COME IL TITANIC
La notte del 14 aprile 1912 il Titanic, ammiraglia, orgoglio e fiore all’occhiello della White Star Line la società armatrice, appena varato e considerato inaffondabile si inabissava nel suo viaggio inaugurale provocando oltre 1.500 morti. Quello che, sin da bambino, mi ha sempre colpito di questa tragedia era il racconto dell’atteggiamento dei componenti dell’orchestra che, pur consapevoli del fatto che la nave stava affondando, hanno continuato a suonare come se fosse tutto normale sino a scomparire con la nave stessa. Ultimamente il paragone continua a tornarmi a mente quando vedo la stato in cui versano i fiori all’occhiello, i gioielli, i biglietti da visita di questa nostra bella ed amata Italia: scuole destinate a formare i nuovi cittadini prive di attrezzature e fatiscenti, siti archeologici invidiatici da tutto il mondo che cadono letteralmente a pezzi, ospedali dove il paziente viene abbandonato intere giornate nei corridoi del pronto soccorso per mancanza di letti e di personale, strade con buche che sembrano crateri, opere pubbliche iniziate e lasciate marcire, e chi più ne ha…
Ebbene a fronte di questa catastrofe civile e morale che coinvolge il nostro Paese, ogni giorno che il Signore manda sulla terra assistiamo a denunce di scandali, ruberie, concussioni e ricatti, appalti truccati, bustarelle, note spese gonfiate ed umilianti per chi deve campare con pochi soldi, arresti di personaggi pubblici il cui unico scopo è quello di arricchirsi alle nostre spalle ed il fatto più sconvolgente è che quando vengono presi con le mani nel sacco si stupiscono del clamore, “perché è sempre stato così…” E sarà anche vero che è sempre stato così, ma ora la nave sta affondando e non ce ne è più per nessuno, eppure per questi gentiluomini (e donne) sembra che la crociera non debba finire mai, che i serbatoi siano sempre pieni e che il viaggio continui all’infinito come se niente fosse, come l’orchestrina del Titanic. Ecco è vero, ora mi sono reso conto del mio errore nell’accostare dei veri gentiluomini quali erano gli orchestrali della grande nave che hanno donato la propria vita per consentire ad altri di salvarsi e condividere la sorte delle vittime, ai disonesti e mascalzoni nostrani che posso solo identificare con l’iceberg responsabile della tragedia. L’unica cosa simile purtroppo è la nave che affonda.
Franco