Associazione Nazionale Alpini -
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Giovedì 10 ottobre nella sede del nucleo di Protezione Civile sezionale abbiamo avuto il piacere di ospitare una settantina di allievi della Scuola Militare TEULIE’ di Milano accompagnati dai loro istruttori, docenti e dal Comandante della Scuola Col. Antonio Calligaris che hanno passato una intera mattinata con lo scopo di toccare con mano quale è la realtà della P.C. ed in particolare quella alpina. Fondata a Milano nel 1802 sotto Napoleone Bonaparte, la Scuola Militare “Teulié”, nei suoi due secoli di storia, ha perseguito l’ambizioso progetto pedagogico di dare ai propri allievi una formazione globale, in cui i valori morali sono la base su cui si incardinano la preparazione culturale, fisica e caratteriale. Dalle sue aule sono usciti non solo comandanti valorosi, ma soprattutto uomini di cultura, politici, capitani d’industria, professionisti e diplomatici, alcuni dei quali sono entrati nella storia, accomunati da una visione della vita incentrata sul dovere e sull’onore. Quel dovere che in ogni occasione di emergenza dove sia richiesto l’intervento di personale qualificato ed autorizzato ad operare vede gli alpini in prima linea nel prestare soccorso a chi ne ha bisogno sempre comunque con lo spirito incentrato sull’impronta di tipo “militare” che nel rispetto delle gerarchie insegna innanzitutto ad anteporre il dovere ai diritti e ponendo il “noi” dinanzi all’io, cosa questa che ci accomuna a queste ragazze e ragazzi che hanno scelto di dedicare una parte importante della propria vita (fra i 15 e i 18 anni) vivendo un’esperienza certamente appagante ma che richiede serietà e sacrifici non indifferenti. Dopo i saluti di rito gli allievi sono stati divisi in tre gruppi che a turno hanno seguito l’introduzione sulla storia delle Truppe Alpine, un mini-seminario sulla Protezione Civile e recandosi infine nell’area della Colonna Mobile Regionale dove hanno potuto visionare i mezzi e le attrezzature utilizzate nelle emergenze accompagnati dal coordinatore Avietti che ne ha illustrato le caratteristiche in tempo reale in quanto il giovedì è normalmente il giorno dedicato alla manutenzione e riordino dei materiali, in questo caso quelli appena rientrati dall’emergenza in Emilia Romagna. Al termine riuniti ed inquadrati nei nostri locali il Col. Calligaris ha avuto parole di elogio per l’opera svolta dall’A.N.A. e ha rimarcato le molte affinità che uniscono la nostra Associazione all’Esercito di cui la Scuola è parte integrante e dell’importanza della scelta fatta da queste giovani leve che ci fanno ben sperare nel futuro, prima di ordinare il rompete le righe per un gradito spuntino.
Nei mesi di aprile, maggio e giugno alcuni volontari del Nucleo di Protezione Civile della nostra Sezione facenti parte del gruppo TLC (Telecomunicazione Radio) coordinati dal socio Salvatore Li Fonti hanno partecipato ad una serie di incontri presso il polo industriale della Azienda SYENSQO SOLVAY S.p.A. una azienda con 13.000 addetti nel mondo dei quali 1.150 sono presenti in Italia: il 26% è dedicato alla ricerca e nel sito di Bollate c’è uno dei centri strategici a livello globale dove si studiano materiali per la progettazione dell’industria dell’auto, delle batterie, dell’elettronica, dell’aerospazii e dell’oil & gas. E cosa c’entrano gli alpini con la SOLVAY vi chiederete?Ebbene, l’azienda ci ha chiesto di organizzare degli incontri dedicati al personale preposto alla sicurezza e alle emergenze, preparazione questa che in una azienda di questo tipo riveste una importanza fondamentale ai fini della prevenzione e tutela non solo dei dipendenti, ma anche di tutte le abitazioni, insediamenti ed intera cittadinanza che gravita nell’area produttiva, per spiegare a questi dipendenti il corretto utilizzo delle apparecchiature radio che in caso di emergenza assumono un ruolo determinante nella comunicazione fra i vari addetti e le squadre di intervento. Sono state effettuate sei sessioni di incontro e il risultato è stato veramente soddisfacente per tutti, sia per chi ha saputo spiegare con semplicità il corretto utilizzo a un pubblico veramente interessato che ha dimostrato di apprezzare l’iniziativa tanto da avanzare la possibilità di partecipare insieme ai dipendenti alla esercitazione interna che si terrà asettembre con lo scopo di testare le apparecchiature e la preparazione degli addetti. Penso che anche queste iniziative volte a prevenire eventuali emergenze e a preparare le persone ad affrontare situazioni di rischio facciano parte integrante della Protezione Civile ed il fatto che l’azienda per ringraziarci abbia deciso di acquistare e regalare al Gruppo TLC un certo numero di radio che potremo utilizzare nelle nostre emergenze sia un valore aggiunto e un gradito riconoscimento per quanto si fa durante tutto l’anno e non solo in occasione di calamità.
Nell’ambito delle normative dettate dal Dipartimento di P.C. e dalla Regione Lombardia, si è tenuta nella giornata di sabato 20 gennaio presso l’aula-studio del 3P di Cesano Maderno un corso Idro Alto Pompaggio HCP (Higt Capacity Pumping) riservato ai Volontari del 2° Raggruppamento (Lombardia ed Emilia Romagna) già in possesso dei requisiti del corso idrogeologico base e finalizzato all’utilizzo delle motopompe GODWIN con capacità di utilizzo fino a 500 metri-cubi all’ora. La presenza a questo corso è stata preceduta dalla compilazione nei giorni precedenti di un questionario riportante la disponibilità dei volontari all’intervento H24 e la partenza entro le 24 ore dalla chiamata in caso di calamità. Erano presenti 25 volontari che sotto la guida dei due docenti Paolo Brambilla e Luca Vianello hanno impegnato la mattinata con la parte teorica riguardante il corretto utilizzo, le prestazioni delle macchine, il comportamento da tenere durante le emergenze anche sotto il profilo della responsabilità accentuata dalle dimensioni dei macchinari e delle attrezzature utilizzate, forti anche dell’esperienza maturata sul campo nel corso dello scorso anno con gli interventi a Bagnacavallo in Emilia Romagna e a Campi Bisenzio in Toscana zone gravemente colpite dalle terribili inondazioni. Infatti possiamo studiare, prevenire ed immaginare ciò che bisogna fare, ma è dall’esperienza sul campo che scaturiscono le criticità e i problemi reali che, a bocce ferme, vengono analizzati, risolti ed entrano a far parte delle regole e comportamenti da applicare in futuro. Prima di iniziare il corso è intervenuto il coordinatore del 2° Raggruppamento, Ettore Avietti, che ha portato il saluto è l’augurio per la giornata rimarcando l’importanza di una formazione adeguata all’impiego operativo perché ora più che mai non è più possibile intervenire armati della sola buona volontà ma occorre essere formati, essere in possesso dei brevetti richiesti dalla legge e rispettare le disposizioni in materia antinfortunistica, unico modo questo per essere sempre in regola e per non rischiare di diventare a nostra volta parte del problema che dovremmo risolvere.
