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Associazione Nazionale Alpini - Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI) tel: 3333450040 - sanvittoreolona.milano@ana.it
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Gruppo Alpini San Vittore Olona


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Successivo 3 Eventi.

Data Evento Descrizione
11/11/25
21:00
 
al
 
23:00
 Serata di Consiglio
15/11/25
08:00
 
al
 
20:00
 Colletta del Banco Alimentare
19/11/25
14:30
 
al
 
17:00
 Castagnata alla Casa Famiglia
tutti gli eventitutti gli eventi festeradunicoriconsiglioincontri
esibizionidisnarelloprotezione civilemanifestazioni 

Onorare i morti... (Novembre 2025)
Gruppo

ONORARE I MORTI…

aiutando i vivi, questo è il motto degli Alpini che, credo, l’incontro di giovedì 9 ottobre del Tenente in Ruolo d’Onore ed insignito della Croce d’Argento al merito dell’Esercito Luca Barisonzi con circa 180 studenti di seconda e terza media della Scuola Media “G: Leopardi” di San Vittore Olona abbia degnamente onorato. Confesso che attendevo con ansia questo momento che abbiamo programmato più di un anno fa visti gli innumerevoli impegni che vedono Luca portare soprattutto nelle scuole la sua testimonianza sulla sua vita, la sua volontà di arruolarsi e di diventare alpino, sino al tragico attentato in Afghanistan nel 2011 che lo ha costretto su una sedia a rotelle, nonché la spinta per ricominciare a vivere, la stessa che ha poi dato il titolo al suo ultimo libro: “Storia di una rinascita”. Una insegnante mi ha detto alla fine dell’incontro che non aveva mai visto gli studenti così attenti e silenziosi ed infatti per oltre un’ora nell’auditorium della scuola si è sentita solo la voce di Luca che, accompagnato dalle immagini, ha raccontato della sua esperienza da quando era bambino, agli impegni sportivi, al suo desiderio di vestire la divisa e dell’amicizia con i commilitoni in missione con lui in Afghanistan a Bala Murghab, dei rapporti con la popolazione locale e i bambini, passando per il giorno dell’attentato nel quale perse la vita l’amico e alpino Luca Sanna del quale avevano appena festeggiato il compleanno. Il racconto è poi proseguito con la spiegazione delle lunghe cure alle quali Luca si è sottoposto rientrato in Italia e di come la sua straordinaria forza di volontà unita a una grande costanza e tenacia gli ha consentito, a dispetto delle previsioni mediche, non solo di recuperare fisicamente alcune funzioni che inizialmente davano per perse definitivamente, ma anche di affrontare nuove sfide quali la salita sul Monte Rosa al Rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita e al ritorno all’attività agonistica nel Gruppo Sportivo paraolimpico dell’Esercito e terminando con quella che lui stesso ha definito la sua più grande vittoria: diventare padre di una splendida bambina, Bianca che è oggi la sua più grande gioia suscitando in tutti una grande commozione. Poche volte ho avuto occasione di vedere adolescenti alzarsi in piedi per applaudire una testimonianza così toccante, segno che le parole e l’esempio di Luca hanno fatto breccia nel cuore dei ragazzi. Come ho avuto poi modo di dire al termine dell’incontro, quello con Luca è stato l’ultimo tassello di una serie di manifestazioni e cerimonie che abbiamo offerto alla cittadinanza in occasione del nostro 70° anniversario di fondazione e non potevamo concludere in modo migliore questa ricorrenza offrendo ai ragazzi adolescenti un forte motivo di riflessione sui veri valori della vita e della resilienza che consente di poter risollevare la testa di fronte alle più tragiche difficoltà e tramutarle in stimoli per andare avanti. Grazie quindi a Luca, al corpo insegnante e alla Direzione Didattica che ci ha consentito di vivere questa esperienza unica con la certezza che tutti gli studenti sono usciti da questo incontro certamente arricchiti.

Franco

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La mostra storica (Novembre 2025)
Gruppo

LA MOSTRA STORICA

Che dire sulla mostra storica di reperti della 1° e 2° guerra mondiale che si è svolta dal 4 al 6 ottobre nei locali della nostra Sede e che ha visto, dopo l’inizio sonnecchioso della giornata di sabato, una buona affluenza di persone, se non che l’impegno porta a gratificanti risultati. La manifestazione si è aperta la mattina di sabato quando alle ore 10 abbiamo ufficialmente inaugurato la mostra alla presenza del Sindaco Zerboni e davvero poche persone, (evidentemente il giorno designato alla spesa non ammette deroghe) e comunque noi non ci siamo scoraggiati ed abbiamo accolto i rari visitatori con cortesia illustrando l’utilizzo dei cimeli esposti e raccogliendo sempre consensi e complimenti per la fattura degli stessi e la disposizione nella nostra baita che si è dimostrata la perfetta sede per un simile evento. Il sabato pomeriggio come da programma abbiamo ospitato in buon numero i nostri amici Cinofili di Nerviano che hanno effettuato una esercitazione molto apprezzata dai presenti, specialmente i bambini, che hanno partecipato attivamente all’esibizione dei bellissimi  e altrettanto bravi cani che in quattro e quattr’otto andavano a scovare i “dispersi” nascosti in cassoni ed altri nascondigli. Il giorno successivo finalmente abbiamo avuto durante tutta la giornata una buona affluenza praticamente ininterrotta che non ha mai comunque creato sovraffollamento nel locale e siamo giunti a sera quando, a mostra chiusa, abbiamo ricevuto la richiesta da parte dell’Onorevole Mario Mantovani, deputato Europeo nonché sindaco di Arconate di poterci raggiungere e visitare la nostra esposizione, cosa che ci ha fatto grande piacere consolidando la collaborazione che da sempre c’è fra noi e la Casa Famiglia che porta il suo nome.

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Mattinata con gli alpini (Novembre 2025)
Gruppo

MATTINATA CON GLI ALPINI

IL GIORNO 6 OTTOBRE, ALLA MATTINA, CI SIAMO RITROVATI A SCUOLA CON GLI ALPINI DI SAN VITTORE OLONA. CI HANNO ACCOMPAGNATI ALLA LORO SEDE, DOVE È ESPOSTA UNA COLLEZIONE DI RESIDUATI BELLICI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, MESSA IN MOSTRA IN OCCASIONE DEL 70°ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL GRUPPO ALPINI SANVITTORESI. ABBIAMO VISTO DELLE BOMBE, GRANATE, L’ATTREZZATURA DEGLI ALPINI, LE MAZZE DELL’ESERCITO AUSTRIACO, UNA RADIO PORTATILE E UNA FASCETTA CHE VENIVA APPLICATA ALLA ZAMPA DI UN PICCIONE VIAGGIATORE PER TRASPORTARE I MESSAGGI. ABBIAMO POI GUARDATO  DEGLI INTERESSANTI FILMATI SULLA PRIMA GUERRA MONDIALE CHE CI HANNO EMOZIONATO. DA ALTRI FILMATI ABBIAMO SCOPERTO CHE GLI ALPINI , OLTRE AD ESSERE UN CORPO MILITARE, COLLABORANO CON LA PROTEZIONE CIVILE E INTERVENGONO IN CASO DI CALAMITÀ NATURALI. AL TERMINE DELLA VISITA CI HANNO OFFERTO DELLE BEVANDE: SUCCHI DI FRUTTA, TÈ AL LIMONE E ALLA PESCA. INOLTRE CI HANNO REGALATO UN PORTACHIAVI COMMEMORATIVO DELL’ANNIVERSARIO. QUESTA ESPERIENZA CI HA FATTO CAPIRE QUANTO HANNO SOFFERTO I SOLDATI E I CIVILI DURANTE LA GUERRA, E CI INSEGNA CHE NOI, FUTURI RESPONSABILI DEL MONDO, DOBBIAMO FARE DI TUTTO PER EVITARE GLI ERRORI DEL PASSATO.

