USCITA S.I.A.
Domenica 24 giugno alcuni componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita addestrativa finalizzata alla progressione su terreno impervio e come meta finale la vetta del Pizzo dei Tre Signori posta a 2.554 mt., cresta principale delle Alpi Orobie e che è posta tra i solchi orografici della Valtellina, della Val Brembana e della Valsassina, da qui il suo nome. Come sempre sveglia ad ora antelucana giustificata dal viaggio abbastanza lungo sino alla val Gerola, punto di inizio dell’escursione dall’abitato di Laveggiolo nonché dalla lunghezza del percorso abbastanza impervio che prevedeva 4,30 ore di salita ed altrettante di discesa (tutte comunque rispettate). I componenti della squadra erano sei con l’aggiunta dell’oramai adottata Paola, iscritta al Gruppo di Melzo, che ha voluto essere dei nostri è che si è guadagnata la soddisfazione di compiere buona parte dell’impegnativo percorso.
Lasciato il pulmino ci siamo subito incamminati nella valle godendo del bellissimo panorama offertoci dalle vette circostanti, molte delle quali ancora innevate a causa delle basse temperature e delle precipitazioni dei giorni precedenti, accompagnati dallo squittio delle marmotte evidentemente disturbate dalla nostra presenza. Arrivati nei pressi del Rifugio Falc posto a 2.120 mt. decidevamo di dividerci in due gruppi e, mentre alcuni si fermavano sul posto, in quattro decidevamo di proseguire comunque la salita al Pizzo malgrado una fastidiosa foschia iniziasse già a coprire alla vista la vetta. Malgrado la scarsa visibilità, durante la salita abbiamo potuto godere della maestosa compagnia di un branco di camosci che, per nulla intimoriti da noi, sembravano salutarci non senza schernirci saltando senza sforzo apparente da un masso all’altro con una agilità e grazie che lasciavano a bocca aperta. Comunque seppur tra le basse nuvole abbiamo raggiunto la cima e, giusto il tempo di mangiare qualcosa, di una foto ricordo e poi via subito anche perché il freddo iniziava a farsi sentire e volevamo ricongiungerci agli amici che ci attendevano al Rifugio e che abbiamo raggiunto circa un’ora dopo e con i quali abbiamo festeggiato con una meritata birra brindando a San Giovanni e al suo omonimo Benzi. Anche qui comunque la sosta è stata breve perché avevamo davanti ancora tutto il percorso di rientro e quindi abbiamo ripercorso a ritroso il sentiero di salita arrivando nei tempi previsti al mezzo e prendendo la strada di casa non senza utilizzare anche questo tempo per “stare bene insieme” scherzando e prendendoci in giro a vicenda, ma con la gioia di avere passato una belle giornata tra amici vecchi e nuovi.
Franco