L’articolo 2 dello Statuto dell’Associazione Nazionale Alpini recita nella voce “Scopi”: “Tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta” ed in senso lato per quanto riguarda glorie e gesta penso che il discorso si possa allargare al sacrificio di ogni soldato, di ogni arma e di ogni esercito, caduto compiendo il proprio dovere. E’ con questo spirito che sabato 30 settembre alcuni soci della S.I.A. insieme ad alpini dei Gruppi di Melzo e Cernusco Sul Naviglio hanno accompagnato una classe, esattamente la 4°C del Liceo Machiavelli di Pioltello accompagnata delle insegnanti Arianna Zanotti e Paola Guidotti (Paola tra l’altro è volontaria della nostra P.C. sezionale), ad una visita di notevole interesse storico al Sacrario Militare del Monte Grappa dove riposano i Resti di 22.950 soldati sia italiani che austroungarici dei quali solo 2.578 identificati, tutti vittime dello stesso tragico destino che oltre un secolo fa li vide nemici su opposti fronti e che ora li accomuna nella pace eterna. Naturalmente, vista la distanza, la partenza si è svolta a un’ora antelucana e puntualmente alle 6 l’autobus ha imboccato la lunga strada che in poco più di 4 ore ci ha condotto al posteggio del Sacrario posto al termine della spettacolare Strada Cadorna, viaggio intervallato dagli interventi di due alpini che hanno illustrato il contesto storico che ha preceduto la costruzione del mausoleo e le caratteristiche dello stesso. Giunti sul posto siamo stati accolti da Fidenzio Grego un alpino della Sezione “Monte Grappa” che ci ha fatto da guida per tutta la mattinata spiegandoci con dovizia di particolari ed aneddoti sia la storia del Sacrario che le vicende belliche che si sono succedute su quella montagna che si è guadagnata l’appellativo di “Sacra alla Patria”.
Giornata della Protezione Civile Regionale (Ottobre 2023)
GIORNATA DELLA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE
Sabato 23 settembre in occasione della festività di San Pio da Pietrelcina, patrono della Protezione Civile, la Regione Lombardia si è fatta promotrice di una giornata dedicata al ringraziamento dei 1.600 volontari lombardi che nel periodo di maggio e giugno sono stati impegnati nell’emergenza nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dalla tremenda alluvione, in rappresentanza degli oltre 24.000 volontari che costituiscono la forza della Protezione Civile lombarda. Erano presenti alla cerimonia, svoltasi a Palazzo Lombardia, numerose delle 260 associazioni coinvolte, e i rappresentanti dei tre comuni gemellati con i confratelli romagnoli, nonché le delegazioni dei comuni colpiti che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la riconoscenza dei loro concittadini per l’aiuto ricevuto nel corso di questa calamità che ha profondamente segnato un intero territorio che ancora adesso sta facendo i conti con quanto è accaduto. Puntualmente alle 10 si è aperta la cerimonia con l’Inno di Mameli cantato da tutti i presenti seguito dagli interventi dell’Assessore regionale alla Protezione Civile La Russa e dal Presidente del Consiglio Regionale Romani che hanno rivolto parole di ringraziamento ed elogio a quanti si sono prodigati nell’emergenza non solo nel quadro della Romagna ma anche per tutte le iniziative che nell’ultimo anno ci hanno visto operare dall’aiuto ai profughi ucraini, al COVID sino agli ultimi interventi per il maltempo gli ultimi dei quali risalenti a solo poche ore prima. A seguire quello del Capo della Protezione Civile nazionale della P.C. Fabrizio Curcio che ha sottolineato l’importanza della prevenzione e dell’addestramento che deve essere alla base di ogni intervento per far si di poter operare tempestivamente e soprattutto in sicurezza ogni qualvolta si viene chiamati ad operare, così come i successivi oratori rappresentanti della città metropolitana e comunale che hanno rimarcato l’importanza del volontariato che essendo completamente gratuito e volontario costituisce una marcia in più perché svolto da persone che si impegnano operando col cuore prima che con le mani. Molto toccanti sono stati gli interventi dei rappresentanti dei comuni colpiti che hanno visto operare i volontari lombardi sul loro territorio come Sant’Agata del Santerno, Bagnacavallo, Massalombarda che hanno portato il ringraziamento delle loro genti per la solidarietà e l’aiuto, non solo “fisico” ricevuto in un frangente così tragico. Al termine di tutti gli interventi sono stati consegnati ai rappresentanti di tutte le Associazioni presenti gli attestati di ringraziamento per l’opera svolta e per tutto il lavoro che ancora resta da fare, soprattutto per quanto riguarda l’addestramento costante per farsi trovare pronti nelle calamità che purtroppo con sempre maggiore frequenza colpiscono le nostre comunità.
