlare ai ragazzi del volontariato e dello spirito che anima quanti donano il proprio tempo (e non solo) al bene comune faccio l’esempio delle centinaia di giovani che nei fine settimana si rendono disponibili al servizio su ambulanze senza i quali il nostro Paese nei week end sarebbe abbandonato a se stesso, oppure parlo loro di noi alpini e racconto loro che è prassi comune pagarci parte dell’equipaggiamento antinfortunistico necessario ed obbligatorio per poter operare in sicurezza. Quello che proprio non riesco a capire è come si possano definire VOLONTARI  persone che ricevono un compenso in denaro per l’opera che prestano anche perché tale definizione implica (fonte wikipedia) una attività di aiuto, sostegno, generosità ed altruismo senza fini di lucro e fino a prova contraria, se c’è un corrispettivo in denaro il concetto di gratuità viene a mancare innescando il desiderio di guadagnare di più anche sulla pelle degli altri. Confesso che dopo questi episodi mi risulterà difficile parlare nuovamente ai ragazzi di volontariato e comunque dovrò cercare un nuovo approccio spiegando la differenza tra i vari tipi di “volontari” e il fatto che fortunatamente non tutti sono così. Tutto ciò non fa che rafforzare la mia personale convinzione riguardo al fatto che dalle ONLUS ai volontari passando dagli altruisti a tutti i costi, se non ci fossero di mezzo i quattrini i numeri sarebbero certamente ridotti e forse più gestibili.

Franco Maggioni







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