Campo scuola 2018 ( Settembre 2018 )
Data:
Argomento: Sezione ANA Milano


CAMPO SCUOLA 2018

Nei giorni 6 – 7 e 8 luglio si è svolta la terza edizione del Campo Scuola ANA – PC della Sezione di Milano che ha visto la partecipazione di 25 ragazze e ragazzi adolescenti che hanno voluto, chi per la sua terza volta e chi per la prima, provare l’esperienza di tre giorni comunitari in compagnia degli alpini e di loro coetanei magari mai visti prima, condividendo ogni momento delle giornate e delle due notti. Come sempre l’evento si è tenuto a Cesano Maderno presso la sede logistica della Protezione Civile, intesa sia come Sezione che come Colonna Mobile Regionale, e ha seguito il programma collaudato negli anni scorsi che prevedeva una serie di iniziative per i nostri bocia per i quali appena arrivati, come ai tempi di naia, si procedeva alla “vestizione” con la consegna delle magliette e dei badge che riportavano oltre al loro nome anche il plotone di appartenenza e venivano presentati ai due capiplotoni che li avrebbero seguiti durante tutta la permanenza e nelle uscite. La prima sera, dopo il saluto e l’introduzione del nostro Presidente Luigi Boffi, i nostri hanno avuto un incontro con Alessia Dellavalle alpina attualmente in servizio a Fossano ed iscritta al Gruppo di Cinisello Balsamo e con Gianluca Cortellessa che dopo la sua esperienza negli alpini svolge ora la sua missione presso la Polizia di Stato a Milano che hanno parlato, aiutati da supporti video, della loro esperienza e rispondendo alla fine alle domande dei presenti.