E se credevamo che la pioggia ininterrotta che ci ha un po’ rovinato la festa dell’Adunata di Udine fosse una mezza catastrofe, la possiamo considerare una goccia nel mare rispetto a quanto è capitato alle genti dell’Emilia Romagna che si sono trovati a subire una situazione terrificante che ha provocato 15 vittime, migliaia di sfollati e danni per miliardi con una ricaduta sull’economia dell’intera Regione che avrà bisogno di anni per tornare alla normalità. Come sempre i nostri volontari sono stati fra i primi ad accorrere a prestare assistenza e ad intervenire con uomini e mezzi per aiutare la popolazione a liberare strade ed abitazioni dal fango trasportato dall’acqua anche se gli interventi più consistenti si sono potuti effettuare dopo il graduale ritiro di quel mare che nel giro di poche ore ha sommerso oltre 800 Km. quadrati di territorio. Le colonne mobili dell’A.N.A. hanno mobilitato centinaia di volontari e la nostra Sezione è stata operativa nella zona di S. Agata sul Santerno, uno dei paesi maggiormente colpiti e devo dire che personalmente reputo questo uno dei peggiori scenari che ho potuto vedere in quasi 40 anni di Protezione Civile anche perché l’area interessata era veramente vasta. Come sempre intervenire in queste situazioni crea anche un disagio psicologico nel vedere tanta devastazione ed immedesimarsi nella disperazione della gente che ha perso veramente tutto a cominciare dagli oggetti, magari piccole cose, ma ricordi di una vita che purtroppo non ci sono più e che ti mette in difficoltà dovere rimuovere, accatastare e buttare negli enormi mucchi di detriti che venivano poi portati in improvvisate discariche tanto da decidere di perdere del tempo per ripulire pazientemente delle vecchie fotografie letteralmente coperte di fango e riconsegnarle all’anziana signora che guardava sconsolata i muri della sua casa desolatamente svuotata di tutto e sentirsi ringraziare perché erano le foto di suo figlio scomparso e dei suoi nipoti da piccoli. Naturalmente fra di noi, malgrado la situazione non sono mancati i momenti piacevoli, specialmente alla sera quando ci si ritrovava, certamente stanchi ma più puliti e con la voglia di stare insieme, volontari di varie Sezioni accumunati dallo stesso spirito. Al momento di scrivere l’emergenza può dirsi conclusa e le colonne sono rientrate tutte, ma se è vero, come penso che sia, che la natura alla fine presenta sempre il conto c’è da augurarsi veramente che si possa imparare dagli errori e fare in modo di non incorrere più in simili disastri.
Su invito dei Municipi di varie zone di Milano ed in accordo con il CCV (Centro Coordinamento Volontari) della Città Metropolitana sono stati programmati e realizzati numerosi incontri con studenti di vari istituti milanesi di primo e secondo grado con lo scopo di far conoscere la Protezione Civile, di illustrarne gli scopi e le attrezzature, nonché istillare nei ragazzi il senso di responsabilità grazie al quale ognuno di noi nel suo piccolo può contribuire a mitigare i pericoli. Sono stati effettuati appunto una serie di incontri in classe dove con l’aiuto di slide e filmati è stata espletata la parte teorica alla quale hanno fatto seguito degli incontri “sul campo” all’aperto dove i ragazzi hanno potuto venire a contatto fisicamente con le attrezzature utilizzate in ambito di Protezione Civile il tutto, è giusto ricordarlo, grazie all’impegno instancabile dell’alpino Tony Zanghi che ha preso a cuore questa iniziativa ed è diventato il punto di riferimento nel progetto scuole ed il tramite fra i volontari, il Comune e le Direzioni didattiche, cosa questa che richiede uno sforzo paragonabile ad un intervento in emergenza. Personalmente nelle giornate del 14 e 16 marzo ho partecipato agli incontri pratici organizzati presso la scuola secondaria (le medie) Munari di via dei Salici a Milano dove nelle due mattinate (e altre ne erano state effettuate precedentemente) abbiamo coinvolto centinaia di studenti che a rotazione suddivisi in gruppi hanno potuto interagire con i volontari utilizzando personalmente gli apparati radio, le manichette antincendio, i sacchi di sabbia usati nelle alluvioni ed apprendere le nozioni di primo soccorso e le tecniche di rianimazione. Devo dire che personalmente sono stato contento del risultato visto l’interesse dimostrato dai ragazzi che, a parte pochissimi e fisiologici casi, si sono dimostrati attenti e soddisfatti dell’esperienza e chissà (come ho detto al termine di ogni incontro) che un domani non si possa ritrovare qualcuno di loro che, dopo avere deciso di intraprendere questa strada come professione, possa insegnare a noi volontari nuove tecniche e modi di intervento.
Mercoledì 9 novembre si è tenuta una interessante serata presso la Sede operativa della P.C. sezionale a Cesano Maderno riguardante il tema dei droni, strumenti sempre più presenti nella vita quotidiana (anche se molte volte nemmeno ce ne accorgiamo) e che in ambito di Protezione Civile rivestono un ruolo molto importante. La serata verteva sull’utilizzo, le regole da rispettare e le autorizzazioni indispensabili per pilotare questi SAPR (Sistema Aereomobile a Pilotaggio Remoto) e si è svolta grazie alla professionalità dell’alpino Felice Longoni della Sezione di Lecco che ha illustrato i vari scenari e situazioni in cui questi apparati possono dare un aiuto fondamentale nella ricerca, sopralluoghi, ispezioni soprattutto laddove la componente umana ha difficoltà ad arrivare o diventa pericolosa per gli operatori. E siccome in tutte le cose il giusto uso rischia di diventare abuso, larga parte del tempo è stato dedicato ad illustrare le limitazioni e le regole da osservare per il corretto utilizzo dei SAPR, regole che dovrebbero essere da tutti osservate specialmente dai piloti della domenica che in barba ad ogni divieto, credono di avere fra le mani un giocattolo invadendo lo spazio aereo e violando la privacy delle persone ignare molte volte di essere osservate dall’occhio elettronico volante. Erano presenti un buon numero di volontari, alcuni dei quali (non come il sottoscritto a scopo informativo) già in possesso del relativo brevetto e desiderosi di entrare nella squadra in allestimento e l’invito rivolto è quello di rendersi disponibili per coprire i ruoli richiesti per la formazione delle squadre. Speriamo in un buon numero di adesioni per questa nuova risorsa a disposizione della nostra P.C. in aiuto della popolazione nelle emergenze, restando al passo dei tempi.