I BAMBINI DELLE CLASSI QUINTE

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A bocce ferme (Novembre 2025)
Gruppo

 A BOCCE FERME

Sono appena rientrato da Marcallo dove, insieme al buon Enrico, abbiamo riconsegnato all’amico Renzo del Gruppo di Magenta i reperti che ci ha gentilmente prestato per allestire la mostra che per tre giorni ha visto amici e concittadini frequentare la nostra Sede e che hanno gratificato l’impegno profuso dai volontari per rendere possibile questa manifestazione. L’altro gruppo di reperti è già rientrato a casa di Fiorenzo, l’amico di Rescaldina che ci ha coadiuvato in tutti questi giorni fornendo ai visitatori spiegazioni dettagliate ed aneddoti relativi a quanto esposto. Tra l’altro questa iniziativa era ben la terza in ordine di tempo organizzata e proposta alla cittadinanza nel giro di tre settimane dalla stessa associazione (penso sia un record per San Vittore Olona) dopo il Coro dell’Orobica e la festa del 70° che ha visto sfilare per le vie del paese alpini e corpi musicali che hanno “svegliato” una comunità molto spesso dormiente, ma non è per questo che voglio approfittare dello spazio su queste pagine, ma per ringraziare pubblicamente quanti si sono prodigati per la buona riuscita delle nostre manifestazioni perché sin quando non siamo entrati nel vivo degli eventi non avevamo idea del lavoro ed impegno che sarebbero stati richiesti. Grazie a chi si è impegnato nella distribuzione e collocazione dei manifesti pubblicitari esposti in 5 paesi del circondario, a chi ha donato il suo tempo per la distribuzione e il successivo ritiro delle Bandiere nelle case interessate al passaggio del corteo, alle mogli, alle volontarie e volontari che si sono occupati del rinfresco il giorno della festa, a chi ha espletato le innumerevoli procedure burocratiche legate allo svolgimento di ogni evento, a chi si è occupato della preparazione della mostra montando la tensostruttura che ospitava la sala video (e l’ha poi smontata), ha procurato i reperti ed allestito fisicamente la mostra, ai Soci che hanno passato tre giorni e soprattutto tre notti in sede per custodire i reperti affidatici, a quanti hanno accompagnato ed accolto i bambini che abbiamo ospitato nella nostra baita e a quanti con la loro presenza alle nostre iniziative hanno dato un senso alle nostre fatiche. Se ho dimenticato qualcuno me ne scuso e cercherò di colmare eventuali lacune, sappiano comunque tutti che a loro va la riconoscenza mia personale e di tutto il Gruppo per la bella figura che grazie a loro ci ha permesso di indossare con fierezza il Cappello con la penna.

Il Capogruppo

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Il nostro 70° (Ottobre 2025)
Gruppo

IL NOSTRO 70°

Otto giorni veramente intensi quelli compresi fra sabato 13 e domenica 21 settembre quando hanno preso il via ufficialmente le manifestazioni in occasione del 70° anniversario della fondazione del nostro Gruppo. A essere precisi questi due eventi sono stati solo il coronamento di un lavoro durato mesi per l’organizzazione e fare si che tutto filasse liscio e cercando di prevedere tutti gli inconvenienti che avrebbero potuto presentarsi e rovinare la festa, ma alla fine tutto è andato “quasi” per il meglio. Io parlerò solo dell’evento di sabato sera quando, presso il Santuario di San Vittore Olona, proprio di fronte alla nostra Sede, si è esibito in un applauditissimo concerto il “CORO ALPINO OROBICA Don Bruno Pontalto” che, sotto la direzione del Maestro Alberto Penuti, ha entusiasmato il folto pubblico che con molto anticipo ha occupato i posti godendosi uno spettacolo davvero di alto livello impreziosito dal fatto che i componenti del Coro, tutti provenienti dall’indimenticata Brigata “OROBICA” provengono da tutta la Lombardia e a distanza di decenni continuano a ritrovarsi per il piacere di cantare insieme e il risultato si vede. E, terminata l’esibizione “ufficiale” e dopo lo scambio di crest, la serata “ufficiosa” si è conclusa in sede per ritemprare il corpo dopo la fatica canora intervallando comunque un boccone con un canto, che dire, ce l’hanno proprio nel sangue. Un ringraziamento quindi sentito a loro per la bella serata che ci hanno donato e a Don Marco per averci concesso l’accesso al Santuario per poterne godere. E a proposito di quel “quasi” all’inizio dell’articolo, la nota negativa delle due manifestazioni organizzate riguarda la scarsa presenza dei Gruppi della Sezione e, ancor peggio, la mancata partecipazione di un terzo dei Soci del Gruppo, e tenendo presente che qualcuno è arrivato da un'altra Regione e qualcun altro aiutato dalle stampelle, ogni ulteriore considerazione è superflua.

Il capogruppo

 

 

 

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Per il 70° del gruppo (Ottobre 2025)
Gruppo

PER IL 70° DI FONDAZIONE DEL GRUPPO

Domenica 21 Settembre 2025, il nostro gruppo ha festeggiato il 70° anno di fondazione. E’ andata bene! Bel tempo, partecipazione, coinvolgimento, S.Messa, comune, discorsi, aperitivo, ristorante, interventi vari. Due righe su ogni aspetto citato. Bel tempo; credo di dover ringraziare San Maurizio, il nostro protettore, che nel calendario cadeva lunedì 22, il giorno in cui l’acqua è caduta abbondante; mentre per tutto il tempo dei festeggiamenti un bel sole ci ha accompagnati. Grazie protettore! Partecipazione; numerosa, anche se poteva esserlo di più, ma accontentiamoci ringraziando quelli che c’erano; teniamo presente che era il 70° e sicuramente per il 75° saremo molti di più (alpini del gruppo, gruppi della sezione, rappresentanti del comune, cittadinanza). Coinvolgimento; tutti i presenti li ho visti contenti di tutto, dalla accoglienza a tutti i momenti della giornata. Di sicuro hanno avuto un giudizio positivo del nostro gruppo. Bravi tutti noi! S. Messa; partecipata, ringraziamo Don Marco per le sue parole nei nostri confronti e anche della sua presenza tra noi per il resto della giornata; grazie davvero! Comune; ringraziamenti anche al sindaco Marco Zerboni, di cui conosciamo il giudizio più che positivo nei confronti del nostro gruppo. Discorsi; interventi del capogruppo Franco, del sindaco Marco, del caposezione Valerio e di altri coordinati da Gigi penna bianca, hanno dato un tocco di ufficialità all’evento; il tutto intervallato da brani alpini suonati in alternanza, dalla fanfara sezionale di Milano e dal corpo bandistico di San Vittore Olona, che ringraziamo per la bravura e disponibilità. Aperitivo; quanto lavoro dal gazebo al tendone e ai vari piatti gestiti in esclusiva da signore (grazie ragazze siete indispensabili), portate numerose che hanno accontentato tutti quelli che si sono presentati al tavolo. Ristorante; tutto bene: clima, menù, cordialità, qualità, tempi brevi, camerieri svelti, acustica da migliorare (ma eravamo una ottantina e tutti parlavano), col finale spumeggiante al ristorante Bollicine… e canti su richiesta del personale del ristorante. Interventi vari; i tavoli favorivano il colloquio tra i commensali aspettando il taglio della torta, con interventi di Franco, Valerio , Marco e prima del dolce la poesia di Luciano e, per finire canti e brindisi. E’ stata proprio una bella festa! Grazie a tutti di tutto!