Terminata la parte “ufficiale” i ragazzi hanno avuto modo di fare conoscenza con i nuovi arrivati e rinsaldare il rapporto instaurato precedentemente tra i “vecchi” fino al momento dell’ammainabandiera eseguito rispettosamente inquadrati e che ha segnato comunque l’ora di “andare in branda”. Il mattino seguente la sveglia era prevista per le 6,30 ma con stupore verso le 6 la maggior parte era già bella vispa e non si è perso quindi tempo e così, come da programma, tutti in cortile per la “reazione fisica” agli ordini dell’implacabile Giovanni che ha ottenuto l’effetto di stimolare ulteriormente l’appetito dei bocia soddisfatto dalla colazione che li attendeva nella zona mensa. Dopo la colazione, cerimonia dell’alzabandiera alla quale hanno partecipato anche alcuni rappresentanti di Gruppi che hanno voluto essere presenti e del Vicesindaco di Cesano Maderno Oltolini che ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale al quale hanno fatto seguito gli auguri del Presidente Boffi per la buona riuscita della manifestazione. Successivamente tutti i ragazzi sono stati fatti salire sui mezzi della P.C. ed insieme ci siamo recati a visitare Villa Arconati a Castellazzo di Bollate dove eravamo attesi dalla guida Matilde (manco a farlo apposta moglie di un alpino) che ci ha accompagnati alla visita di questo gioiellino ai tempi chiamato “La piccola Versailles e che avrebbe bisogno di adeguati finanziamenti per il restauro ed il mantenimento della struttura, una visita comunque veramente interessante ed istruttiva resa ancora più coinvolgente dalla bravura della volontaria che ci accompagnava e che ha saputo farci immaginare di vivere le esperienze dei cortigiani del XVIII secolo. Terminata la visita alla villa siamo tornati ai mezzi e ci siamo recati a Bollate dove in centro si è svolta una semplice ma toccante cerimonia con la deposizione di una corona alla targa in ricordo dei Caduti con tutti i ragazzi inquadrati e al suono del silenzio suonato dal bocia Emanuele Aliati. Naturalmente dato che tutti i salmi finiscono in gloria, ci siamo recati presso la sede degli alpini di Bollate dove siamo stai ospitati e sfamati senza ritegno gustandoci un pranzo completo in un clima di amicizia che si trova solo nelle nostre baite ed al termine salutati e ringraziati gli amici di Bollate siamo ripartiti con destinazione questa volta Solaro dove eravamo attesi alla polveriera dagli amici volontari del Parco delle Groane. Dopo un incontro nella sala polivalente, i ragazzi hanno avuto il battesimo del fuoco, letteralmente, in quanto siamo usciti nel parco dove era stato (in tutta sicurezza) appiccato un incendio che, dopo le spiegazioni dei volontari, è stato gestito e domato a turno da tutti i nostri bocia naturalmente sotto la supervisione degli esperti e con le dovute protezioni antincendio. E’ stata questa forse la parte più piacevole della giornata che comunque non era ancora terminata, ed infatti dopo il rientro al 3P per una salutare ed obbligatoria doccia, abbiamo fatto ritorno alla polveriera per la celebrazione della S. Messa come sempre officiata da Don Nicola che ha avuto parole di incoraggiamento per l’esperienza che stavano vivendo i nostri giovani e per gli ideali proposti dagli alpini. Rientrati al campo e consumata la cena, anche se definirla cena è riduttivo (grazie ancora allo staff della cucina) ci siamo ritrovati in sala riunioni per un incontro con l’amico alpino Daniele Radaelli  che ha parlato, utilizzando dei supporti video, ai ragazzi del significato del volontariato nella Protezione Civile e dell’impegno dei singoli volontari che dedicano il loro tempo a questa istituzione. Personalmente, di tutta la “lezione” quello che mi ha colpito è stata una delle ultime immagini presentate che mostrava l’intervento delle squadre idrogeologiche che erano intervenute per una emergenza la notte di Natale del 2014, questo per dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, che quando si prende un impegno come quello della P.C. bisogna saper mettere da parte gli interessi personali e mettersi a disposizione senza se e senza ma. Terminata la parte ufficiale è iniziata quella ufficiosa e, come direbbe qualcuno: “sono ragazzi”, fino all’ora della ritirata i bocia si sono scatenati al suono della musica che poco aveva di alpino, ma certamente li ha fatti divertire, poi a nanna. Domenica mattina sveglia alla solita ora e reazione fisica precedente la colazione dopodiché, suddivisi in plotoni, i nostri hanno avuto a turno un incontro nella sede della Colonna Mobile Regionale con Paolo Brambilla che ha spiegato e mostrato loro le attrezzature utilizzate in caso di intervento idrogeologico, una gara di soft-air con tiro a segno con carabina e pistole (naturalmente non vere) che costituivano punteggio per la gara di plotoni, ed infine nel piazzale dei mezzi una dimostrazione di utilizzo di una motopompa. Naturalmente essendo una gara anche in questo caso, cronometro alla mano, i plotoni si sono dovuti  mettere in gioco ed insieme attrezzare la scena con lo srotolamento delle manichette, il fissaggio alla motopompa, e lo svuotamento di un serbatoio con travaso in un altro, anche se non sono mancati momenti di…doccia comunitaria. Il pranzo già preannunciava l’ultimo momento insieme e i ragazzi sembravano intuire che si avvicinava il momento di separarsi, anche se in programma c’era ancora l’incontro con Fabrizio Balliana e il Presidente Boffi che tiravano le somme di questa edizione del Campo Scuola che terminava con la cerimonia dell’ammainabandiera e l’arrivo dei primi genitori venuti a riprendersi i propri figli che tornavano a casa certamente arricchiti da una esperienza diversa dal solito, ma certamente stimolante ed istruttiva. Permettetemi qui di ringraziare (anche se so già che mi odieranno per questo) quanti si sono prodigati per la buona riuscita di questa bella esperienza a cominciare dal team che in questi mesi ha organizzato tutto, ai capiplotone, dai volontari che hanno fatto da assistenti e mano d’opera terminando con l’impagabile staff della cucina che ha saputo fare miracoli, tutta gente comunque che ha saputo mettere da parte i propri interessi in un fine settimana di luglio per dedicarsi a quelli che saranno, se non il futuro della nostra Associazione, certamente il futuro del nostro Paese. A questo proposito per dare una idea di cosa significhi volontariato, senza fare nomi (tanto sappiamo tutti chi sono) in cucina c’era una intera famiglia che fino al termine del pranzo di domenica ha svolto il compito che si era prefissato ed al termine ha salutato ed è salita sull’auto già carica partendo per le ferie, rimandate sino al termine dei lavori rispettando l’impegno preso, anche questo è essere alpini.

Franco Maggioni

 







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