Vardirex 2019 (Dicembre 2019)
Data:
Argomento: Protezione Civile


VARDIREX  2019

Nella settimana dal 5 al 10 novembre si è tenuta l’ESERCITAZIONE di Protezione  Civile denominata VARDIREX 2019, giunta quest’anno alla sua seconda edizione e dislocata in tre basi di lavoro (2 in Liguria e 1 in Lombardia).  Questa esercitazione, unica nel suo genere perché coinvolge circa 850 operatori tra volontari dell’Associazione Nazionale Alpini e militari dell’Esercito che operano, seppur nelle rispettive specialità, in sintonia al fine di testare le capacità operative dei partecipanti simulando l’intervento in caso di calamità causata da terremoto o grandi alluvioni predisponendo un vero campo di accoglienza provvisto di ogni necessità, dalle tende pneumatiche, al posto medico, alla cucina, alla mensa, ai servizi igienici e docce, sala radio operativa e centro logistico/informatico. 



Noi volontari del 2° raggruppamento, che comprende le Sezioni di Lombardia ed Emilia Romagna, avevamo come base logistica la zona industriale San Grato di Lodi nell’area di competenza dei magazzini comunali e del bacino idrico e siamo arrivati sul posto all’alba di mercoledì 6 iniziando subito l’allestimento del campo base togliendo dai container le tende pneumatiche che alla fine risulteranno essere una dozzina con una capienza di quasi 100 persone. Di lavoro ce n’era per tutti e nel primo pomeriggio il campo poteva dirsi operativo anche se per tutto il periodo dell’esercitazione, ad iniziare dal montaggio, il tempo non ci ha lasciato tregua sfornando un temporale dietro l’altro. La mattina di giovedì, mentre i militari del 10° Rgt. Genio Guastatori operava sul torrente Muzza nella realizzazione di un ponte Bailey, noi ci recavamo a Montanaso Lombardo presso la cava Belgiardino dove abbiamo allestito una stazione di alto pompaggio con l’utilizzo delle gigantesche motopompe Goldwin capaci di portare l’acqua a oltre un chilometro di distanza e strumenti determinanti in situazioni emergenziali alluvionali di particolare criticità e complessità, stendendo le tubature per un centinaio di metri dimostrando la capacità operativa dell’intera struttura anche alla delegazione della Protezione Civile di regione Lombardia giunta a visionare quanto stavamo facendo. Al termine della “dimostrazione”, quasi una prova per il giorno successivo, abbiamo recuperato tutta l’attrezzatura e ricaricato i camion facendo ritorno alla base. Il programma del venerdì prevedeva il rifacimento dell’esercitazione questa volta però coprendo una distanza dal punto di pescaggio a quello di scarico di circa un chilometro e la prova si doveva svolgere su tre turni operativi che avrebbe coinvolto tutti i volontari anche con un’ultima esercitazione notturna alla presenza anche di molte autorità a cominciare dal nostro Presidente nazionale Sebastiano Favero e dal Capo della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli. Purtroppo un grave incidente occorso ad un volontario della Sezione di Bergamo ha costretto nel primo pomeriggio i responsabili ad interrompere l’esercitazione limitando ad una sola “prova” il programma, ma dimostrando comunque la preparazione e competenza dei volontari impegnati nell’evento. Ritirate quindi tutte le attrezzature siamo rientrati al campo dove nel tardo pomeriggio sono giunte tutte le autorità per la chiusura ufficiale dell’esercitazione. La mattina successiva è iniziato lo smontaggio dell’intera struttura del campo base che è terminata nel pomeriggio, questa volta finalmente rallegrati da una bella giornata di sole che ci ha permesso di lavorare all’asciutto e senza particolari disagi. Bilancio comunque positivo che ha dimostrato la capacità operativa delle varie componenti della P.C. alpina e che integrando i volontari di varie Sezioni crea l’indispensabile unione che alla fine costituisce la vera forza associativa.

Franco Maggioni







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