                                                                                                                                  Luciano

P.S. notevole il materiale fotografico e video arrivati via WhatsApp; suggerisco di organizzare nei tempi necessari una serata in sede per tutti anche per chi non ha potuto partecipare.

 

 

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Cosa c'è dietro il settantesimo? (Ottobre 2025)
Gruppo

Cosa c'è dietro il settantesimo?


E si, dietro la ricorrenza della costituzione del Gruppo Alpini di San Vittore Olona c'è tanto lavoro, fatiche, arrabbiature ma mai rassegnazione e delusione. In una parola tanta alpinità! E' questo che vorrei cercare di raccontare lasciando ad altri la cronaca dei festeggiamenti dell'importante ricorrenza. Infatti è nella preparazione dell'evento che si manifestano al meglio le capacità organizzative, il darsi da fare, l'inventiva, la voglia di fare, la passione di noi Alpini! Ricorrenza inusuale per i Gruppi Alpini che normalmente festeggiano gli anniversari ogni venticinque anni. Ma quest'anno volevamo far coincidere la festa con il rinnovo della convenzione con il Comune che assicura la nostra presenza e le nostre attività sul territorio. Che come per tutti i Gruppi Alpini, non si limitano ad una mera presenza simbolica, ma sono di grande ausilio alla collettività. Veniamo al dunque. Tutto incomincia qualche mese prima con la mobilitazione delle truppe (siamo un'organizzazione combattentistica e d'arma), da parte del Capo. Si definiscono il programma e le cose da fare. Gli impegni sono ambiziosi: oltre alle manifestazioni che vogliamo comunque ricche e significative, c'è da mettere mano alla "baita", per noi un fiore all'occhiello, simbolo delle fatiche dei nostri veci, gioiello del territorio, punto di riferimento cittadino. I lavori sono tanti e i soldi sono pochi!  Ma è normale per noi Alpini.

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Grazie (Ottobre 2025)
Gruppo

GRAZIE !!!!!


Come insegnato a scuola questo articoletto, si fa per dire, è nato dalla somma di un’insieme di pensieri accumulati giorno dopo giorno senza alcun ordine e arrivati,  poi, alla fase finale,  a un “quattro righe” di senso compiuto . Vengo al punto: il nostro compleanno, il nostro settantesimo di fondazione del gruppo, la festa con annessi e connessi. Parte di noi, degli iscritti spesso assenti,  non sa o non si è reso conto del lavoro nascosto dietro questa parola “FESTA”, ma sì, che ce vo? Davanti a simili affermazioni corre l’obbligo ma seriamente, l’obbligo di fare un piccolo esame di coscienza, pensare  alla pattuglia di punta che si è caricata di tutto il lavoro, dalle cose più stupide a quelle più serie ed impegnative. Purtroppo il sottoscritto  assisteva dalla finestra per forza maggiore  ma vi confesso che il vedere la quantità d’impegno per mettere in piedi quanto è stato necessario si è rivelata una realtà da non dimenticare,  è stato un impegno, un compito   veramente serio e spesso complicato,  tutti sanno poi che  bazzicare con i vari uffici, con la burocrazia  in genere, diventa un’ apriti cielo. Ripenso spesse volte alla lotta interpretativa indispensabile ai fini di partecipare ad un bando della regione sperando in un supporto economico, alla disperazione mista a senso di rabbia ed impotenza di chi seguiva il tutto al punto tale da  venirgli spontaneo esclamare  “ma  ce li metto io questi soldi“.

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Campo Scuola 2025 (Settembre 2025)
Sezione ANA Milano

CAMPO SCUOLA 2025

Organizzato dalle Sezioni di Milano e Lecco anche quest’anno è stato allestito un campo scuola dall’8 al 14 giugno nella località Praa Basteer nel comune di Introbio in Valsassina e che ha visto la partecipazione di 180 ragazze e ragazzi dalla 5° elementare alla 2° superiore che per una settimana hanno vissuto l’esperienza di una convivenza lontano dai cellulari, con regole da rispettare e alla fine con tanti nuovi amici con i quali hanno condiviso un’esperienza che sicuramente resterà nei loro cuori. I Bocia, suddivisi in Brigate a ricordo anche di quelle “sciolte” ma che rimangono nel cuore degli alpini, hanno marciato, mangiato, dormito e cantato insieme riscoprendo (e per alcuni scoprendo per la prima volta) la bellezza di stare insieme, di camminare in montagna dando un aiuto a chi era in difficoltà e apprezzare il fatto che se si alza lo sguardo dallo schermo del cellulare si può ammirare la bellezza e la gioia che solo la montagna sa dare. La cronaca delle giornate la lascio ad altri più competenti, dico solo che la cosa che più mi ha fatto piacere è stato assistere al bellissimo (magari un pochino stonato, ma comunque bellissimo) coro improvvisato al termine della cena che ha visto Veci e Bocia cantare insieme e condividere un momento che per molti è stato certamente una prima volta. Che dire quindi se non fare i complimenti a tutti quanti si sono impegnati per rendere possibile questa bella esperienza e regalare sane emozioni a questi nostri “nipoti” la più importante delle quali sarà ricordare il motto del Campo Scuola: “Mettere il noi prima dell’io”

F.M.

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Un giorno con la P.C. (Settembre 2025)
Protezione Civile

UN GIORNO CON LA P.C.

Venerdì 27 giugno con una decina di volontari del nucleo di Protezione Civile della nostra Sezione sono stato ospite ad Arese nel campo scuola estivo organizzato dalla locale sezione della Misericordia che ha accolto i bambini della città nel periodo post- scuola. Dopo la presentazione i ragazzi sono stati divisi in squadre ed assegnati a turno alle varie “isole” dedicate rispettivamente all’antincendio con prova di utilizzo idrante, comportamento e sicurezza in montagna con utilizzo di dispositivi e spiegazione dei nodi, cartografia e orientamento, comunicazioni radio con prove di collegamento e trasmissione ed infine una specie di “gioco dell’oca” ma con utilizzo di caselle riportanti i giusti comportamenti da eseguire e ciò che non si deve fare nell’ambito del programma “Anch’io sono Protezione Civile”. E’ stata una bella esperienza e l’augurio è quello che anche per i giovani bocia sia stata una giornata costruttiva all’insegna di una cultura improntata alla prevenzione e alla sicurezza.

Franco

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Scrivere un articolo (Settembre 2025)
Gruppo

Scrivere un articolo

 Per me non giornalista non è cosa da  poco, da prendere sotto gamba  oltre a quello che   dovrei scrivere. Il “Penna Nera”, il nostro  iperveterano giornalino di gruppo ha un’impostazione già scontata: alpini, vita di gruppo, cerimonie varie, insomma  tutto o quasi, all’insegna della “penna”. Dopo tanti anni gli argomenti si assomigliano un po' tutti e quindi diventa acrobatico trovare nuovi spunti per le famose “quattro righe”, infine  se  per motivi vari non puoi partecipare ai momenti d’insieme e o celebrazioni varie magari presso altri gruppi,  sezioni, addirittura all’ Adunata  le difficoltà aumentano.  Concludendo:  per quanto mi  riguarda,  scartiamo  la cronaca alpina già assolta dai vari partecipanti, la politica, per l’amor di Dio, lasciamola dov’è, di elucubrazioni personali, più o meno filosofiche non se ne parla; forse rimane qualche spiraglio su delle curiosità. A tal proposito mi son trovato di averne una sotto mano, si tratta di  roba vecchia, un trafiletto tratto da un giornale sportivo dove il giornalista commentava un incontro di pugilato. In sostanza l’inviato, alla fine dell’articolo credo volesse stuzzicare i  lettori  con una  conclusione  sicuramente provocatoria. In poche parole   evidenziando il coraggio dimostrato fino all’ultimo cazzotto dal pugile sconfitto, il nostro cronista coinvolgeva i  lettori, aggiungendo una punta di navigata malizia professionale, con una conclusione che vi trasmetto letteralmente ed era questa: “ma sotto quei pantaloncini pulsava un cuor di leone”  fine! Penso che rimanga ai lettori sbrogliare questa piccola matassa. Ognuno può pensare liberamente  con relative conclusioni. Una delle quali potrebbe essere questa:  o i pantaloncini erano troppo alti o il cuore era troppo basso.  E’ pur    vero    comunque che il problema non sembra risolto e quindi il dilemma rimane aperto ma da parte di quel giornalista la furbata c’è stata tutta.                                                                                                                                                         

