RELAZIONE MORALE 2020 (Luglio 2021)
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Argomento: Gruppo


 

RELAZIONE MORALE 2020


Come si può chiaramente supporre, questa relazione non potrà evitare di  tenere conto della situazione particolare causata dalla maledetta epidemia del COVID-19 che ha letteralmente stravolto la vita di tutti noi e di conseguenza anche quella associativa a tutti i livelli, dalle iniziative di Gruppo sino all’annullamento della nostra Adunata Nazionale per il secondo anno consecutivo. Ma se tutto ciò ha comportato un malessere morale e psicologico per aver dovuto rinunciare alla possibilità di incontrarci, stare insieme e poterci dare la possibilità di adempiere ai nostri doveri associativi, anche nei confronti delle gente, la perdita maggiore riguarda la scomparsa all’interno di Gruppi e Sezioni specialmente delle zone del nord, le maggiormente colpite, di tanti, troppi alpini ed amici che nel corso dell’anno ci hanno lasciati, a volte senza neppure poterli salutare ne’ accompagnare nell’ultimo viaggio così come è da sempre nostra abitudine. Anche il nostro Gruppo è stato purtroppo colpito da questi lutti nelle persone di Bruno Polingher, Socio e valido Consigliere e di Ignazio Torno, capogruppo di Arconate da molto tempo sempre presente alle nostre manifestazioni e papà di Cristina, compagna del nostro Angelo Morlacchi, invito quindi tutti a ricordarli insieme agli altri nostri sconosciuti fratelli di penna con un attimo di raccoglimento.



