La guerra in Russia (Marzo 2020)
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La guerra in Russia con gli occhi di Croci Luigi


11 settembre 1942 i Russi avevano passato il fiume Don attacando i nostri in prima linea poi la mia compagnia va all’asalto i russi si sono ritirati nelle loro posisioni ma fanno un sbarramento con i mortai, un fuoco terribile su di noi.

 

A militare a Ventimiglia

Quando sono partito per il militare dovevo andare a Ventimiglia non sapevo dovera poi ho saputo che era in Liguria e c’è il mare ero  contento cosi potevo vedere il mare che non lavevo mai visto arrivati  a Ventimiglia la stazione era stata bombardata entriamo in una baracca aspettare che veniva la musica accompagnarmi sapevano che quel giorno venivano le reclute. Il mio Reggimento aveva combattuto in Francia erano verso il ….    e il monte grosso. Erano diciotto mesi che ero a militare c’è ordini che dovevamo andare in Russia eravamo in pensiero andare a fare la guerra ci pensavamo tutti anche quelli che avevano fatto già due guerre. Arriva il Re passiamo in rassegna i ultimi quindici giorni a Ventimiglia cera tanta gente che venivano trovare i suoi figli o fratelli  per vederli e salutarli forse per l’ultima volta, quando facevamo le marce vedevo per tre o quattro chilometri soldati una lunga colonna pareva che tutti i soldati D’Italia erano a Ventimiglia ma cera solo  un reggimento in giro per Ventimiglia si vedeva solo che soldati.



Al sei Luglio partiamo per il  fronte. dopo un lungo viaggio arriviamo in una stazione infuori dell’abitato. facciamo una marcia di cinque o sei ore per arrivare in un bosco dove cerano soldati che erano arrivati un giorno o due giorni prima di noi dopo due giorni partiamo credevo  di camminare un giorno o due e poi arrivare a fronte poi invece camminiamo per tanti giorni abbiamo fatto seicento chilometri con il zaino sempre in spalla e sotto anche al sole si arrivava sfiniti dalla stanchessa veniva sete e fame ogni sera piantavamo la tenda si andava a prendere l’acqua per lavare la  gavetta e un po’ i piedi poi si riempiva ancora per il mattino e sulla marcia verso le autobotti ma quell’acqua non si poteva bere chissà cosa li mettevano dentro i soldati andavano nei paesi anche se cerano due o tre chilometri per prendere acqua anche per i suoi compagni cosi facevano più fatiche ancora dei altri ma prima che arrivavano con l’acqua eravamo quasi arrivati, andavano in quattro ogni volta ma uno poteva restare a curare i zaini e i altri andare solo con le boracce non con il zaino e una decina di boracce fortuna che tante volte salivano dietro ai camion forse i  autisti si fermavano per farli salire nel vederli tanto carichi poi arrivavano alla colonna si fermavano  per far scendere e per dare le boracce ai compagni sapevano che avevano una grande sete ne abbiamo visto del bello  e del brutto al fronte e in ritirata ma tutta quella colonna che si vedeva nelle marce in Italia e in Russia in ritirata si vedevano tanti soldati per lunghi chilometri, ma erano soldati di tutta l’armata che più di una terza parte il fronte non l’anno visto, il pericolo tanti lavrà visto nella ritirata e dei bombardamenti, ma quelli che erano in prima linea a far barriera e quelli di rincalzo del Reggimento si sono salvati una compagnia in tutto poi tutti i altri che si sono salvati i conducenti l’artiglieria la sussistenza i zappatori i telegrafisti e furieri e  magazzinieri che il fronte non l’anno visto però nella ritirata anche loro l’anno vista brutta con quel freddo nebbia e tormenta  e fame che tanti di loro anno dovuto rimanere nelle isbe Russe perché  si sono ammalati del gran freddo, la ritirata è stata tremenda ogni giorno trenta ho quaranta  chilometri ci sono state sei o sette volte che si camminava giorno e notte A notte o giorno si fermavano nei paesi a cercare da mangiare e poi via lo sanno solo quelli che anno fatta quella ritirata che fatiche più che i atleti che fanno ogni giorno tanti chilometri per allenarse.

                                                                                            







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