                                                                                                                         PIO                                                            

 

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Gli alpini in Mozambico (Luglio 2025)
ANA

Gli Alpini in Mozambico:

 30 anni fa la missione Albatros, oggi la solidarietà del paese

 

Bella e interessante serata quella organizzata dal Gruppo Alpini di Legnano nella serata del 7 giugno scorso presso la sala Leone da Perego a Legnano. L'evento si è snodato lungo un percorso che partendo dalla ricostruzione storica delle circostanze che determinarono la presenza del contingente italiano come truppe di pace, ha toccato ricordi nostalgici di un alpino che dopo anni è tornato in quei luoghi di missione, alle esperienze compiute in anni successivi da un alpino infermiere dell'Emergency Medical Team, per finire con l'illustrazione da parte del consigliere nazionale ANA del progetto e dei lavori in corso sostenuti dall'Associazione Nazionale Alpini per la rinascita del paese. Erano inoltre presentati in una piccola mostra, cimeli, fotografie e materiale informativo sulla missione Albatros. Innanzitutto il focus storico svolto dal Generale di Corpo d'armata Gianni Marizza. Solo nell'ottobre del 1992 dopo 17 anni di lotte cruente e grazie alla paziente opera di mediazione svolta dall'Italia e in particolare dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Comunità  di Sant'Egidio, i due fronti opposti del Frelimo, (Fronte di Liberazione del Mozambico) e del Renamo(Resistenza Nazionale Mozambicana), che si contendevano il paese, iniziarono un costruttivo dialogo che portò a un accordo di pacificazione, con le milizie armate poste sotto il  controllo internazionale affidato alle Nazioni Unite. Alla  missione parteciparono anche truppe alpine su un territorio difficile e inedito per truppe di montagna. Compiti particolari del contingente italiano furono quelli di garantire la sicurezza dei trasporti, con scorte armate ai convogli, la distribuzione di aiuti umanitari, la formazione di truppe regolari. Era prevista anche l'assistenza sanitaria alle popolazioni. La missione fu coronata da successo e un contributo significativo fu riconosciuto agli alpini. Alpini, peraltro, tutti volontari scelti fra quelli che svolgevano il servizio militare allora obbligatorio e per buona parte desiderosi di farlo per motivi umanitari.

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Uscite SIA (Luglio 2025)
Squadra Intervento Alpino

USCITE S.I.A.


Nel fine settimana di sabato 21 e domenica 22 giugno la squadra si è letteralmente divisa in due per rispettare la programmazione seppur in due giornate distinte per dare modo ai più di poterci essere. La prima uscita ha visto una pattuglia della SIA effettuare la programmata escursione con destinazione il Rifugio Brioschi posto sulla vetta della Grigna Settentrionale, il cosiddetto Grignone, salendo la  via della Ganda con partenza dall’Alpe Cainallo – Vo’ di Moncodeno, percorrendo il sentiero n. 25 e passando dal Rifugio Bogani dove è posto il punto intermedio per la salita. I 1.000 mt. di dislivello sono stati solo in parte mitigati dal meteo che a dispetto delle previsioni è stato nuvoloso per tutta la giornata consentendoci di patire meno il caldo a discapito della gioia di godere del panorama che da lassù sarebbe stato magnifico, ma tant’è che al tempo non si comanda e comunque in quasi tre ore abbiamo raggiunto la vetta del Grignone  e del Brioschi facendo particolare attenzione negli ultimi passaggi dove catene e corde fisse ci hanno indubbiamente aiutato parchè in molti punti era ancora presente la neve ed il fondo si presentava estremamente scivoloso.

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A margine dell'Adunata Nazionale (Giugno 2025)
ANA

A MARGINE DELL’ADUNATA NAZIONALE

Nelle giornate dall’8 all’11 maggio la città di Biella ha ospitato la nostra 96° Adunata nazionale che ha visto la straordinaria partecipazione di quasi 400.000 alpini provenienti da ogni parte dell’Italia e del mondo per festeggiare come sempre la gioia di stare insieme e dimostrare che, malgrado il trascorrere del tempo e la riduzione dell’elemento umano, noi ci siamo sempre e siamo sempre a disposizione della collettività. Detto questo, pur condannando senza se e senza ma gli atteggiamenti fuori luogo e certe manifestazioni di esagerata “goliardia”, è perlomeno fisiologico che su una massa così imponente di persone ci sia chi trascende e purtroppo, come abbiamo avuto modo di constatare negli ultimi anni, anche chi approfittando della situazione si cala in testa un cappello, magari acquistato sulla bancarella, che non ha nessun diritto di indossare ma che offende chi onorando quel cappello ha fatto il suo dovere in divisa e nella vita civile. Ma di tutto questo leggeremo sulla nostra stampa associativa grazie a persone più qualificate del sottoscritto, quello che mi ha però enormemente infastidito sono certe prese di posizione assunte da qualcuno che certamente in malafede da qualche anno aspetta i giorni precedenti l’Adunata per gettare fango sulla nostra Associazione e i suoi soci. Mi riferisco alle polemiche uscite appunto giovedì 8 maggio da parte di alcuni genitori sapientemente catechizzati da un collettivo femminista riguardo la presenza degli alpini nelle scuole locali dove si erano recati a spiegare chi sono e cosa fanno gli alpini, a detta loro con intenti militaristi e proponendo “canti bellici” con addirittura la “Canzone del Piave” …

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Lezione di storia (Giugno 2025)
Gruppo

LEZIONE DI STORIA

Mercoledì 30 aprile ho partecipato a una giornata particolare in uno scenario fra i più belli delle nostre vallate, e precisamente a Gressoney Saint Jean per una giornata culturale Walser organizzata dagli alpini del locale Gruppo ed organizzata per gli studenti del Liceo Machiavelli di Pioltello. Unendo l’utile al dilettevole ho raggiunto in moto, vista anche la bella giornata, la località prescelta dove, presso Villa Deslex sede del Kultural Zentrum Walser, gli studenti accompagnati dagli insegnanti Prof.ssa Paola Guidotti e Prof. Claudio Barone avevano già preso posto accolti dagli alpini locali capitanati dal vulcanico Franco Benzi. E’ stata una mattinata veramente interessante nel corso della quale i relatori Dott. Nicola Viquery e le signore Luciana Favre e Valeria Cyprian hanno illustrato la storia e le tradizioni del popolo Walser (contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano), abitanti del Canton Vallese e sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Il popolo Walser definisce la propria lingua come TitschTöitschu o Titzschu, termini imparentati con il tedesco standard Deutsch.  La storia del popolo Walser inizia verso la metà del XIII secolo, quando alcuni piccoli gruppi di coloni, per migrazioni progressive, giungono nelle vallate a sud del Monte Rosa, sviluppando poi nel corso del tempo gli insediamenti stanziali che oggi conosciamo.