Ero stato destinato con una cinquantina di alpini, nella nostra sezione, alla frazione di Cornino in una tenda abbandonata dalla Croce Rossa,in adiacenza alla stazione ferroviaria di cui era rimasta una sola fonte e i9n prossimità di un campo da calcio, sede di una tendopoli. Detta destinazione costituiva un distaccamento del campo N° 6 di Maioano super affollato nel mese di agosto.Il nostro compito era di eseguire lavori per riattare le case danneggiate nelle frazioni vicine su indicazione del comune di Milano. Ne ero convinto di non poter far niente per un alpino reduce di Russia ( con un braccio amputato ) per sistemare un ampio garage che gli avrebbe permesso di passare il prossimo 9inverno avendo avuta distrutta la casa; purtroppo detto garage aveva tutti i muri perimetrali, portanti la soletta piana, inclinati di circa 40 centimetri e pertanto ogni intervento poteva essere causa di crollo definitivo: Saputo ciò un nostro alpino capomastro ( Vittorio Bortolussi ) di origine friulana mi imponeva: “ Dammi gli uomini che scelgo io ( alpini legnanesi), il materiale e non rompermi….” Contro ogni logica tecnica e pratica. Ho raccomandato la puntellazione del solaio e mi sono raccomandato a san Maurizio. Si sono demoliti e ricostruiti fondazioni e muri a piombo demolendo quelli inclinati a sostegno del solaio di copertura per frazioni e in tempi diversi; il tutto ben conoscendo che andavano completati nei soli 3 giorni alla scadenza del t turno per il rientro. Ho raccomandato poi al proprietario di togliere i puntelli alla soletta solo dopo almeno una settimana. Durante il viaggio di ritorno ho appreso che alla mattina prima di partire, per completare l’opera, erano stati tolti i puntelli senza constatare alcun cedimento ( miracoli che solo gli alpini sanno fare). Cito altro fatto.
E la Protezione Civile torna a scuola (Aprile 2022)
E LA PROTEZIONE CIVILE TORNA A SCUOLA
Ed è cosi che martedì 1 marzo le diverse componenti della Protezione Civile facenti parte del C.C.V. della città metropolitana di Milano hanno fatto tappa a Paderno Dugnano, ospiti delle Scuole Elementari Don Milani per una dimostrazione pratica delle tecniche e dei materiali utilizzati per fronteggiare eventuali emergenze di tipo idrogeologico ed antincendio, il tutto inserito nel programma: “anche io sono Protezione Civile”. Come sempre le squadre di volontari erano presenti sul posto con largo anticipo, anche se il tempo a disposizione è servito per i saluti fra personale addetto alle dimostrazioni che oramai fanno un po’ squadra comune in queste manifestazioni in quanto i personaggi presenti … sono sempre quelli, anche se la nostra P.C. sezionale ha messo sul tavolo la carta vincente: la nostra segretaria Giulia che ha abbassato notevolmente l’età media dei volontari. Scherzi a parte c’è veramente bisogno di un nuovo ingresso ed impegno di nuove leve per le attività che ci impegniamo a promuovere. Comunque alla fine le varie classi hanno fatto il loro ingresso nel cortile dove erano state predisposte le varie postazioni delle varie associazioni presenti, dal centro radio, all’utilizzo delle manichette antincendio, all’utilizzo degli idranti alla preparazione e sistemazione dei sacchetti di sabbia utilizzati per “riparare” gli argini compromessi, e questa ultima componente riguardava noi alpini.
Martedì 26 e mercoledì 27 ottobre si sono svolte in numerosi Istituti della Città Metropolitana di Milano degli incontri tra i Volontari e gli studenti allo scopo di illustrare le varie realtà che compongono la Protezione Civile. Personalmente ho partecipato alla giornata del 27 presso l’ITIS e Liceo Cartesio di Cinisello Balsamo dove nel corso della mattinata centinaia di studenti hanno interagito con i volontari che hanno mostrato alcune delle attività svolte in ambito di P.C. facendoli partecipare attivamente alle “esercitazioni” il tutto sotto la guida della Preside Chiara Arena, della Referente Prof.ssa Barbara Maltecca nonché di tutti gli altri insegnanti dei vari Istituti che hanno partecipato all’evento ai quali va il nostro ringraziamento per il loro impegno ed averci consentito di fare conoscere la P.C. ai giovani. Gli studenti infatti provenivano anche dal Liceo Casiraghi, dall’Istituto Montale, dagli Istituti de Nicola e dall’Istituto Professionale Falck, si può quindi immaginare l’impegni profuso per organizzare questo incontro fra diversi Istituti. Naturalmente prima di iniziare i lavori abbiamo fatto schierare tutti, ragazzi ed insegnanti sul piazzale ed eseguita a regola d’arte la cerimonia dell’Alzabandiera dopodiché suddivisi in gruppi delle rispettive classi, gli studenti seguivano una sorta di “giro” nelle varie postazioni ognuna affidata ad una associazione di volontariato e dove potevano cimentarsi nelle varie tipologie di intervento che spaziavano dalle tecniche di pronto soccorso, alle tecniche antincendio, all’utilizzo delle manichette, al montaggio di una tenda, alla spiegazione dei rischi idrogeologici nonché sul comportamento da tenere in situazioni di emergenza ed in caso di calamità. E’ stata indubbiamente una mattinata proficua, dove i ragazzi si sono dimostrati interessati a quanto veniva loro proposto e che ci ha dato la possibilità di gettare un piccolo seme che, se germoglierà, potrebbe un domani portare qualcuno di loro a continuare il nostro servizio.
