Un Condono per i bugiardi
Alla chetichella, senza troppo clamore, è entrata in vigore la legge n° 194 del 22 agosto 2007 che offre a coloro che hanno evitato il servizio militare dichiarandosi obiettori di coscienza la possibilità di rinunciare a tale condizione e quindi di poter usare le armi, arruolarsi in corpi armati o nell’industria degli esplosivi, come prima era loro vietato.
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L’articolo 7 dice proprio così: “rinunciare”, finalmente ammettendo implicitamente che si trattava di un privilegio e di un’agevolazione ( no si “rinuncia” a uno svantaggio! ) rispetto a chi la naja l’ha trascorsa lontano da casa, sottoposto alla disciplina e ai codici penali militari, nonché alle fatiche e ai pericoli reali e potenziali della vita militare. In cambio, dice la legge, i rinunciatari potranno essere richiamati in caso di mobilitazione: di che utilità potranno essere in combattimento questi soldati senza addestramento e di dubbia affidabilità è tutto da stabilire, naturalmente. Probabilmente, finirebbero ancora una volta imboscati al sicuro nelle retrovie, secondo la loro vocazione.
E’ infatti chiaro che ad usufruire di questa nuova legge saranno soprattutto gli obiettori di comodo, perché si deve presumere che pochi di quelli sinceramente convinti cambieranno idea (crescendo e maturando, può comunque succedere…). Perciò la legge si traduce in un’equiparazione totale del servizio civile a quello militare cancellando ogni differenza tra le conseguenze delle due diverse scelte di vita. Essa premia, di fatto, i bugiardi che prima hanno sfruttato la situazione per restare vicino a casa, conservare i contatti con la famiglia ( spesso dormendo a casa e godendo della cucina della mammina ), con gli amici, con la morosa e magari con l’ambiente di lavoro (quello da riprendere o quello da trovare, dopo il congedo), e che ora potranno non pagare nemmeno le poche conseguenze negative della loro furbizia.
G.F.