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Mi ricordo (Giugno 2025)
Gruppo

Mi ricordo

Volevo iniziare queste quattro righe con “Amarcord” ma mi sembrava esagerato. Dunque: riandando a qualche sera fa, nella nostra baita si è tenuta la recita del Rosario,  se non erro credo sia stata la prima volta. A titolo di cronaca erano pochi gli alpini presenti come la popolazione del resto, c’erano ancora tante sedie vuote, pazienza. Pochi ma buoni.  Mentre si succedevano le Ave Marie, purtroppo ma senza malizia, la mia memoria iniziò a navigare, a tornare all’infanzia, ai famosi rosari di allora ancor’oggi stampati nella mia mente. A me piace da morire il film “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi: l’ho visto diverse volte ma sono pronto a “rigustarmelo” un’ennesima volta. Tolta qualche  differenza, non tanta poi, io in quel film mi ci ritrovo, ci rivedo la mia infanzia. Queste fattorie perse fra la nebbia, senza corrente elettrica, senza l’acqua in casa, fattorie bruciate dal sole durante l’estate mentre l’inverno disegnava con il ghiaccio dei quadri irreali sui vetri delle finestre, madonna  quanto freddo. Ritornando alla valigia dei ricordi: fra le tante  cose, con i genitori nei campi  noi piccoli, 7/8 anni, a casa eravamo occupati oltre ai compiti scolastici a  riempire d’acqua i tegami degli animali, portare in casa i ciocchi di legna per il focolare, a pulire l’aia nei limiti delle nostre forze, insomma ce n’era per tutti e senza sconti: tutti per uno e uno per tutti  in attesa del rientro dei genitori dai campi; finalmente la cena con le solite lavate di testa (lavate si fa per dire) per quanto si sforava dalla tabella di marcia. Si pregava anche,  prima di andare a letto, preghiere veloci gestite dalla mamma,  a maggio però  c’era il Rosario iniziato e concluso solo con la forza di una fede semplice  mentre gli occhi lottavano per rimanere aperti. Arrivavo con la faccia a livello del tavolo e  sbirciavo mio padre che non era stato piegato dalla guerra e dalla prigionia in Germania e che sicuramente   al posto del rosario avrebbe preferito  una preghiera più corta:  resisteva anche se la testa ciondolava per  la fatica della giornata. Ed ecco che prima del Rosario  entravo in azione non per scelta mia ma di mio padre: “allora tu che vai a scuola e  sai fare di conto, a te l’incarico  di contare le Ave Maria”, le 50 Ave Maria, iniziava così la mia tragedia di maggio … un’Ave Maria, due Ave Maria , tre Ave Maria , arrivare alle 50 ave maria era un qualcosa di titanico: le volte che mi sono inciampato con i numeri. A tal proposito ricorderò sempre con immensa gratitudine quando, più di una volta, vedendo la mia incertezza contabile mio padre mi chiese a che numero delle Ave Maria eravamo arrivati:  dovevo arrendermi e confessare che avevo perso il conto. Mio padre mi guardava e con affettuosa semplicità mi diceva: "Allora il Rosario è finito, tutti a letto".Ancora adesso, in fondo in fondo, ho la sensazione, quasi una  certezza che gli facevo un  favore!

                                                                   PIO

 

 

 

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Papa Francesco e la vicinanza al mondo degli alpini (Maggio 2025)
ANA

Papa Francesco e l'affettuosa vicinanza al mondo degli alpini

 

L'Associazione Nazionale Alpini accoglie con immensa tristezza, unendosi al cordoglio mondiale, la notizia della morte di Papa Francesco. Instancabile assertore dei valori della pace, della solidarietà e della convivenza tra i popoli, il Sommo Pontefice ha sempre dimostrato affettuosa vicinanza al mondo degli alpini. Lo aveva confermato solennemente nell'udienza concessa alle penne nere in Vaticano nel febbraio del 2022, in concomitanza con il 150° anniversario di fondazione del Corpo degli alpini. In quell'occasione aveva incontrato una folta delegazione dell'Ana, con l'intero Consiglio direttivo nazionale e, rivolgendosi agli alpini aveva detto: "Non siete rimasti spettatori durante i momenti più difficili, siete stati e siete coraggiosi protagonisti del tempo che vivete. Questa concretezza nel servire, anima del vostro sodalizio, è Vangelo messo in pratica". Il Successore di Pietro aveva sottolineato come fraternità e servizio siano i caratteri che descrivono bene l'identità degli alpini.

 

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Uscite della SIA (Maggio 2025)
Squadra Intervento Alpino

USCITE DELLA S.I.A.

A causa del maltempo nelle giornate previste dal calendario la squadra ha effettuato due uscite addestrative nel giro di una settimana e precisamente sabato 30 marzo con l’anello dei Corni di Canzo e la domenica successiva, il 6 aprile, con la ferrata dei Picasass sopra Baveno sul Lago Maggiore. Se la prima uscita si può tranquillamente considerare a livello escursionistico, la seconda  ha richiesto una certa preparazione necessaria ad affrontare le pareti, seppur ottimamente attrezzate su ottima roccia (granito) ma con dei punti abbastanza esposti ed un passaggio  abbastanza impegnativo con un traverso orizzontale strapiombante che consente di aggirare uno spigolo aereo per terminare, nel tratto conclusivo con un lungo ponte delle scimmie molto emozionante che consente di attraversare sospesi la gola che precede la vetta. Tutto è comunque andato per il meglio e anche in questo caso la buona compagnia impreziosita dalla presenza di nuove presenze ha giocato un ruolo importante nella buona riuscita dell’esercitazione.    Arrivederci alla prossima.

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A proposito di terremoto (Maggio 2025)
Gruppo

A PROPOSITO DI TERREMOTO

Questo articolo non è farina del mio sacco ma è soltanto un riportarvi ”paro paro” un’esperienza del mio amico, quello dell’altra volta. Questo articolo a me è piaciuto molto. Il racconto  è anticipato da considerazioni e o ricordi suoi personali espressi similmente a quattro chiacchiere  fra amici   seduti al bar magari davanti ad un bicchiere di vino.                        

NELL’ORTO DI SAN QUIRICO

San Quirico (Assisi) rimane un capitolo indimenticabile della nostra vita, della mia vita. Mille storie, mille aneddoti, qualcuno anche un po’ drammatico, che successe che più di una volta dovemmo far visita all’ospedale di Assisi. Quello che ci capitò il giorno dell’inaugurazione, per esempio alle Clarisse non lo raccontammo mai.  I ricordi si mescolano al ricordo degli alpini che non ci sono più, e sono tanti ormai. Ricordo la domenica che scendemmo in massa e nell’Appennino fummo investiti da una bufera di neve. Una bufera terribile, alla radio raccomandavano di stare tutti a casa, che le strade erano impraticabili e pericolose, e gli alpini  via imperterriti tra l’uragano con i loro carichi, i loro furgoni. 

  

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Don Carlo Gnocchi (Aprile 2025)
Gruppo

DON CARLO GNOCCHI


Come promesso durante il raduno del secondo raggruppamento dell’ottobre 2023, il gruppo di Lodi ha donato una statua bronzea di Don Carlo Gnocchi alla diocesi della città. L’opera è arrivata in città sabato 22 febbraio nel pomeriggio presso la chiesa di san Francesco. La domenica pomeriggio è stata portata in duomo accompagnata dagli Alpini, dalle associazioni cittadine, dalle autorità e dalla fanfara sezionale. Dopo il posizionamento della statua all’interno della cattedrale è stata letta la biografia di Don Carlo a cura del giornalista Ferruccio Pallavera. Alcune cante del coro alpino di Abbiategrasso hanno preceduto ed accompagnato la Santa Messa presieduta da sua Eminenza Monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi. Al termine, dopo la lettura della Preghiera dell’Alpino, la fanfara del Centenario ha allietato i presenti con alcuni brani della nostra tradizione. Complimenti al gruppo di Lodi per questo ricordo di Don Carlo che sarà perennemente in duomo, nei cuori lodigiani e in tutti noi Alpini.