E finalmente, dopo le restrizioni dovute alla pandemia, sembra che si possa, seppur con le dovute precauzioni, tornare a trovare i ragazzi nelle scuole per portare la nostra modesta esperienza in tema di sicurezza e Protezione Civile. Contattato dall’Assessore Ghilardi, addetto alla zona 7 del Comune di Milano, l’amico e volontario di P.C. della nostra Sezione, Antonino Zanghi sta incontrando gli studenti di diverse scuole medie e superiori per parlare della Protezione Civile, delle problematiche legate all’eventuale emergenza in caso di emergenza idro-geologica, dei rischi presenti nella nostra zona, nonché dei comportamenti da tenere per evitare incidenti. Mercoledì 15 settembre ho quindi avuto il piacere di affiancarlo in due sessioni di incontro con 6 classi delle prime superiori, per un totale di circa 170 ragazze e ragazzi, dell’Istituto di Istruzione Superiore “SRAFFA” che si trova in via Zoia in zona S. Siro, grazie alla disponibilità della Direzione Scolastica e all’impegni dei docenti coordinati dalla Referente Prof.ssa Galliano
Francesco Cornelli, per tutti Francescone, anzi “ul Francescun” classe 1943, Alpino D.O.C. del Gruppo di Melzo è andato avanti improvvisamente ed inaspettatamente mercoledì 14 luglio. Tra i soci fondatori della S.I.A. e sin dalla prima ora volontario della nostra unità di Protezione Civile è sempre stato presente nel corso delle calamità che hanno visto operativa la nostra Sezione nelle emergenze e nel volontariato anche in ambito locale guadagnandosi il rispetto e la riconoscenza di quanti l’hanno conosciuto ed hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Fra questi ho l’onore di riconoscermi avendo in più occasioni avuto la fortuna di intervenire in diverse occasioni quando, per intenderci, si operava con i mezzi personali e attrezzature se non di fortuna, certamente sconosciute alla dicitura “omologazione”, nonché le innumerevoli uscite addestrative in montagna dove lui, socio CAI, portava la sua esperienza acquisita in anni di ascensioni. Se c’è un aggettivo che mi sento di attribuirgli è “tranquillo”, posso dire di non averlo mai visto arrabbiato, certamente non l’ho mai sentito alzare la voce (a differenza del sottoscritto) e ogni cosa che diceva, anche se magari polemica o di rimprovero, era sempre improntata alla massima educazione e pacatezza. Mi ritengo fortunato anche di avere potuto passare con lui alcune delle sue ultime ore di vera gioia, infatti tre giorni prima della sua scomparsa ci eravamo trovati per una grigliata, la prima dopo un anno e mezzo di pandemia e mi è cara una foto che ci ritrae insieme mentre ci godiamo una bella cantata al suono della fisarmonica, sono sicuro che anche per lui sia stato uno dei più bei momenti dell’ultimo anno e personalmente me lo porterò nel cuore.
Giovedì 10 dicembre, mentre con altri volontari alpini, stavamo facendo ritorno al 3P dopo essere stati per un servizio a Varese dove, presso la Casa Circondariale, avevamo sostituito una tenda adibita al controllo tampone COVID riservato ai reclusi che era letteralmente crollata a causa della nevicata dei giorni precedenti, arrivava la richiesta di intervento a Nonantola, paese di 16.000 abitanti ad una decina di Km. da Modena dove l’esondazione del fiume Panaro e di alcuni torrenti suoi affluenti aveva provocato una devastante alluvione. Il tempo di rientrare a casa, preparare la borsa e subito ritorno a Cesano Maderno dove era fissato il punto di ritrovo per i volontari della Lombardia facenti parte del 2° raggruppamento che, inquadrati in colonna, verso le 19 partivano alla volta dell’Emilia dove si arrivava verso le 22,30 nella zona di Formigine dove era stato predisposto il pernottamento. Dopo la cena, un briefing fissava la sveglia alle 6 del mattino successivo per la colazione e partenza per le zone alluvionate che raggiungevamo l’indomani nel piazzale antistante l’Istituto Comprensivo che anche dall’esterno recava i segni della devastante ondata che aveva raggiunto il metro e mezzo di altezza all’interno delle aule e che, ritiratasi l’acqua, lasciava a terra una patina di una ventina di cm. di fango che aveva impregnato tutto quello che era posato a terra, dai computer, alle cassettiere, agli armadi, alle attrezzature da cucina, oltre a banchi, cattedre, giochi fino alle trombe degli ascensori letteralmente sommerse e successivamente svuotate, per non contare tutte le prese elettriche che per 24 ore erano rimaste sommerse.
Mercoledì 23 settembre, su invito del Sindaco di Milano, i rappresentanti delle associazioni di volontariato facenti capo alla Protezione Civile, sono stati invitati ad una cerimonia di ringraziamento per l’opera prestata in occasione dell’emergenza COVID-19 che come si sa riguardava la distribuzione di farmaci, pasti, mascherine ecc. alla popolazione. Alla cerimonia, che si è tenuta sul piazzale del Duomo, sono intervenuti il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il Prefetto di Milano Renato Saccone, l’Assessore alla P.C. della Regione Lombardia Pietro Fioroni e per il Comune di Milano l’Assessore Anna Scavuzzo, in rappresentanza del Sindaco Sala assente. Tutti gli intervenuti hanno avuto parole di elogio per l’opera prestata durante l’emergenza e sottolineato l’importanza della collaborazione e sinergia fra le varie componenti della P.C. e lo spirito di abnegazione dimostrato dai volontari, e terminata la parte istituzionale, tutti i partecipanti sono entrati nella Cattedrale per assistere alla S. Messa. Unica nota stonata, se permettete, riguarda il fatto che l’UNICA Associazione che si è attenuta alla richiesta di far presenziare UN rappresentante, tanto da richiedere nome, cognome e codice fiscale quale autocertificazione per le attuali norme di anti assembramento, è stata l’A.N.A. rappresentata dal solo sottoscritto, mentre tutte le altre erano numericamente ben rappresentate ed è un peccato visto quanto hanno fatto gli alpini anche solo con l’ospedale di Bergamo e il fatto che l’unico cappello alpino presente faceva da sfondo a molte foto, ma tant’è fare senza dire e senza far vedere…
Posto a 2.395 mt. in Val di Zocca, una laterale settentrionale della Val di Mello nel Comune di Val Masino all’imbocco della Valtellina, e dominato dalle stupende vette delle Punte Allievi e Zocca, Cima Castello e Pizzo del Ferro, il Rifugio Allievi Bonacossa di proprietà del CAI di Milano è da sempre una tappa obbligata, nonché un sicuro punto di riferimento per quanti si trovano ad intraprendere il Sentiero Roma, un’alta via lunga 54 Km. che si snoda sul versante italiano nelle Alpi Retiche. Antenata dei rifugi fu la capanna Zocca (capàna da zòca), costruita nel 1897, a cura della sezione milanese del C.A.I. Rifatta nel 1905, venne successivamente distrutta da una valanga. Durante la prima guerra mondiale venne riedificata per ospitare un distaccamento di alpini per presidiare il passo di Zocca, che guarda alla Val Albigna, perché il generale Cadorna era convinto che lo stato maggiore svizzero avrebbe potuto concedere il permesso di passaggio alle truppe austro-ungariche, che avrebbero potuto quindi invadere la Valtellina dalla Valle di Poschiavo, dall'Engadina e dalla Val Bregaglia. Assunse, allora, la denominazione che onora Francesco Allievi, alpinista appassionato della Valle di Zocca. Durante la seconda guerra mondiale venne usata come punto di appoggio dalle formazioni partigiane e quindi danneggiata durante il rastrellamento nazifascista del 1944.
