Ricordo di un eroe (Gennaio 2024)
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RICORDO DI UN EROE

Domenica 19 novembre una piccola delegazione del nostro Gruppo, su richiesta della Baronessa Anna Caccia Dominioni, figlia del Col. M.O.V.M. al quale il nostro sodalizio è intitolato, ha partecipato a una semplice ma sentita cerimonia presso la tomba dell'eroe di Al Alamein e realizzatore del Sacrario Italiano laggiù realizzato che raccoglie le salme dei caduti in terra egiziana. Erano presenti anche le delegazioni dei Bersaglieri e Paracadutisti le quali Sezioni sono come noi sono dedicate all’illustre figura ed insieme abbiamo reso il doveroso omaggio.  Caccia Dominioni nacque nel 1896 e all'inizio della Grande Guerra si arruolò volontario come soldato semplice nei Bersaglieri per poi frequentare la Scuola Ufficiali e passare da tenente al Genio pontieri guadagnandosi una Medaglia di Bronzo al V.M. e combattendo sul Carso, Brenta e in Libia sino al termine del conflitto. Richiamato in servizio per la guerra d'Etiopia e nella campagna del Nord Africa, partecipò alle due battaglie di Al Alamein dove ricevette la Croce di Ferro dal Gen. Rommel passando successivamente nei Paracadutisti della "Folgore" guadagnandosi un Medaglia d'Argento al V.M. Rientrato in Italia assunse il comando del Genio Guastatori ad Asiago fino all'8 settembre 1943 quando entrò a far parte della 106° Brigata Partigiana "Garibaldi" e nel '44 arrestato e scarcerato per due volte diventò Capo di Stato Maggiore del Corpo Volontari Lombardi per la libertà e per la sua partecipazione alla lotta per la liberazione ricevette una Medaglia di Bronzo al V.M. Dopo la guerra iniziò la missione di recupero nel deserto africano alla ricerca dei Resti delle salme dei Caduti di ogni nazionalità che vennero tumulati nel Sacrario Italiano da lui progettato e voluto ad Al Alamein. Si spense a Roma all'età di 96 anni nel 1992. Nel corso della cerimonia voluta dalla figlia Anna, che ha ricordato con commozione la figura del padre, sono state recitate le preghiere delle tre Armi presenti alla commemorazione svoltasi in modo intimo ma sicuramente molto più sentita perché vissuta col cuore.

 

Franco Maggioni









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