Antonio

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Incontro con le scuole medie (Aprile 2025)
Gruppo

Incontro con le scuole medie


Proseguono gli incontri con gli studenti secondo quanto previsto dal nostro Statuto che ci impegna a tramandare i valori e le tradizioni degli Alpini. Quest'anno gli incontri hanno riguardato le classi di terza media  di S. Giorgio su Legnano (prof.ssa Nicoletta Mezzanzanica), terza A (prof. ssa Stefania Paola) e terze B e C (prof.ssa Simona Patane'), di San Vittore Olona. Una citazione particolare riguarda l'incontro con la classe terza A di San Vittore Olona per l'accoglienza insolita che ci è stata riservata. Gli allievi si sono esibiti, sotto la direzione della prof.ssa Simonetta Zanzottera, in un piccolo concerto suonando con il flauto e altri strumenti, alcune fra le più note canzoni alpine. Non nascondo la sorpresa e l'emozione che ci ha colto. Una prova, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto siano apprezzati questi incontri. Incontri che ricordiamo non sono volti a raccontare le vicissitudini e il contesto storico della prima guerra mondiale, compito lasciato ai professori, quanto ad illustrare le condizioni di vita dei soldati e in particolare degli alpini al fronte, il racconto  delle sofferenze patite dai militari, le ansie e le aspettative prima delle cariche, il tutto supportato da illustrazioni multimediali e musiche di sottofondo che ben hanno reso le condizioni di sofferenza dei militari nelle trincee.

 

 

 

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Un sabato al Sacrario (Aprile 2025)
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UN SABATO AL SACRARIO


Sabato 4 gennaio abbiamo iniziato l’anno come guardie d’onore al Sacrario dei Caduti Milanesi (Tempio della Vittoria). La squadra è composta da Antonio Angelo Marco e Stefano. I primi due hanno coperto il turno del mattino e gli altri due il pomeriggio.  Dopo aver preso le chiavi e le consegne dal comando di polizia che si trova di fronte abbiamo avuto la piacevole sorpresa della presenza dell’Alpino Ferdinando, decano del servizio al Sacrario, che ha descritto la storia di questo monumento sia a noi che hai numerosi visitatori che si sono succeduti durante tutto l’arco della giornata. Personalmente è stata una esperienza molto piacevole ed istruttiva che senza dubbio ripeterò alla prossima convocazione. Fino alla chiusura, attorno alle 17.00, abbiamo notato una frequenza costante soprattutto di turisti stranieri. Vi invitiamo, appena potete, a organizzare una visita a questo monumento così vicino a casa nostra.

Antonio


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Alpini a scuola (Marzo 2025)
Gruppo

ALPINI A SCUOLA

Sabato 1° febbraio abbiamo avuto un appuntamento con gli studenti delle Scuole superiori e precisamente: quelli dell’Istituto di Istruzione Superiore Niccolò Machiavelli di Pioltello. L’ incontro, organizzato dalla nostra Socia Prof.ssa Paola Guidotti, ha visto due volontari della P.C. Sezionale intrattenersi per circa due ore con gli studenti della 2° C Scientifico coordinati dalla Prof.ssa Evelyn Avogadri ai quali, con l’ausilio di slide, ci siamo presentati e abbiamo presentato gli alpini spiegando chi sono, da dove vengono, quale è la loro storia e l’evoluzione che ha avuto la nostra Associazione nata oltre un secolo fa come sodalizio di mutuo soccorso per le famiglie di chi non era tornato dalla guerra e divenuta la realtà attuale che ci pone quale esempio di volontariato. Naturalmente una parte significativa dell’incontro è stata dedicata al tema della Protezione Civile che vede l’A.N.A. in prima fila nelle emergenze e nella formazione del personale chiamato ad intervenire nelle calamità che sempre più spesso vedono colpire il nostro Paese spiegando soprattutto il lavoro che si svolge “dietro le quinte” di un’emergenza che  richiede corsi di addestramento, controllo continuo dei materiali e disponibilità a discapito dei propri interessi personali e soprattutto a titolo completamente gratuito. A mio parere l’incontro è stato più che soddisfacente, gli studenti erano attenti e quello che mi ha fatto personalmente piacere è stato constatare, anche durante la pausa caffè dell’intervallo, l’educazione e la simpatia dimostrata da tutte e tutti i bocia presenti segno che gli episodi che vengono spesso presentati di giovani disinteressati ed arroganti sono solo una piccola parte della realtà che è costituita soprattutto da chi ha capito che investire sul proprio futuro impegnandosi è la carta vincente. Merito questo delle famiglie ma anche indubbiamente degli insegnanti che si impegnano a forgiare i futuri nuovi cittadini che, ci auguriamo,  nel proprio bagaglio culturale un domani riserveranno un angolino al ricordo di una mattinata passata con gli alpini, per me sicuramente sarà così perché ogni volta è un arricchimento.

Franco

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Uscita SIA (Marzo 2025)
Squadra Intervento Alpino

USCITA S.I.A.


Domenica 26 gennaio la Squadra ha effettuato la prima uscita annuale che originariamente prevedeva la progressione in ambiente innevato e la ricerca dispersi sotto valanga con la salita al Rifugio Margaroli situato sulle sponde del Lago Vannino in alta Val Formazza, ma purtroppo le avverse condizioni climatiche che rendevano pericolosa questa escursione col pericolo marcato di valanghe ci ha “costretti” ad un cambio di programma per rispettare le naturali norme di sicurezza, cambio che comunque si è poi dimostrato una provvidenziale e gradita alternativa. La scelta è caduta, rimanendo sempre in valle Antigorio, ma restando nella parte sinistra orografica e precisamente salendo ai 780 mt. di Crego, una frazione di Premia (famosa per le sue terme) da dove partiva il sentiero che ci avrebbe portato all’Alpe Aleccio posta a 1.450 mt. attraverso un bellissimo percorso fra boschi e alpeggi. E qui entra in gioco la fortuna che premia la determinazione, infatti erano diversi giorni che il maltempo si era scatenato con piogge torrenziali che non promettevano nulla di buono, tanto che anche il momento della partenza dal posteggio a Legnano, dove era fissato il ritrovo, è avvenuto sotto un acquazzone scoraggiante, il sottoscritto era l’unico che, fiducioso nelle previsioni della sua app preferita, cercava di infondere coraggio a tutti ripetendo il mantra: “alle 8,45 in Val Formazza uscirà il sole”….sperem. Ed infatti entrando in Valle all’improvviso lo spettacolo delle cime innevate con lo sfondo di un cielo limpidissimo ed un sole accecante ci preannunciava una giornata spettacolare, previsione alla fine azzeccata. Arrivati nel piccolo borgo di Crego siamo rimasti affascinati dal bellissimo oratorio che domina la valle, costruito su un dosso roccioso da un “prete scalpellino”, Don Dresco che con l’aiuto di alcuni parrocchiani ha realizzato in più di 20 anni un’incredibile architettura utilizzando la pietra locale: il serizzo o “gneiss Antogorio”.

