Altro giorno, altra scuola (Marzo 2024)
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Argomento: Scuole


ALTRO GIORNO, ALTRA SCUOLA

 ….e una settimana dopo, esattamente martedì 6 febbraio,  abbiamo replicato in un altro plesso e precisamente alla Scuola Secondaria di Primo Grado “G: Ungaretti” di San Giorgio su Legnano, invitati dalle insegnanti a ripetere l’esperienza, per noi nuova in quel paese, per dare modo, come richiesto da loro,  anche a quegli studenti di usufruire della possibilità di un salto nella storia così come i loro compagni sanvittoresi e questa è l’ennesima dimostrazione del fatto che se gli insegnanti condividono i nostri ideali la strada è già certamente tracciata. Infatti sin dal momento dell’accoglienza ci siamo subito sentiti a casa e abbiamo potuto fare la conoscenza delle ragazze e ragazzi delle classi 3°D e 3°F tutti riuniti nella stessa aula video che coordinati dai docenti Fiorella Cerini, Marta Malgrati, Antonella Buonanno e Roberto Gelli, hanno condiviso per quasi due ore l’incontro che ha cercato di coinvolgerli nella dura realtà che ha purtroppo accompagnato soldati e civili costretti a vivere gli orrori della guerra. Infatti lo scopo di questi incontri non è certamente quello di illustrare le cause e le conseguenze del primo conflitto mondiale, in questo gli insegnanti sono certamente e naturalmente più qualificati e preparati di noi, ma di far capire le condizioni di vita che hanno accompagnato per oltre 4 anni i soldati e una popolazione catapultati in uno scenario di morte e privazioni che andavano ad assommarsi ad una vita già grama di suo, con uno strascico di difficoltà e disagi protrattosi anche dopo la fine del conflitto a causa dei tantissimi feriti e soprattutto mutilati che, tornati a casa, diventavano quasi un “peso” in una società prevalentemente agricola a causa della propria invalidità che inibiva il lavoro manuale. E le immagini che venivano proposte, a volte crude, mostravano lo stato di degradazione in cui dovevano sopravvivere per giorni e mesi nelle trincee, fra sporcizia, malattie e a volte inedia in una snervante attesa, nonché le ardite opere ingegneristiche realizzate, specialmente in alta quota, per sopravvivere in condizioni meteorologiche estreme. E dobbiamo dire che l’iniziale timore derivante dal fatto di dover tenere una quarantina di ragazzi in aula per due ore si è alla fine dimostrata infondata, infatti tutto è andato nel verso giusto e grazie all’esperienza maturata in tanti anni di incontri ho potuto notare, a parte alcuni fisiologici casi,  un interesse verso le parole e le immagini che venivano loro proposte ed alla fine il fatto di avere un numero maggiore di “pubblico” ci ha permesso di affrontare la mattinata senza bisogno di guardare l’orologio col timore di “sforare” il tempo a disposizione e dando modo ai ragazzi di entrare più in sintonia con noi. Che dire quindi se non rinnovare il ringraziamento alla Direzione e alle insegnanti per la possibilità concessaci di assolvere all’art. 2 del nostro Statuto associativo:  "l'Associazione Nazionale Alpini si propone di tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta" e naturalmente agli Alpini noi associamo ogni soldato di qualsiasi arma e di qualsiasi nazionalità anche perché come diciamo ai ragazzi, le possono anche chiamare “bombe intelligenti” ma non potranno mai sopperire all’ignoranza umana.

Franco Maggioni









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