… speriamo fioriscano e si sicuro, se il seme gettato nel mucchio, dovesse dare anche un solo frutto, vorrà dire che ne è valsa la pena. E’ con questo spirito che nelle due giornate di lunedì 20 e 27 luglio abbiamo avuto il piacere di ospitare al 3P di Cesano Maderno, sede della Protezione Civile Sezionale e della Colonna Mobile della Regione Lombardia due gruppi di una cinquantina di ragazze e ragazzi dell’Oratorio di Solaro – Brollo che hanno integrato la loro sessione feriale con una esperienza sul campo per sapere qualcosa di più sulla Protezione Civile. In entrambe le occasioni il programma prevedeva l’accoglienza con un ristoro per integrare la pedalata pomeridiana, e successivamente la discesa in quella che il buon Daniele Radaelli, regista della giornata, ha definito “la fornace” vista l’elevata temperatura, dove abbiamo mostrato i mezzi a disposizione, le strutture necessarie all’allestimento di un campo di accoglienza, ed il materiale in attesa di essere prossimamente utilizzato nell’ambito dell’emergenza COVID.
Nella serata di domenica 7 giugno, a seguito delle improvvise e fortissime precipitazioni (si pensi che in un’ora è caduto l’equivalente di sei mesi di pioggia) nell’abitato di Lavena Ponte Tresa, località di confine in provincia di Varese, a causa dell’esondazione del rio Tarca, del fiume Dovrana e dei torrenti Nolina, Raima, Nariano, Pianazzo, Viro e Nordent, l’intera zona collinare è stata devastata da un mare di acqua e fango che, dalla montagna, ha travolto abitazioni, cantine, garage ed attività commerciali che hanno visto anni di vita e sacrifici spazzati via e sommersi dalla grigia fanghiglia nel giro di 25 interminabili minuti, tanto è durata la furia della natura scatenatasi in loco e che, per pura fortuna, non ha provocato vittime. All’alba di martedì 9, dopo i sopraluoghi sul posto e radunati i volontari, dalla sede della nostra Protezione Civile di Cesano Maderno, partiva la colonna mobile diretta a Lavena per collaborare alle operazioni di soccorso alla popolazione ed arrivati sul posto, indirizzati dal personale del Comune, si iniziava immediatamente le attività consistenti nello sgombero delle cantine, piani interrati, recupero automezzi e di quanto poteva essere “recuperato” una volta ripulito, mentre per tutto il resto (purtroppo la maggior parte delle cose) si procedeva all’accatastamento a bordo strada dove veniva successivamente avviato alla discarica.
Nella settimana dal 5 al 10 novembre si è tenuta l’ESERCITAZIONE di ProtezioneCivile denominata VARDIREX 2019, giunta quest’anno alla sua seconda edizione e dislocata in tre basi di lavoro (2 in Liguria e 1 in Lombardia). Questa esercitazione, unica nel suo genere perché coinvolge circa 850 operatori tra volontari dell’Associazione Nazionale Alpini e militari dell’Esercito che operano, seppur nelle rispettive specialità, in sintonia al fine di testare le capacità operative dei partecipanti simulando l’intervento in caso di calamità causata da terremoto o grandi alluvioni predisponendo un vero campo di accoglienza provvisto di ogni necessità, dalle tende pneumatiche, al posto medico, alla cucina, alla mensa, ai servizi igienici e docce, sala radio operativa e centro logistico/informatico.
Nell’ambito del Progetto dei CPPC (Centri per la Promozione della Protezione Civile) giunto al terzo anno di svolgimento, in considerazione anche della SETTIMANA NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Renato Cartesio di Cinisello Balsamo e l’Istituto di Istruzione Superiore Niccolò Macchiavelli di Pioltello, hanno partecipato ad una attività didattica comune che si è svolta nelle giornate da martedì 14 a giovedì 16 ottobre nell’arco della mattinata scolastica nelle relative scuole. Noi della Sezione di Milano siamo stati assegnati a Cinisello presso l’ITI LSA Cartesio un mega Istituto che ospita oltre 4.000 studenti suddivisi in diversi rami di future specializzazioni delle quali sei classi a rotazione si sono alternate nelle attività proposte dai diversi specialisti di P.C. suddivisi in sei “isole” ognuna con una sua particolare specialità. In un gazebo veniva illustrata l’organizzazione della PC e i comportamenti di prevenzione ed auto protezione, una postazione mostrava l’utilizzo delle radio per sperimentare come funziona la comunicazione in emergenza con tale strumentazione, una unità della Croce Rossa tendeva a far capire come chiamare correttamente i soccorsi e sperimentare alcune semplici, ma importanti, manovre salvavita, un mezzo A.I.B. (Antincendio boschivo) illustrava l’attività dell’antincendio e sperimentava l’attacco al fuoco con l’utilizzo anche da parte dei ragazzi delle manichette a secco.