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Gli angeli del Servizio d'ordine (Marzo 2025)
Sezione ANA Milano

Gli "angeli"del Servizio d'Ordine


Credo sia interessante mettere a fuoco l'origine e le attività svolte da un servizio forse poco conosciuto all'interno dell'Associazione Nazionale Alpini: il Servizio d'Ordine nelle manifestazioni nazionali, sezionali e di gruppo. Forse non tutti sanno che a "vegliare" sullo svolgimento di queste manifestazioni,  esiste una struttura organizzativa composta da volontari alpini che provvede al controllo del loro corretto svolgimento nel rispetto delle direttive del CDN, Consiglio Direttivo Nazionale. Infatti contrariamente all'idea che purtroppo molti hanno di una organizzazione degli alpini approssimativa e del fai da te che a volte ci caratterizza, ci condiziona e ci penalizza, le manifestazioni cosi come la vita dell' Associazione, seguono un rigido disciplinare caratterizzato da precise direttive e momenti di coordinamento e controllo. A riguardo il CDN impartisce e periodicamente aggiorna le modalità che regolano la vita dell'Associazione e fra queste anche il corretto e ordinato svolgersi delle manifestazioni.  E' un aspetto importante della vita associativa perché rappresenta un momento significativo dell'immagine che vogliamo veicolare alla comunità e quindi del messaggio d'ordine e serietà che vogliamo trasmettere. Certo non tutte le "ciambelle riescono col buco" perché, siamo sinceri, non sempre è facile far rispettare l'ordine e le regole, figurati poi quando si tratta di una massa cospicua di alpini tendenzialmente avvezzi al "disordine spontaneo". Da li l'esigenza di disporre di "angeli" che responsabilmente cercano di mantenere l'ordine e di far rispettare le regole previste. 

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Quelli dell' Aquila (Marzo 2025)
Protezione Civile

QUELLI “ DELL’AQUILA” ….

Successe nel 2009, qualche anno fa; e sembra ieri il tragico annuncio del terremoto negli Abruzzi con l’immediato coinvolgimento di tutta la nazione. Anche la nostra Protezione Civile Alpina chiamò a raccolta i propri iscritti seguendo un programma di turni in base alle disponibilità dei singoli volontari. Dal nostro gruppo partirono da subito il capogruppo e, a seguire, gli altri. Armati di buona volontà si cercò di dare il meglio a supporto dei terremotati,  attendati nel campo dell’Aquila denominato “Globo” dove eravamo stati destinati. Sono passati 15 anni ma la memoria, almeno per chi ha partecipato a quell’esperienza rimane ancora viva. La si riscontra ogni qual volta ci capita fra le mani qualche foto o ci si sente al telefono con i compagni conosciuti  in quell’occasione, alla partenza  per  quell’avventura, avventura si fa per dire.  Costantemente  ad ogni telefonata ci si salutava con "dai che ci troviamo". Finalmente il 9/2/25 ci siamo riusciti,  gli Alpini sono   truppe appiedate, anche lente se volete, ma prima o poi arrivano al traguardo. Scontati gli abbracci e l’euforia dell’incontro, l’aperitivo nella nostra baita si trasformò e, alla buona,  fra una portata e l’altra,   con le gambe sotto il tavolo si diede la stura alle memorie. Qualcuno più di altri diventò una miniera di “ ti ricordi,  e quella volta” al punto tale che   chiedevo a me stesso “ ma io dov’ero?” Forse quel mio dubbio me l’hanno letto in fronte perché la risposta arrivò quasi da subito, senza essere richiesta "ah ma tu eri sempre  alle riunioni o eri sempre in giro con la scusa di andare nel magazzino   e poi chissà, magari, imboscato da qualche parte?". Per completezza di cronaca andavo anche a “rubare” le bottigliette d’ acqua, la più fredda possibile, dai frigoriferi del battaglione “San Marco” o dovunque fossero pur di portarle al mio gruppo: c’era un caldo infernale mentre, presente anche il sottoscritto, si lavorava sul piazzale asfaltato bollente per il sole cocente. Fu cosi che domenica  fra le numerose memorie arrivò la recriminazione/lamentela  finale  di Walter, per quelli dell’Aquila battezzato “Il celtico”  e te pareva.   Spiegarvi il perché di quell’appellativo sarebbe una storia troppo lunga: ”In sostanza egli tornò alla carica con " guarda che io aspetto ancora il pezzo di tubo che ti avevo richiesto dal magazzino”.Non aveva ancora digerito quel ritardo che non dipendeva da me ma vai a spiegarglielo quando c’è di mezzo    la burocrazia con  protocolli e moduli vari.   Riguardo ad altre avventure, complice   il Walter, sempre lui, e Cesare per tutti “il nonno  Bingo Bongo”, teniamole solo nella memoria, non è il caso di allargarsi con la cronaca perché avremo tutto da perdere.  La settimana di turno finì il sabato mattina dopo la cerimonia dell’alzabandiera con l’arrivo  del cambio. Io mi auguro che anche tutti  i volontari degli altri turni possano dire come noi ”eravamo una bella  squadra”. Siamo tornati a casa con un mare di ricordi, di esperienze, di contatti umani venutisi a creare  specialmente alla sera quando seduti davanti alla nostra o alla  tenda dei terremotati, in quel momento la loro casa, ci scappava un caffè, un bicchiere di vino e, perché no, ci stava anche una grappa, con quella desolazione a due passi dal nostro accampamento.  Domenica 9/2/2025  ci siamo salutati con una speranzosa promessa,  allora quando ci ritroviamo,  dobbiamo aspettare altri 15 anni? Anche noi, noi dell’Aquila , abbiamo una carta d’identità.                                                                                                                             Pio  

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

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Falò di S. Antonio (Febbraio 2025)
Gruppo

FALO’ DI S. ANTONIO

Sabato 18 gennaio 2025 presso la nostra sede gli alpini hanno preparato un bellissimo falò. E’ stata una serata fantastica, emozionante con una grande partecipazione di gente (tanti bambini) che hanno apprezzato molto l’evento e naturalmente anche il vin brulé e la cioccolata. Non pensate che io esageri; è stata veramente una magnifica serata con diversi alpini del gruppo, alcuni alpini cinofili, e rispettivi cani al guinzaglio, di Nerviano ed allietata anche dalle note musicali degli amici del Complesso Bandistico Sanvittorese sempre pronti a rispondere alla nostra chiamata. La festa di Sant’Antonio abate celebrata ogni anno il 17 gennaio era in passato una delle ricorrenze nelle comunità contadine. Nella cultura popolare Sant’Antonio abate veniva raffigurato con accanto un porcellino; i contadini per distinguerlo dall’altro Antonio, quello comunemente detto da Padova (e che invece era di Lisbona), lo chiamavano infatti Sant’Antoni dul purscell; spesso era rappresentato con lingue di fuoco ai piedi e aveva in mano un bastone alla cui estremità era appeso un campanellino e sul suo abito spiccava il tau, croce egiziana a forma di T, simbolo della vita e della vittoria contro le epidemie cosa a cui sembra alludere anche il campanello, che era utilizzato appunto per segnalare l’arrivo dei malati contagiosi. Ma torniamo alla nostra serata. Il falò ben preparato al mattino dagli alpini, era diverso dal solito; con un tocco di fantasia apprezzato da tutti era bianco come se la catasta fosse coperta di neve. In cima un pagliaccio di grandi dimensioni con un atteggiamento buono e rassegnato quasi presago della sua fine imminente. Moltissime le persone venute a vedere ed io non mi ricordo di averne mai viste così numerose con la  conseguenza che i bicchierini del vin brulé e della cioccolata sono stati incrementati visto i numerosi avventori con il conseguente buon raccolto delle offerte destinate all’oratorio. Ancora un dettaglio a conferma di quanto prima scritto: la contemporaneità ed immediatezza della accensione della catasta in tutta la sua interezza; i complimenti agli addetti e vi assicuro che tutti i commenti dei presenti sono stati positivi. L’inizio dell’anno 2025 in cui festeggeremo il 70° anniversario della fondazione del gruppo non poteva iniziare meglio. Bravi tutti ancora una volta e grazie a chi è venuto mentre chi non ha potuto può vedere bellissime fotografie sui social.

