Per Non Dimenticare (Agosto 2007)
Data:
Argomento: Gruppo


Per Non Dimenticare

 
Noi alpini siamo una razza particolare, ci ostiniamo a ricordare e tramandare in un mondo dove la parola d’ordine è “tutto, subito e poi buttare…”. E’ per questo che caparbiamente continuiamo ad ogni ricorrenza, ogni anno, a ritrovarci in luoghi che per noi hanno (e che per tutti dovrebbero avere) un significato morale con una motivazione che è diventata oramai un imperativo: “NON DIMENTICARE”. Non dimenticare perché quello che siamo, che abbiamo ed il benessere di cui godiamo fanno parte dell’eredità lasciataci dai nostri Veci a prezzo di sacrifici indicibili.



Con questo spirito domenica 5 agosto ci siamo recati presso la chiesetta ed il Sacrario della 3° Cantoniera dello Stelvio per ricordare e rendere omaggio alla memoria degli alpini e di tutti i soldati che hanno patito, sofferto fino all’estremo sacrificio su quelle montagne nel corso del primo conflitto mondiale. La manifestazione, come sempre organizzata dal Gruppo di Bormio della Sezione Valtellinese, raduna ogni anno un numero crescente di persone che, con la propria presenza, vuole testimoniare il riconoscimento per il sacrificio di questi nostri fratelli. Come consueto la S. Messa ha visto una grande partecipazione di persone che ha creato qualche problema nell’ammassamento della gente all’interno della piccola chiesetta. Al termine della funzione religiosa i rappresentanti del Gruppo e della Sezione organizzatrici hanno portato il saluto dei Soci, mentre il Sindaco di Bormio Elisabetta Ferro Tradati ha tenuto un breve ma toccante discorso sulla manifestazione e sull’importanza della presenza delle Penne Nere sul territorio, patrimonio e ricchezza per tutta la comunità. C’è da dire che quest’anno gli alpini avevano un posto d’onore nei cuori della gente perché proprio in quei giorni ricorreva il 20° anniversario della tragica inondazione della Valtellina e quanto fatto da Veci e Bocia ha lasciato il segno. Nel suo intervento il Consigliere Nazionale Cesare Lavizzari ha parlato della “normalità” nel far del bene e della ritrosia nel farlo sapere, tipica degli alpini, citando l’esempio del Libro Verde della Solidarietà che, pur illustrando solo una parte di quanto fatto dalle Penne Nere, mostra cifre da capogiro in termini economici e di ore – lavoro del quale beneficiano tutti i cittadini e le istituzioni. All’uscita dalla chiesa ci siamo portati presso il Sacrario dove riposano le spoglie dei Caduti per deporre una corona sulle note dell’Inno Nazionale cantato coralmente dai presenti al termine del quale è stato dato l’appuntamento alla prossima edizione.


Franco







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