L’allarme generale è suonato alle ore 3 della notte di sabato 28 settembre, l’esplosione in una azienda chimica a Nerviano ha provocato dei crolli di strutture sotto le quali sono rimasti imprigionate delle persone. Viene subito allestito un centro di coordinamento perle operazioni presso la sede del Gruppo Cinofili di Nerviano, già operativo dalle ore 4, ed allertati i volontari coinvolti nelle operazioni di soccorso.Fortunatamente questa è una esercitazione, denominata MAST 2019, organizzata dalla Città Metropolitana di Milano con il supporto operativo delCCV – MI e che, da venerdì 27 a domenica 29 settembre ha visto coinvolti oltre 850 volontari di 92 organizzazioni appartenentialle specialità idrologico, taglio, misto idrogeologico, logistica, ricerca persone disperse, AIB (anti incendio boschivo) sommozzatori, ricerca cinofila, supporto psicologico, valutazione strutturale dei fabbricati che fanno capo al campo base posto ad Abbiategrasso e che per tutta la durate dell’esercitazione è rimasto in costante contatto radio con tutti i campi operativi nelle varie località dove erano allestite le rispettive zone di intervento.
Sabato 16 febbraio una quindicina di volontari della nostra Sezione hanno collaborato con gli amici della Sezione di Monza ad una esercitazione congiunta nel territorio del comune di Aicurzio che aveva richiesto la presenza di volontari per una esercitazione inserita nel programma volto al mantenimento dei requisiti per poter continuare a far parte delle associazioni di volontariato. Come sempre le nostre esercitazioni, a differenza delle mere dimostrazioni di esibizione di uomini e mezzi, sono finalizzate alla prevenzione di possibili situazioni che possono essere causa di reali emergenze, nonché alla realizzazione di eventuali opere che ad esercitazione terminata, resteranno sul territorio quale contributo alla comunità. E bene ha fatto il primo cittadino di Aicurzio, Gianmarino Maurilio Colnago, a richiedere un intervento sul suo territorio certo del risultato che, a fine giornata, si è dimostrato ben superiore alle aspettative. Ritrovatici all’alba nella zona designata per l’esercitazione, siamo stai suddivisi in squadre ognuna con il compito di lavorare in una determinata zona di un parco (ora degno di questo nome) da molto tempo aggredito dalla vegetazione e in evidente stato di degrado e che presentava anche delle situazioni di potenziale pericolo dovuto alla presenza di alberi in precario equilibrio e alla presenza di radici affioranti che compromettevano la sicurezza di un percorso dedicato agli amanti dell’escursionismo.
A causa delle avverse condizioni atmosferiche che hanno caratterizzato tutto il fine settimana e dovendo rispondere alla richiesta di presenza e turnazione di presidio presso la sede del CCV (il Comitato di Coordinamento delle organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città Metropolitana di Milano) la prevista uscita della S.I.A. di domenica 27 gennaio è stata annullata ed i volontari si sono ritrovati presso la sede posta all’interno dell’Idroscalo di Milano. La giornata di mobilitazione prevedeva la presenza di una dozzina di volontari a disposizione dei un responsabile che, dopo la registrazione delle presenze, ci ha affidato i compiti ch consistevano nella suddivisione in due squadre adibite alla sorveglianza della zona del parco e che dovevano segnalare le eventuali situazioni di pericolo, mentre altri sei di noi, tre dei quali abilitati all’utilizzo delle motoseghe, sono stati accompagnati in una zona chiusa al pubblico e denominata Laghetto delle vergini.
Nell’ambito di un progetto scolastico durato una intera settimana, volto ad illustrare agli studenti del Liceo G. Bruno di Melzo le potenzialità e l’importanza del volontariato nella società civile, e che comprendeva l’intervento di esperti esterni di associazioni come Caritas e ACLI martedì 5 febbraio siamo stati invitati dalla Direzione Scolastica per parlare della nostra esperienza di volontariato in generale e della Protezione Civile in particolare. Agli incontri, oltre al sottoscritto hanno presenziato anche Enrico Marelli e Giuseppe Politi del Gruppo di Melzo che, padroni di casa, con me hanno condiviso questa bella esperienza. All’apertura della scuola siamo stati accolti dalla coordinatrice del progetto la Prof. Mara Cruini che è stata l’artefice della buona riuscita del progetto e che ci ha accompagnati nell’aula dove avremmo passato l’intera mattinata suddivisa in due incontri di due ore l’uno rispettivamente con due prime e due seconde classi alle quali abbiamo cercato di trasmettere la nostra esperienza nel variegato mondo del volontariato. Con le prime abbiamo potuto contare sull’aiuto dei Prof. Maria Luisa Caiazzo, Maurizio Resentini e la stessa Mara Cruini, mentre le seconde erano accompagnate dai Prof. Paola Gamberoni, Paola Menin e Giacomo Guazzi che durante gli incontri ci hanno dato un grande aiuto stimolando i ragazzi e le ragazze a interagire con noi.
Sabato 16 dicembre si è tenuta presso la struttura del 3P a Cesano Maderno, sede della nostra Unità Operativa, l’annuale assemblea della Protezione Civile Sezionale alla quale hanno partecipato una trentina di volontari alla presenza del coordinatore sezionale Benzi, del Presidente di Sezione Boffi e del coordinatore del 2° Raggruppamento (Lombardia ed Emilia Romagna) Avietti. E’ stato presentato il consuntivo dell’anno trascorso con gli interventi effettuati in emergenza, le esercitazioni sempre importantissime per l’addestramento dei volontari e i vari corsi effettuati per rendere sempre più operativi e qualificati quanti si dedicano al soccorso in caso di calamità. Sono emerse anche delle problematiche e ad ogni richiesta si è cercato di dare una risposta adeguata rimarcando il fatto dell’importanza della disponibilità tempestiva pur nel rispetto della volontarietà. Al termine della riunione è stata celebrata la S. Messa officiata come sempre dal coinvolgente Don Nicola che ha voluto rimanere con noi anche al momento conviviale della cena con amici e famigliari. Finita la parentesi di relax, eccoci di nuovo pronti per un nuovo anno con la speranza di non essere mai chiamati.
