Saper rinunciare (Aprile 2018)
Data:
Argomento: Squadra Intervento Alpino


SAPER RINUNCIARE

Fedeli al programma della Squadra, un manipolo di volontari della S.I.A. domenica 11 marzo si è svegliato all’alba (mannaggia Giovanni ma ‘sti orari sono proprio tassativi ??) per partecipare all’esercitazione prevista in Val Vannino con il raggiungimento del Rifugio Myriam e la ricerca di dispersi sotto manto nevoso. Lungo tutto il tragitto il tempo non concedeva nessuna speranza su un impossibile miglioramento anche se questo non ci impensieriva più di tanto, infatti se si deve essere addestrati ad intervenire in caso di calamità, il fattore meteorologico passa in secondo piano e così all’alba delle 8,30 arrivavamo in località Canza in Val Formazza da dove partiva il sentiero che avremmo dovuto percorrere per arrivare alla nostra mèta. Inforcate le ciaspole ci incamminavamo quindi nel bosco sotto una nevicata che diventava sempre più fitta e che rendeva il paesaggio molto caratteristico anche se qualche dubbio iniziava ad insinuarsi in noi in quanto il controllo del manto nevoso presentava l’accumulo di uno strato di neve pesante su quello già esistente con il pericolo di movimenti pericolosi evidenziati da un paio di piccoli smottamenti lungo i pendii che abbiamo dovuto aggirare sul percorso.



Dopo circa un paio d’ore, arrivati al bivio che conduceva nell’ultima vallata prima di giungere al Rifugio, dall’intensificarsi della nevicata e dalle informazioni ricevute da un addetto agli impianti sulla pericolosità dell’attraversamento di un canalino normalmente soggetto a valanghe, decidevamo, seppur a malincuore, di ritornare sui nostri passi in quanto era evidente l’inutile pericolo nel proseguire. E’ stata una decisione dettata dal buonsenso in quanto anche sulla via del ritorno abbiamo dovuto aggirare, sempre comunque in condizioni di sicurezza, un’altra massa nevosa che si era staccata dopo il nostro primo passaggio ed in qualsiasi caso di solito si dice che la montagna rimane sempre lì e che ci sarà un’altra occasione per ritornare. Tornati al furgone abbiamo provato l’ebbrezza nomade di consumare il pranzo sui sedili dopodiché abbiamo ripreso la via del ritorno dandoci l’appuntamento all’uscita di aprile sulla falesia di Mergozzo sperando in un clima più clemente.

Franco







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