                                                                                             Luciano  

 

 

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Falò di S. Antonio 2025 (Febbraio 2025)
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Falò di Sant'Antonio 2025

"Arrivederci al falò del prossimo anno" così terminavo il mio articoletto dell'anno scorso a commento del bel falò di sabato 13 gennaio. Ma come si dice "non dire gatto fino a quando non ce l'hai nel sacco!"  Proprio così, quest'anno abbiamo rischiato di non fare il tradizionale falò che da svariati anni gli Alpini di San Vittore Olona organizzano per la gioia di grandi e piccini e per dare un sostegno finanziario ai giovani della Parrocchia. Un'ordinanza regionale blocca l'effettuazione di fuochi liberi e pertanto anche il falò di Sant'Antonio. A malincuore ci eravamo rassegnati a organizzare comunque un intrattenimento per non perdere la tradizione, anche se ci faceva rabbrividire l'idea di organizzare un falò di Sant'Antonio "virtuale" come proposto in altri paesi. Ci eravamo tanto rassegnati che malgrado la nostra rete di informazione sia ramificata ed efficiente, ci era sfuggito che un'ordinanza ministeriale consente, a certe condizioni ambientali e salvo autorizzazioni varie, l'effettuazione di fuochi tradizionali, fra cui il falò di Sant"Antonio. Non vi nascondo che per un attimo, ma solo un attimo, avendo pochissimo tempo a disposizione e avendo la scusa della disposizione regionale, ci è balenata l'idea di non effettuarlo per quest'anno. Per prepararlo e farlo bene come piace a noi partiamo settimane prima per raccogliere e mondare la legna da ardere, ottenere tutti i permessi, organizzare il servizio antincendio, pubblicizzare l'evento, fare la novena per ottenere il bel tempo durante la manifestazione! Solo un attimo, poi è bastato guardarci in faccia e all'idea di cosa avrebbe detto Sant'Antonio ci siamo rimboccati le maniche (che noi Alpini a dire il vero abbiamo sempre rimboccate) e ci siamo dati da fare. Erano molti i permessi e le autorizzazioni necessarie, ma con determinazione alpina siamo riusciti ad ottenerli. Il resto è cronaca di una manifestazione riuscitissima sotto tutti i profili, che è servita anche da megafono (sic! il nostro si è guastato sul più bello) nei confronti della popolazione Sanvittorese e non accorsa numerosa, che ha tributato un grande applauso all'evento e che ha offerto una consistente somma da devolvere a favore del Centro giovanile. L'appuntamento è per l'anno prossimo e "gatto o non gatto" con i dovuti scongiuri, Sant'Antonio avrà  il suo falò"come Dio comanda".

Enrico Girotti

 

 


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SIA L'uscita del calendario (Febbraio 2025)
Squadra Intervento Alpino

S.I.A. L’USCITA DEL CALENDARIO


Domenica 22 dicembre la Squadra ha effettuato l’oramai tradizionale uscita di dicembre al Rifugio Piazza di proprietà del Gruppo alpini “Monte Medale” della Sezione di Lecco, situato sulle pendici del Monte S. Martino (versante di Abbadia Lariana) in posizione estremamente panoramica sulla città e sul lago sottostante con una vista mozzafiato sul Corno Medale e su tutte le cime del lecchese. La salita non è per nulla impegnativa e questo ma questo appuntamento in prossimità del S. Natale viene mantenuto da oltre 30 anni e rappresenta una tradizione che intendiamo mantenere viva anche per onorare la memoria dei (purtroppo) tanti amici che nel corso degli anni non hanno più avuto la possibilità di condividere con noi questo momento. E appunto a questi amici, come sempre, è stato dedicato il primo momento , quello più raccolto quando, nella chiesetta trecentesca recentemente restaurata, abbiamo ricordato con la Preghiera dell’Alpino i soci “andati avanti” e quelli che per questioni anagrafiche o di salute non possono più partecipare. Successivamente i siamo sistemati nella saletta che ci era stata riservata e abbiamo dato inizio alla riunione con il consuntivo di quanto fatto nel corso dell’anno constatando purtroppo un calo di presenze alle uscite programmate derivante a mio parere anche dal fatto che tutti i soci della squadra hanno altri ed onerosi impegni associativi, basti pensare che oltre la metà dei presenti riveste anche la carica di Capogruppo con tutto quello che ciò richiede e che molte volte pone la forzata scelta e relativa decisione di quale impegno rispettare. L’auspicio naturalmente è quello dell’entrata di nuove leve, magari libere da inderogabili impegni di Gruppo e se poi l’età è più verde dell’attuale, beh allora il futuro è assicurato e d’altra parte non dovrebbe essere difficile trovare fra gli alpini chi ama la montagna.

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La doppia Naja (Febbraio 2025)
Gruppo

LA DOPPIA NAJA

Parlavo un giorno con un mio carissimo amico  residente nel Veneto, in un paese a ridosso delle verdi colline trevisane, per intenderci quelle  del prosecco,   e che prosecco, quando   ci si trovò casualmente a commentare  sui nostri emigranti all’estero, su quelli della doppia naja. Tengo a precisare che  il mio interlocutore è stato uno sten dell’artiglieria alpina per cui   il nostro dialogo ed intesa sono supportati  oltre all’amicizia,  anche dalla comune appartenenza all’associazione alpina. Detto ciò vengo al punto, quando  lui uscì con un’espressione " ma hai mai pensato  che anche tu e la tua famiglia avete provato l’esperienza della doppia naja?"  sul momento mi spiazzò con tale affermazione. Infatti, di primo acchito, tutti noi pensiamo che il termine “doppia naja”, nel linguaggio alpino, si riferisca esclusivamente ai nostri emigranti costretti a lasciare l’Italia per ogni parte del mondo. Fin qui tutti d’accordo ma riflettendoci un po’ di più credo che il mio amico non avesse tutti i torti. Salve le debite proporzioni, a “quei” tempi andare in America, Canada, Argentina, oltreoceano o nelle miniere del Belgio, nei campi in Francia ecc.  non era uno scherzo ma neanche per quanti  costretti a  lasciare il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Istria, ecc… Infatti il trasferirsi  nella bonifica delle paludi pontine del Lazio, nelle fabbriche del Piemonte e della  Lombardia  ecc.. non era un’impresa da poco, d’altra parte erano le ultime carte che potevano giocare: rimanevano sì in Italia ma con analoghe difficoltà di quanti si allontanavano oltremare.  Le realtà da affrontare per quella gente sono state semplicemente enormi a partire dalle distanze quasi insormontabili, andate senza ritorno, ai dialetti, all’adattarsi e ricominciare tutto daccapo in ambienti totalmente diversi e chi più ne ha più ne metta. A titolo di sfida potrei suggerire “provare per  credere.” Avevo circa 5 anni, siamo nel 1953, quando una ragazza di una fattoria presso di noi ( presso si fa per dire date le distanze tra una fattoria e l’altra )  partì per trasferirsi a Vigevano e sposare  il fidanzato  allontanatosi precedentemente in avanscoperta per lavoro  Al momento dei saluti, anzi meglio, degli addii, ricordo i vicini che fra le lacrime esclamavano " non ti vedremo più" Oggi  Rovigo-Vigevano “ che ce vò ”,  ma nella memoria  mi ritorna spesso quel commiato,  io ero un bambino, non capivo fino in fondo  quel momento,  quegli addii,  ma erano gli adulti che piangevano e ovviamente comprendevano più di me. Quel Vigevano così lontano e così misterioso.   Anno dopo anno molte famiglie, come la mia, partirono:  i motivi furono infiniti e fra i tanti anche la piena del Po che mise in ginocchio il Polesine.

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