Nella settimana a cavallo del mese di ottobre e novembre le Regioni del Nord Est sono state interessate da violenti nubifragi che hanno provocato allagamenti, smottamenti in zone montane e disastri e ferite al territorio che richiederanno decenni ad essere ricucite. Anche i volontari della nostra Sezione sono stati allertati per far parte della Colonna Mobile della Regione Lombardia che è stata inviata ad operare nella zona di S. Stefano di Cadore tra le più colpite dagli eventi atmosferici.Personalmente, e me ne rammarico ancora ora, per una questione famigliare, non ho potuto essere impiegato nell’emergenza, ma la settimana successiva sono stato impegnato nella nostra base operativa di Cesano Maderno (il 3P) per la pulizia, la manutenzione e il controllo dei mezzi utilizzati nell’emergenza rendendoli nuovamente operativi per un eventuale futuro impiego. Quello che mi preme sottolineare è il fatto che TUTTO quello che riguarda la Protezione Civile E’ Protezione Civile, anche il pulire le attrezzature, controllare i livelli degli automezzi, lubrificare i macchinari, riparare quanto usurato, senza per questo sentirsi sminuiti ne’ inutili. Un invito quindi a quanti pensano di poter essere validi e quindi utili affinché si facciano avanti: nella grande fabbrica dell’aiuto agli altri c’è posto per tutti.
Da venerdì 8 a domenica 10 giugno si è tenuta a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna l’esercitazione di Protezione Civile che ha visto la partecipazione di circa 700 volontari del 2° raggruppamento, per intenderci le Sezioni A.N.A. di Lombardia ed Emilia Romagna. E’ stato un grande impegno organizzativo volto a testare la preparazione e il livello di addestramento raggiunto dai volontari che nel corso dell’anno frequentano vari corsi di perfezionamento e specializzazione nelle proprie sezioni e che due volte all’anno sono chiamati ad operare insieme per mettersi alla prova per quanto riguarda la interscambiabilità e la sincronia necessaria ad operare in situazioni di emergenza. Già da metà settimana diversi volontari di tutte le Sezioni si erano uniti agli amici emiliani per l’allestimento del campo comprensivo di tutte le strutture necessarie ad accogliere gli alpini e alcune famiglie del paese che figuravano quali ospiti – sfollati che hanno passato tre giorni nella tendopoli e per i quali erano previsti servizi igienici, docce, una tenda mensa in grado di sfamare circa 1000 persone, nonché tutti i servizi logistici dalla sala stampa, al centro operativo radio sino ad un’area diventata presidio sanitario ad opera dei volontari della Croce Rossa e delle P.A.S.
Dalla serata di venerdì 16 a quella di domenica 18 marzo, organizzato dal CCV (Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città Metropolitana di Milano) si è svolta presso l’Idroscalo di Milano in zona Peschiera Borromeo, nell’area adiacente la sede del Comitato, una gigantesca esercitazione riservata ai volontari di tutte le strutture iscritte all’Albo Regionale del Volontariato di P.C. E’ stata una esperienza impegnativa che ha visto la partecipazione di quasi 700 volontari provenienti da tutta la Provincia milanese ed iscritti alle associazioni di volontariato comunali, regionali e naturalmente gli alpini. Lo scopo dell’esercitazione era quello di testare i tempi di allertamento, il raggiungimento della zona di operazioni e l’operatività sul campo utilizzando gli strumenti e le attrezzature a disposizione, il tutto con l’obiettivo principale primario della sicurezza primaria degli operatori.
Come molti di noi già sapranno uno dei centri operativi della Colonna Mobile di Protezione civile della Regione Lombardia è stanziata presso la struttura del 3P a Cesano Maderno ed è gestita dall’Associazione Nazionale Alpini. Questa struttura con tutte le sue componenti di attrezzature, mezzi, strutture e materiali abbisogna di una costante manutenzione al fine di essere sempre pronta e disponibile in caso di calamità, per questo motivo i volontari delle varie Sezioni A.N.A. a turno prestano la loro opera affinché ciò sia possibile. E così sabato 24 febbraio, mentre in diverse città d’Italia gruppi di facinorosi e teppisti con la scusa di ideologie politiche si dilettavano a insultare e picchiare i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, una ventina di volontari dell’unità di P.C. della nostra Sezione si è data appuntamento al fine di ottemperare a questa incombenza e, suddivisi in squadre, hanno impiegato la giornata chi nel controllo e messa a punto degli automezzi, dai camion alle vetture, alle turbine spalaneve, chi nella realizzazione di un nuovo locale, chi nella catalogazione e controllo delle attrezzature utilizzate in campo idrogeologico dalle pompe, ai raccordi, alle manichette ecc., raggruppandole in settori predisposti per facilitare un eventuale utilizzo in caso di emergenza. Come sempre, coadiuvati dai responsabile, tutto si è svolto all’insegna della sicurezza e con spirito di collaborazione ed amicizia, un’amicizia oramai consolidata in diverse situazioni si di emergenza che di esercitazione che costituisce la base per un buon funzionamento delle squadre. Terminato il lavoro ci siamo riuniti presso la mensa della base dove abbiamo consumato il “rancio” (anche se questo termine è limitativo) e nel pomeriggio, sistemati e riposti gli attrezzi di lavoro, ci siamo dati appuntamento alla prossima occasione.
Sabato 27 gennaio i volontari del Nucleo di P.C. sezionale hanno risposto alla chiamata riguardante la giornata di lavoro e manutenzione al 3P, il nostro centro operativo di Cesano Maderno. Questi appuntamenti programmatia cadenza bimensile (o quando serve in caso di operatività improvvisa) hanno lo scopo di effettuare un controllo e revisione delle attrezzature in dotazione al nucleo, di verificare lo stato dei mezzi che devono sempre essere disponibili e quindi efficienti, fare pulizia e ordine nel magazzino per evitare di accatastare materiale inutile o obsoleto. Nel caso specifico abbiamo provveduto allo smontaggio delle ultime tensostrutture utilizzate per la nostra giornata di festa dello scorso dicembre e alla completa revisione delle motoseghe e di altre attrezzature che andavano controllate. Alcuni di noi prima del rancio si sono bardati con i dispositivi antinfortunisticie, scesi nel piazzale dove sono stoccati i mezzi e i container della Colonna Mobile, si sono sbizzarriti con le motoseghe a spese dei grossi tronchi accatastati in un’area apposita mettendo in pratica, sotto la guida esperta di Gilberto Sala quanto appreso durante i corsi dedicati a questa specializzazione. E’ stata indubbiamente una cosa molto utile in quanto sono manovre che devono essere “rispolverate” spesso per non cadere nel dimenticatoio con il rischio di commettere errori anche gravi quando si è chiamati ad operare in emergenza.