Naturalmente la situazione venutasi a creare ci ha costretto ad annullare tutti gli appuntamenti che davamo per scontati e che facevano parte del nostro tran tran associativo, e solo ora ci rendiamo conto di quanto erano importanti quelle iniziative che magari un po’ ci pesavano ma che ora saremmo felici di “dover” onorare. In primis naturalmente la nostra Adunata Nazionale, come già detto annullata in due occasioni, e a seguire tutte  le manifestazioni sia a carattere nazionale che di Sezione fino ad arrivare a quelle che da sempre erano in calendario nel nostro Gruppo come l’incontro con le Scuole in occasione del 4 novembre, o il vin broulè la notte di Natale come è stato fatto nell’oramai lontano 2019. Comunque, questa situazione di stallo non ha impedito, nel corso dell’anno di poter tener fede al nostro motto “ONORARE I MORTI AIUTANDO I VIVI”, anzi a mio parere in questo 2020 gli alpini hanno saputo dimostrare la volontà di esserci quando e dove serviva la loro presenza. A livello nazionale il caso più eclatante è stata la realizzazione a Bergamo in tempi da record dell’Ospedale da campo, oramai per tutti l’ “Ospedale degli Alpini”  che è stato fondamentale nei giorni della prima ondate epidemica e tutt’ora presidio indispensabile gestito, non dimentichiamolo dai nostri volontari che dallo scorso marzo, in turni che coinvolgono tutte le Sezioni italiane, svolgono il servizio in loco e realizzato con il contributo di tutti i Gruppi compreso il nostro grazie alla generosità dei soci, mentre come Sezione sono sempre stati tenuti aperti i contatti con i Gruppi utilizzando i grandi spazi a disposizione al 3P di Cesano Maderno o gli strumenti informatici che ci hanno permesso delle video riunioni durante tutto l’anno terminando con la celebrazione, a ottobre, della S. Messa in ricordo dei Soci defunti e da quella in Duomo al 13 dicembre. Sempre a livello sezionale ricordiamo la raccolta fondi natalizia con la distribuzione dei pacchi alimentari, nonché la tavola rotonda organizzata lo scorso 10 ottobre sul tema del futuro associativo ed il ripristino della leva che ha toccato l’importanza e l’attualità dell’argomento evidenziato dalla situazione attuale che vede gli alpini in prima linea e sempre disponibili ma con una domanda pressante: fino a quando?    Fin quando ci saranno gli alpini che se però non potranno contare su un avvicendamento generazionale, non saranno più in grado di fornire quel supporto considerato attualmente indispensabile nelle emergenze. Per quanto riguarda il nostro Gruppo, dall’ultima assemblea, anche approfittando degli spiragli offertici nel periodo precedente la pandemia e a cavallo tra le due ondate, nel 2020 abbiamo potuto effettuare alcuni disnarelli, indispensabili alla sopravvivenza economica del Gruppo, il falò di S. Antonio, ed essere presenti, seppur in forma simbolica alle manifestazioni per il 25 aprile e del 4 novembre, nonché essere disponibili al prezioso servizio in Parrocchia per lo svolgimento della S. Messa, impegno che prosegue tutt’oggi grazie alla disponibilità di alcuni volonterosi Soci. Sempre a livello di volontariato nell’emergenza COVID, alcuni di noi si sono messi a disposizione dell’Amministrazione Comunale per la consegna di medicinali, spese alimentari e confezionamento e distribuzione di mascherine alla popolazione sanvittorese, servizio anche questo tutt’ora attivo. Attualmente alcuni soci del Gruppo stanno collaborando nel servizio a supporto delle vaccinazioni presso il centro vaccinale allestito presso la multisala di Cerro Maggiore. Nel corso dell’anno i Consiglieri del Gruppo si sono comunque tenuti in contatto usufruendo anche in questo caso delle tecnologie informatiche ed arrivando puntualmente nelle case dei Soci con il nostro Notiziario PENNA NERA che, grazie all’impegno di Maurizio, ha sempre rispettato l’uscita mensile. Anche a  livello di Protezione Civile bisogna dire che quest’anno ha richiesto molto e i volontari sono stati chiamati ad operare sia sul campo con la distribuzione di mascherine e presidi medici nel corso della prima ondata in diverse zone di Milano e con i servizi presso il deposito di Rho Fiera o al 3P per la sistemazione di materiale come le brandine e tende destinate agli ospedali da campo e per non farci mancare nulla ci sono stati anche due interventi operativi con le alluvioni che hanno colpito le zone di Lavena Ponte Tresa a giugno e a Nonantola (MO) lo scorso dicembre. Sempre come P.C. abbiamo avuto incontri con gli studenti del Liceo G. Bruno di Melzo e con i ragazzi del’Oratorio di Solaro ospiti la scorsa estate della nostra sede al 3P di Cesano Maderno, mentre la S.I.A. è riuscita ad effettuare solo tre delle uscite previste. L’unico dato positivo in questa situazione, oltre ad avere dimostrato l’efficienza della macchina organizzativa dell’A.N.A. in questa emergenza storica, è stato l’incredibile aumento delle domande di iscrizione nelle file della nostra Protezione Civile specialmente da parte di giovani che sentendo il bisogno di mettersi a disposizione degli altri vogliono affidarsi alla serietà e alla competenza di chi ha saputo guadagnarsi sul campo il rispetto delle Istituzioni e stimolando la Sezione ad investire in attrezzature e dotazioni per il nucleo sezionale. Il prestigio di cui gode la nostra Associazione è stato ufficializzato anche con il fatto che a seguito di una delibera della Commissione Affari Regionali della Regione Lombardia,  il 2 aprile di ogni anno la Lombardia celebrerà la “Giornata Regionale della riconoscenza per la solidarietà ed il sacrificio degli Alpini” per l’impegno e l’esempio dimostrato anche con gli incontri con gli studenti e l’esperienza dei Campi Scuola. Da notare che il Consiglio Regionale ha approvato, caso alquanto raro, questa proposta all’unanimità, e che la scelta del 2 aprile non è casuale, ma è una data simbolica in quanto in quel giorno del 2020 è stato ufficialmente inaugurato l’Ospedale da campo degli Alpini a Bergamo.  Naturalmente se riconoscimenti come questo non possono che farci piacere, allo stesso tempo ci caricano di una responsabilità morale che ognuno di noi ha il dovere di rispettare sempre nella vita ed in particolar modo quando indossiamo il nostro Cappello, per il resto quello che chiediamo alle Istituzioni ed Amministrazioni è di poter continuare a fare ciò che abbiamo sempre fatto e cioè poter tramandare alle nuove generazioni quelli che sono i nostri ideali e le lezioni che ci hanno tramandato i nostri Veci. E parlando di Veci, non posso esimermi dal lanciare una ulteriore e sentita preghiera, si una preghiera, ai nostri giovani, alla generazione che avrebbe dovuto e dovrebbe raccogliere il testimone da chi, anche a causa di questa pandemia che obbliga i più anziani a riguardarsi e non uscire da casa, rischia di lasciare un vuoto all’interno delle nostre sedi e nell’Associazione, senza dimenticare che anche a livello economico la situazione è alquanto critica in quanto da più di un anno abbiamo avuto esclusivamente spese non supportate dall’unica fonte di sostentamento costituita dal nostro disnarello mensile. Ragazzi, tutti noi prima di voi abbiamo avuto responsabilità lavorative e famigliari che magari male si accompagnavano agli impegni associativi, ma sappiamo anche che con la buona volontà è possibile conciliare entrambe le cose, non si chiedono sacrifici improbi, ma farsi vedere ogni tanto, mettersi a disposizione del Gruppo magari chiedendo se c’è bisogno di una mano senza aspettare di sentirselo chiedere, o anche solo telefonando ai soci più anziani per un saluto, farebbe veramente la differenza. Molte volte mi avete sentito fare questo discorso, ma ora più che mai il futuro associativo e del Gruppo è nelle vostre mani e sta a voi dimostrare se l’appartenenza all’A.N.A. significa qualcosa o si riduce a  togliere la polvere al Cappello alpino posto su una mensola in soggiorno e credetemi, se le cose dovessero ulteriormente peggiorare difficilmente avremmo ed avreste la possibilità di rimediare e resterebbe solo il rimpianto di essersi girati dall’altra parte per pura pigrizia e sarebbe una ulteriore sconfitta per chi in voi ci ha creduto e ha costruito quello che oggi abbiamo e la considerazione della quale oggi godiamo. Non voglio sembrare drammatico, ne’ disfattista, ma a mio parere questo è il peggior periodo che la nostra Associazione si trova ad affrontare perché a differenza del passato l’eventuale passaggio di consegne è e sarà troppo drastico e già ora vediamo le conseguenze di un anno in cui anche i soci sempre presenti si sono abituati a rimanere in casa, per questo rivolgo nuovamente l’accorato appello agli alpini dell’età “di mezzo” affinché questa situazione non diventi irrecuperabile. Chiedo quindi, da ora in avanti, di dimostrarmi che i miei timori sono infondati e di potervi leggere una prossima Relazione Morale improntata alla rinascita e al ringraziamento per l’aiuto ricevuto. Chiudo ringraziando quanti, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia nel corso dell’anno hanno contribuito a mantenere un legame fra i Soci, alle famiglie che hanno perso un loro caro e a quanti hanno avuto difficoltà a tirare avanti con l’augurio di una rinascita in tutti i campi. Viva l’Italia, viva gli Italiani e viva gli Alpini.

                                                                                                   Il Capogruppo







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