ALPINI AL LICEO (Marzo 2019)
Data:
Argomento: Protezione Civile


ALPINI AL LICEO

Nell’ambito di un progetto scolastico durato una intera settimana, volto ad illustrare agli studenti del Liceo G. Bruno di Melzo le potenzialità e l’importanza del volontariato nella società civile, e che comprendeva l’intervento di esperti esterni di associazioni come Caritas e ACLI martedì 5 febbraio siamo stati invitati dalla Direzione Scolastica per parlare della nostra esperienza di volontariato in generale e della Protezione Civile in particolare. Agli incontri, oltre al sottoscritto hanno presenziato anche Enrico Marelli e Giuseppe Politi del Gruppo di Melzo che, padroni di casa, con me hanno condiviso questa bella esperienza. All’apertura della scuola siamo stati accolti dalla coordinatrice del progetto la Prof. Mara Cruini che è stata l’artefice della buona riuscita del progetto e che ci ha accompagnati nell’aula dove avremmo passato l’intera mattinata suddivisa in due incontri di due ore l’uno rispettivamente con due prime e due seconde classi alle quali abbiamo cercato di trasmettere la nostra esperienza nel variegato mondo del volontariato. Con le prime abbiamo potuto contare sull’aiuto dei Prof. Maria Luisa Caiazzo, Maurizio Resentini e la stessa Mara Cruini, mentre le seconde erano accompagnate dai Prof. Paola Gamberoni, Paola Menin e Giacomo Guazzi che durante gli incontri ci hanno dato un grande aiuto stimolando i ragazzi e le ragazze a interagire con noi.



Nel corso della mattinata abbiamo parlato della solidarietà, per noi alpini nata proprio con la costituzione del nostro Corpo che poteva contare su un sentimento di aiuto reciproco proprio delle popolazioni di montagna e che si è poi tramandato alle generazioni successive trovando un naturale sbocco nella Protezione Civile che ha avuto il suo battesimo del fuoco con il tragico evento del sisma in Friuli nel 1977. Particolare interesse nei ragazzi ha suscitato il racconto delle nostre esperienze vissute in oltre trent’anni di volontariato e i risvolti pratici, le privazioni obbligate e le situazioni a volte di imbarazzo e compromesso nelle quali si viene a trovare chi da un giorno all’altro viene catapultato in una situazione di emergenza e senza più nessun punto di riferimento ne’ tantomeno certezze sul futuro, insomma il totale stravolgimento di quella che era la sua precedente e normale vita. Infatti parlando ai ragazzi si poteva vedere sui loro volti lo stupore nell’apprendere i dettagli della vita che si svolge in un campo dopo un evento calamitoso, particolari dei quali non ci si preoccupa se non quando l’evento accade e ci si trova in prima linea ad affrontare l’emergenza. Naturalmente abbiamo anche parlato delle verifiche alle quali siamo regolarmente sottoposti per rispettare i parametri di sicurezza richiesti, dei corsi obbligatori che siamo tenuti a sostenere e della responsabilità morale che un volontario si assume aderendo alla P.C. e che lo pone a sua volta di fronte a delle scelte difficili quando deve far coincidere la disponibilità con gli affetti o i propri interessi, ma anche delle soddisfazioni che alla fine ognuno di noi si porta a casa quando l’emergenza finisce o al termine del turno si rientra alla base con la consapevolezza di avere fatto il proprio dovere e di essere riusciti a portare un po’ di conforto a gente che magari ha un disperato bisogno di sentire qualcuno vicino che lo ascolta. Che dire quindi se non che l’esperienza è stata altamente positiva, certamente da riproporre e restando a disposizione per altre “chiamate” sottolineando che in questa occasione abbiamo avuto modo di constatare l’educazione e la partecipazione degli studenti, segno del buon lavoro svolto dagli insegnanti che hanno il gravoso compito di preparare i futuri cittadini, e a Melzo ci stanno riuscendo alla grande.

Franco







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