Ragliando in salmeria (Settembre 2019)
Data:
Argomento: ANA


RAGLIANDO IN SALMERIA *

Confesso che a volte faccio molta fatica a capire il mondo in cui viviamo e capisco sempre più il detto che recita: “Non c’è limite al peggio”. Mi riferisco alla notizia diventata di pubblico dominio all’inizio di luglio e che riguarda l’odissea dell’Appuntato in congedo dei Carabinieri Pietro Sini  di 55 anni, uno dei superstiti dell’orrendo attentato di Nassiriya che il 12 novembre del 2003 costò la vita a 19 italiani, la maggior parte dei quali appunto Carabinieri. Ebbene, Sini che nell’attentato si prodigò per portare soccorso ai commilitoni feriti e riportò a sua volta gravi lesioni, fu insignito dall’allora Presidente della Repubblica Napolitano della Medaglia d’Oro al Valor Militare per il coraggio dimostrato, non si è mai visto riconoscere l’aggravamento della sua invalidità e ha deciso di protestare in maniera più che civile, partendo da Porto Torres dove vive e recandosi a Roma per riconsegnare la Medaglia d’Oro giudicata quasi una presa in giro, perché con una medaglia non ci mangi. Ora lo Stato, offeso da tutto ciò, gli presenta il conto e pretende da Pietro (mi permetta la confidenza perché in questo caso rappresenta tutti noi) il pagamento del conio della Medaglia pari a Euro 1.450 evidenziando la magnanimità di abbonargli l’importo dell’ I.V.A. (bontà loro !!!).



A questo punto non si può evitare di domandarsi come sia possibile che in un Paese dove da decenni tutti i politici parlano (parlano solo naturalmente) di togliere una volta per tutte le pensioni d’oro a parlamentari che hanno frequentato l’aula per una manciata di mesi percependo tra l’altro durante il loro mandato uno stipendio mensile di 15 volte superiore a quello che porta a casa un tutore dell’ordine, e facendo a gara per presenziare alle manifestazioni in ricordo della strage che si tengono annualmente in ogni paese italiano riempiendosi la bocca con parole come dovere, sacrificio, onore e vari bla bla bla, nessuno sia disposto a dimostrare con i fatti la riconoscenza che si deve a chi queste “parole” le ha provate sulla sua pelle. Quanto poi arrivare a  chiedere il rimborso di un riconoscimento tra l’altro non richiesto dall’interessato, ma donatogli dalla massima carica al vertice delle Forze Armate significa rasentare l’assurdo. “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi” diceva B. Brecht, ma aggiungo che chi ha la sventura o la fortuna di averli, sarebbe meglio che li onorasse o per lo meno, non li denigrasse.

Il Mulo

 

·         * per i non addetti, la salmeria era la scuderia dove venivano ricoverati i muli e dove i conducenti si  scambiavano pettegolezzi come questo, fra i ragli delle jeep a pelo.







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